Ne erano accaduti tanti altri in passato, che noi avevamo sempre, ed erroneamente, definito soltanto
“coincidenze”.
Fu molto emozionante sentirla al telefono, un’esperienza sovrannaturale perché era derivata da
un’inspiegabile ansia che avevo avuto per lei proprio mentre era ricoverata e rischiava la vita!
Ci salutammo con un tono quasi nostalgico, ed anche lei avrà pensato, prima di riagganciare - ne
sono assolutamente sicuro - ciò che provai io: “che gioia, che emozione! Chissà mai sei il Buon Dio
ci donerà, in un futuro chissà quanto lontano, la possibilità di risentirci o addirittura di
rivederci!”.
Ebbi conferma di questa sensazione dal suo tono di voce, infinitamente commosso come il mio,
quando ci salutammo affidando le nostre vite all’unico Dio sopra di noi, lo stesso unico Dio, anche
se le nostre preghiere erano diverse perché dettate da una Fede diversa.
Pensai in quel momento che, nella notte dei tempi, chissà, il nostro amore, che avvertivamo
entrambi essere ancora vivo ma nessuno di noi due ebbe il coraggio di dirlo, sarebbe continuato
sotto un’altra forma, in un altro spazio, in un altro tempo.
Dopo la telefonata non la sentii mai più perché ognuno visse la sua vita, entrambi da sposati e da
genitori.
Ricordai a Miriam questo evento assurdo in video chat dopo i primi messaggi su Facebook, e fu di
grande stimolo nel vivere con entusiasmo l’esserci ritrovati! Oltretutto eravamo entrambi liberi,
non più impegnati sentimentalmente!
Anche quella era un’ennesima coincidenza, ed entrambi confermammo che fra noi era la regola che
capitassero episodi del genere!
Miriam a quel punto mi disse che dopo qualche settimana dalla mia telefonata di 13 anni prima,
nacque sua figlia Fatine, ed io le risposi che analogamente, dopo qualche altra settimana, nacque
anche mia figlia, ad agosto, sempre del 2000!
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