Dopo un parziale recupero, che avvenne in ulteriori 20 giorni di convalescenza, tornai a casa quasi
scheletrico, rendendomi conto che in pochi mesi ero scampato alla morte due volte, prima per una
pancreatite impegnativa e poi per l’empiema della colecisti.
Fui costretto a proseguire la convalescenza a casa, infatti riposai per diverse settimane, sostenuto
dal calore dei miei figli, mentre con mia moglie purtroppo sussistevano ancora seri problemi,
persino di convivenza, e la separazione sembrava ormai l’unica soluzione possibile.
Mariella aveva modi di reagire, a problemi vari come la casa che non le piaceva perché distante dal
centro, completamente diversi dai miei, anzi opposti ai miei: lei era irruenta, nevrotica, ansiosa; io
invece cercavo soluzioni con calma e con pazienza, senza scadere in atteggiamenti distruttivi.
Aveva un carattere molto forte, che io apprezzai molto quando la conobbi, però non potevo tollerare
che quell’energia venisse adoperata contro di me che, da sempre, avevo compiuto ogni sorta di
sacrificio possibile, ed a volte anche impossibile, per renderla felice.
Capivo che il Destino aveva un progetto particolare per me, che comprendeva tribolazioni e
privazioni varie, alternate a periodi di gioia e serenità, ma chi mi stava attorno, soprattutto Mariella,
non poteva comprendere il percorso spirituale che mi veniva imposto e pertanto non capiva come
mai periodicamente ce ne capitassero di tutti i colori.
Le sue lamentele e le sue offese angoscianti, pertanto, divennero un’ulteriore forma di sofferenza
per me, forse la peggiore perché proveniva da un affetto importante che avrebbe dovuto
comprendermi, avrebbe dovuto rappresentare un rifugio, invece divenne una persecuzione.
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