Venne a bussare alla porta la Polizia credendo che fossi un evaso, evidentemente perché a loro
ancora non risultava la liberazione dall’affido ai servizi sociali, e mi prelevò portandomi in
Questura per verificare che fosse reale il dispositivo di fine pena che esibii loro!
Ovviamente mi spaventai per l’accaduto, perché ormai ero scioccato per le decennali ingiustizie
subite, conoscendo anche i numerosi disservizi che regnano in Italia nel sistema giudiziario, infatti
mi trattennero per ore, fin quasi al mattino, quando riuscirono finalmente a parlare al telefono con
un loro collega della Questura di Salerno che ovviamente confermò la validità del dispositivo che
avevo presentato.
In quell’occasione, fortunatamente, capitò anche un episodio che mi rincuorò moltissimo, in
considerazione anche dell’enorme stima che nutro, da sempre, nei confronti di tutte le forze
dell’ordine: il poliziotto di Roma, appena si mise in contatto telefonico con la Questura di Salerno,
dopo aver rappresentato l’esigenza dell’accertamento, fece il mio nome e cognome e dall’altra parte
il collega gli riferì su di me un giudizio che mi riempì di gioia, e che lo stesso poliziotto di Roma,
anch’egli molto gentile e col quale ebbi subito un buon rapporto, ripeté ad alta voce per farmene
partecipe, per farmelo ascoltare! Mentre mi guardava in faccia per scrutare la mia reazione, infatti,
disse ad alta voce: “si lo so che il dottor Zito è una brava persona, lo vedo anch’io, ma mi serve
solo la verifica del dispositivo di fine pena”!
Fui davvero felice e fiero! Un poliziotto di Salerno mi aveva difeso, aveva parlato bene di me
facendomi fare una figura bellissima con la Questura di Roma, in un ambiente nel quale per qualche
ora mi sentii emarginato come un vero delinquente.
Quanto ho amato in quell’occasione la Polizia di Salerno!!
Molto più del solito, e fu tantissimo considerando che già li amavo prima profondamente!