Riflessioni sociali sulle tribolazioni patite
Ovviamente, come in ogni altra delusione precedente, mi chiedevo sempre “perché!?”.
Che senso avevano ogni volta quelle sofferenze, quelle clamorose ingiustizie?
Non solo non riuscivo mai ad aprire alcuna attività, nonostante si trattasse di progetti molto validi,
alcuni addirittura entusiasmanti ed a carattere nazionale ed internazionale, ma venino persino punito
amaramente dal destino il quale non si accontentava di bloccare lo sviluppo dell’attività -
causandomi danni economici notevoli sia per i mancati introiti sia per i debiti residui - ma mi
perseguitava con strascichi giudiziari incredibili, proiettati nel tempo, anche a distanza di decenni,
che sembravano senza fine!
Ancora oggi, infatti, a distanza di 23 anni dai fatti, sto subendo gravi ingiustizie giuridiche derivanti
da condanne penali assurde ed inconcepibili per un paese che dovrebbe essere tra i più civili!
Preciso che io critico sempre il mio paese, l’Italia, perché lo amo troppo e non posso accettare di
vederlo deturpato da bande di criminali di ogni specie! Non ci sarà futuro per l’Italia se non si
intraprende una lotta senza quartiere contro tutti coloro che la distruggono quotidianamente!
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