34 Giovedì 5 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
nòva.tech
GEOPOLITICA E DATI
Africa, è boom
del cloud
Di solito i datacenter
prediligono il luoghi freddi,
per ovvie ragioni di
surriscaldamento dei server.
Ma la legge del meteo
potrebbe saltare. Come scrive
il Financial Times, l’Africa si
candida a diventare un nuovo
Eldorado per la finanza che
corre sulle nuvole. La
proliferazione di smartphone
e l'adozione di massa di
software aziendali nel
continente africano ha
ingigantito la domanda di
data center per alimentare la
tecnologia. Secondo Xalam
Analytics, l’Africa oggi vale
meno dell’% della capacità
globale di datacenter nel
mondo. Negli ultimi tre anni
questi numeri sono
raddoppiati. Gli esperti sono
convinti che si va velocemente
verso un allineamento con il
dato demografico visto che da
quelle parti vive il % della
popolazione. Il driver
principale di questo
fenomeno è la migliore
capacità di connessione delle
tlc. Internet, per dirla meglio,
corre più veloce rendendo così
sostenibile il modello di
business del cloud. L’afflusso
di capitali per i data center che
si sta registrando va
inquadrato all’interno della
rinascita che sta vivendo
questo continente. Si parla di
secolo africano, perché
assisteremo a un cambio di
velocità che non ha
precedenti. Non c’è solo il
boom demografico. Ad
accelerare c’è la
consapevolezza
dell’importanza delle materie
prime, la ricerca di un
equilibrio diverso con
l’Occidente e lo strapotere
finanziario che esercita la
Cina. La partita a scacchi del
cloud è iniziata anche da loro.
—L.Tre.
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SOCIAL NETWORK
L’Italia resta fedele a
YouTube e Facebook
YouTube, poi Facebook e quindi
Instagram. E fin qui nulla di
nuovo. La fotografia del mondo
social datata e scattata
dall’esperto Vincenzo Cosenza
si distingue solo per la novità
TikTok. «A dicembre YouTube -
spiega Cosenza all’Ansa - ha
raggiunto . milioni di
persone. Nello stesso mese
Facebook ne ha catturate .
milioni. Entrambi in leggero
miglioramento, , punti,
rispetto a mesi fa”. Stabile in
terza posizione è Instagram
(coinvolge . milioni di
italiani, ,% in più anno su
anno); segue LinkedIn con
un'audience di , milioni di
persone (+,% in un anno).
Questi i numeri che sappiamo.
L’astro emergente è TikTok che
avrebbe conquistato in pochi
mesi , milioni di persone, con
un tasso di crescita annuale del
%. Questo servizio di video-
sharing (guai a definirlo un
social) non ha ancora chiarito (e
convinto) le autorità
governative Usa sul fronte della
gestione dei diritti sulle
immagini e sui video. Tuttavia,
la sua rilevanza è fuori
discussione. L’organizzazione
mondiale della sanità ha deciso
di rivolgersi agli utenti di
TikTok per spiegare cosa fare
con il coronavirus. Il pubblico
giovanissimo è una merce
rarissima e difficile da
intercettare. Non solo per le
aziende. Loro, invece,
sembrano averli in pugno.
—L.Tre.
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Pagamenti. Data analytics e algoritmi permettono di rendere sempre più sicure le transazioni e prevenire potenziali frodi
Ma abilitano anche nuovi servizi, dal marketing alla comparazione delle performance, a disposizione dell’intero ecosistema
Intelligenza artificiale da open banking
Pierangelo Soldavini
È
successo non molto tempo
fa. Sul deep web è stato in-
tercettato un pacchetto di
carte di credito rubate via
phishing online in attesa di
compratori: i motori che
scandagliano la parte del web non in-
dicizzata e quindi non raggiungibile
con i sistemi tradizionali di ricerca
l'hanno individuato e segnalato alle
autorità di sicurezza della rete. Così
anche nella fase successiva al furto dei
dati sensibili delle carte è stato possi-
bile intervenire per prevenire danni
maggiori per i consumatori.
Grazie agli algoritmi di intelligenza
artificiale allenati quotidianamente a
suon di machine learning è oggi possi-
bile infatti garantire una copertura di
sicurezza che copra l’intero spettro
delle casistiche, sia in fase preventiva,
non appena si possano evidenziare i
presupposti di una frode, sia durante
l’atto criminoso, riducendone al mini-
mo l'impatto, che nella fase successi-
va, quando i dati sono “pacchettizzati”
e venduti all'ingrosso nel web “pro-
fondo”. «Oggi possiamo affermare
con sufficiente sicurezza che c’è una
maggior probabilità di furto fisico del
portafoglio rispetto all’ipotesi di frode
digitale. Anzi più si utilizza la carta per
i pagamenti e più aumenta la sicurez-
za perché l'intelligenza artificiale arri-
va a delineare meglio il profilo del sin-
golo consumatore e quindi i casi in cui
l’utilizzo della carta stessa si discosti
dai comportamenti usuali dell’utiliz-
zatore», spiega Roberto Catanzaro,
responsabile Business development
di Nexi, il gruppo italiano dei paga-
menti che gestisce ogni anno , mi-
liardi di transazioni tramite Pos, Atm
e negozi convenzionati.
