NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Oltretutto nonostante la circostanza apparentemente favorevole dell’abolizione della contumacia
avvenuta proprio mentre stavo eseguendo la pena, il legislatore non contemplò una norma che
liberasse dall’esecuzione penale eventuali soggetti sottoposti a condanna proprio a causa di quella
procedura demoniaca finalmente abolita! Pertanto fui costretto a portare a termine la pena
nonostante fosse stata abolita la procedura che l’aveva determinata! Oltre al danno anche la beffa!
“Questa è l’Italia”, pensai ancora una volta!
La conoscevo molto bene, l’Italia, e non si smentiva mai!
“Ma che abbiamo fatto di male, noi Italiani, per meritarci i peggiori politici e legislatori della
storia dell’umanità?”, mi chiesi allora. E purtroppo il quesito me lo pongo ancora oggi!
Davvero fu difficile da comprendere e da accettare quell’ennesima ingiustizia!


Fu talmente tutto assurdo che pensai persino che anche in questo caso potesse esserci dietro la regia
di lobby potenti schierate contro di me! Ormai non escludevo più alcuna ipotesi, anche perché in
passato era capitato diverse volte di avere come nemici gruppi di soggetti schierati sotto svariate
forme di associazionismo: truffatori, mafiosi, massoni! Cominciai quindi ad indagare sull’avvocato
che mi fu assegnato d’ufficio, ed infatti scoprii che era conosciuto anche negli ambienti della
massoneria ed aveva parentele con una donna che aveva avuto esperienze politiche con soggetti
palesemente massoni, per cui mi arrabbiai molto!
Invece Annabella, grazie alla quale riuscii ad ottenere l’affido ai servici sociali perché fu lei a
difendermi all’udienza del 2014, mi riferì che l’Italia era un paese molto arretrato dal punto di vista
giudiziario, e che era effettivamente possibile che la Questura avesse il mio cellulare e che invece il
Tribunale ne fosse sprovvisto e di conseguenza anche gli avvocati d’ufficio. Quindi la massoneria
non c’entrava niente secondo lei. Ma io il dubbio l’ho sempre avuto.


“Che assurdità, capitano tutte a me!”, pensai afflitto ed arrabbiato nello stesso tempo.

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