Quell’evento meraviglioso ebbe diversi significati importantissimi: il primo fu che esisteva
qualcuno, nel martoriato mondo della giustizia a Salerno - e purtroppo non ho mai saputo chi,
altrimenti lo avrei ringraziato personalmente - che conosceva la mia vera personalità, la mia vera
vita, chi fossi io veramente, a prescindere da quanto fosse descritto nel mio casellario giudiziale che
evidenziava 3- 4 condanne penali assurde e deliranti!
Il secondo significato, altrettanto importante, fu la lieta considerazione che nella mia vita c’era
ancora spazio e tempo per ricostruirmi una santa dignità, nonostante tutti i supplizi imprenditoriali e
giudiziari subiti.
Quella notte capii che il Destino mi aveva voluto riservare un’enorme soddisfazione dopo un anno
intero di ingiusto affido ai servizi sociali, ed il ricordo di quel santo evento ancora oggi mi rende
felice e commosso.
Subito dopo tornai in albergo da Anna che fu felicissima di ascoltare il racconto degli ottimi
epiloghi di quella nottata incredibile, di quella che definii in seguito “una notte di Polizia”
rifacendomi ad una frase di una nota canzone di Antonello Venditti: “notte prima degli esami”.
In effetti vivevo tutti i giorni della mia vita, in quel periodo, come se fossi sempre sotto esame,
cercando continuamente le soluzioni per ricostruirmi una professione e soprattutto una santa
dignità.
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