NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Oltretutto papà aveva già avuto segnali di intossicazione da chemioterapia perché, ad esempio,
perse i sensi qualche giorno prima nell’ascensore della clinica Tortorella dove si recò per le visite
cardiologiche.


Anche a casa, tempo prima, cadde all’improvviso per terra, per cui osservando gli
elettrocardiogrammi mi resi conto della sussistenza di primi segnali dovuti alla tossicità della
chemioterapia, motivo per il quale gli oncologi non potevano aumentarne la dose o modificarne i
principi attivi in favore di molecole più forti.


In pratica la malattia aveva ripreso la sua corsa inesorabile e non vi erano più tanti farmaci da poter
opporre.
Non ne feci menzione con mio padre per preservarlo da preoccupazioni ed ansie, anche perché lui
viveva tranquillo e sereno, sempre col sorriso sulle labbra e sempre fiducioso perché la Fede
enorme che possedeva gli donava tutta la forza necessaria per non essere sopraffatto in alcuna
maniera dalla malattia.


Quel giorno dopo pranzo accadde il secondo episodio, dopo la comparsa dei riflessi di Luce nei suoi
occhi durante il suo compleanno, che mi fece comprendere che la fine di mio padre doveva essere
vicina: mi si avvicinò nel corridoio, accanto alla sua stanza, mi guardò con infinita dolcezza e poi
poggiò la sua testa sulla mia spalla, chiedendomi: “Giò, è vero che morirò senza soffrire, così...
naturalmente...diciamo di vecchiaia?”.
Capii subito che usò questi termini dolci per rendere la domanda meno crudele.


Io rimasi profondamente sorpreso sia perché mi aveva chiesto qualcosa che soltanto il Buon Dio
poteva sapere, sia perché lo aveva fatto con una dolcezza infinita, disarmante, che mi era entrata
nell’Anima, e che testimoniava quanta considerazione avesse di me, come se io fossi in grado di
conoscere la risposta Divina!

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