In una prima fase la singola tran-
sazione viene analizzata confrontan-
dola con le regole sulla base della casi-
stica del passato, ma l’intelligenza ar-
tificiale interviene soprattutto nella
fase previsionale di potenziali frodi:
macinando i dati delle transazioni gli
algoritmi imparano a profilare ogni
persona sulla base dei dispositivi uti-
lizzati, della geolocalizzazione e dei
comportamenti usuali. Ogni azione
può essere così elaborata in tempo re-
ale con la segnalazione di qualsiasi
anomalia: un dispositivo o un luogo
diverso, ma anche una serie di scom-
messe online per un utente solita-
mente prudente, fanno immediata-
mente scattare l'allarme rosso e
l'eventuale blocco della transazione.
Vengono anche analizzati i cluster di
comportamenti nella loro evoluzio-
ne: per esempio nella fase attuale di
emergenza sanitaria e di minor fre-
quenza degli acquisti fisici, sono in
qualche modo allargate le maglie per
quanto riguarda la spesa online.
«Il ,% dei tentativi di frode rie-
sce a essere bloccato prima che il
cliente se ne accorga, solo una quota
marginale dello ,% arriva a essere
segnalata. D’altra parte la fiducia del-
l’utente è fondamentale per la sicu-
rezza e per accelerare la digitalizza-
zione delle transazioni in un paese co-
me l’Italia», prosegue il manager di
Nexi, che figura tra i primi tre player
antifrode in Europa. Il gruppo ha ini-
ziato a scommettere sull’intelligenza
artificiale fin dal , in occasione
della transizione da CartaSi e oggi può
contare su un gruppo di professio-
nisti dedicati con skills diversificate e
su investimenti annui per una trenti-
na di milioni di euro sui totali pun-
tati sull’innovazione.
Tutte risorse che non si concentra-
no solo sulla sicurezza ma che abilita-
no nuove opportunità. A partire dal
tradizionale utilizzo dei dati per l’ela-
borazione di campagne di marketing
e di pricing tagliate su misura e per il
miglioramento del servizio ai clienti,
attraverso la semplificzione delle ope-
razioni. Ma il processo di data analyti-
cs si concretizza anche in servizi inno-
vativi. L’app Nexibusiness permette
così di analizzare tutte le trasnazioni
del singolo esercente, mettendole a
confronto con i concorrenti della stes-
sa categoria merceologica sulla base
del livello di spesa e dello scontrino
medio, delle vendite, delle tipologie di
clienti e di carte. Si tratta di uno stru-
mento su cui la grande distribuzione
può contare con mezzi propri, ma che
manca al piccolo esercente. E che può
diventare essenziale per il business:
un ristorante ha scoperto così che il
suo business era severamente pena-
lizzato dall’assenza del food delivery,
che in alcune aree arriva a fare una dif-
ferenza fino a un terzo del giro d’affari.
Queste opportunità sono poi con-
divise con il sistema bancario in ottica
di open banking. Così come la ricerca di
innovazione. «In prospettiva l’utilizzo
dell’intelligenza artificiale potrà abili-
tare la semplificazione degli adempi-
menti normativi di know your custo-
mer e anti money laundering per i pro-
cessi di onboarding e rendere l’espe-
rienza di interazione del tutto
customizzata sulla base delle esigenze
e dei comportamenti delle singole
persone, quello che io chiamo “seg-
ment of one”». L’analisi delle transa-
zioni potrà quindi arrivare all’elabo-
razione automatica dello scoring cre-
ditizio sulla base delle operazioni e dei
conti e alla contestualizzazione dei
servizi sempre su base profilata. In lo-
gica di open banking la stessa Nexi è
founding partner insieme a UniCredit
del nuovo polo del fintech creato in
Italia dala piattaforma globale di open
innovation Plug and Play.
Dopo l’avvio della Psd diverse
banche, recentemente Banca Sella e
Intesa Sanpaolo, hanno introdotto
servizi di aggregazione dei dati per i
clienti che hanno conti correnti su più
banche. Ma già si sta pensando all’ag-
gregazione degli investimenti, in mo-
do da poter arrivare a raccomandazio-
ni di investimento robotizzate. Sem-
pre profilate sulla base delle esiegenze
del singolo.
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Fonte: The Economist; Bank of England; World Bank
Tasso di penetrazione di internet a confronto con le transazioni
in contanti. Dati 2016. In percentuale
Spagna
Cina Romania
Norvegia
Danimarca
Lussemburgo
Svizzera
Irlanda
Giappone
Italia
Grecia
Germania
India
Stati Uniti
Francia
Svezia
Regno
Unito
Finlandia
Turchia
Perù
Portogallo
100
80
60
40
20
0
20 40 60 80 100
Utenti internet.
% della popolazione
Transazioni in contanti. % sul totale
0 10 25 50 75 105
PIL PRO CAPITE
IN MIGLIAIA DI DOLLARI
A PREZZI DI MERCATO
Più internet, meno contanti
Startup
Più investimenti,
cala l’early stage
L’
ultima operazione di rilievo
è quella di Revolut, che ha
chiuso settimana scorsa un
round di finanziamento da
milioni di dollari sulla base di
una valutazione da , miliardi, tri-
plicata in due anni. Un valore che va
a eguagliare il record di un'altra fin-
tech europea, la svedese Klarna. La
quale, peraltro, ha da poco fatto
shopping in Italia rilevando Money-
mour, startup attiva nei prestiti
istantanei, per una cifra non rivelata
ma che garantisce all'azionista Digi-
tal Magics un ritorno triplicato ri-
spetto all'investimento iniziale. Nella
stessa Klarna è poi entrata, la cinese
Ant Financial, sia pur con una quota
minima. Anche un'altra challenging
bank di primo piano come la britan-
nica Starling ha annunciato a febbra-
io un round da milioni di sterline
da parte degli stessi investitori che
nel corso del avevano aggiunto
in un doppio round. Una somma
che con ogni probabilità sarà utiliz-
zata per l’espansione in Europa. Pure
Monzo e Monese stanno scaldando i
motori per ulteriori round di finan-
ziamento che dovrebbero essere su-
periori ai milioni di dollari.
Il settore fintech conferma in que-
sto primo squarcio d’anno il grande
fermento che ha caratterizzato l'inte-
ro , anno in cui la scommessa del
venture capital sulle startup del com-
parto è cresciuto in volume, ma ha
dimostrato anche una maggior ma-
turità. I finanziamenti in startup fin-
tech hanno raggiunto lo scorso anno
i , miliardi di dollari, formalmen-
te in flessione rispetto ai , miliar-
di del , anno dominato dal me-
ga-round da miliardi di Ant Finan-
cial. Al netto di quell'operazione, i vo-
lumi sono cresciuti di quasi il %.
Analizzando i dati di CB Insight, si
può comunque rilevare un cambio di
impostazione del mercato fintech,
con una flessione di quasi il % del
numero delle operazioni, in buona
parte attribuibile al calo delle opera-
zioni early stage scivolate in un anno
da un controvalore di , a , mi-
liardi di dollari distribuiti su .
operazioni, il che equivale al % del
totale di . dell'intero comparto,
un livello che rappresenta il più bas-
so da cinque anni a questa parte. Per
contro il venture capital ha puntato
sulle startup già più affermate sul
mercato, tanto da far segnare un re-
cord dei mega-round, balzati da
a , con una distribuzione che co-
pre tutti i continenti, compresa, per
la prima volta, l'Africa. D'altra parte
i numeri confermano una progressi-
va espansione anche geografica del
fintech che si va ampliando oltre ai
tradizionali mercati di Stati Uniti e
Regno Unito. Se gli Usa si conferma-
no al primo posto per unicorni, lo
scorso anno anche Germania Brasile
e India hanno visto crescere un nuo-
vo unicorno fintech arrivando tutti
a un totale di tre.
Nonostante l’aumento delle
scommesse del venture capital sugli
attori più consolidati, crescono i
dubbi legati al modello di business
delle startup fintech, soprattutto per
quato riguarda le cosiddette challen-
ging banks: la loro sfida agli istituti
incumbent non è in discussione -
brand come Monzo e Revolut stanno
espandendosi a livello internaziona-
le e hanno superato i dieci milioni di
utenti complessivi -, ma si sta at-
tuando a spese di investimenti in-
genti che tagliano le gambe alla red-
ditività. Tutti questi player, compre-
sa la tedesca N, risultano in perdi-
ta, a dispetto della forte crescita di
utenti. Tanto da mettere in dubbio la
continua lievitazione delle valutazio-
ni a livello di unicorni di prim'ordine.
—P.Sol.
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OLTREFRONTIERA
AFP
FORMAT PROMOZIONALE A CURA DI SYSTEM24
New Space Economy è l’economia legata all’uti-
lizzo dei dati che, dai satelliti, sonde o lanciatori,
arrivano alla produzione di servizi e applicazioni
sulla Terra. Un’economia che dagli attuali 350 mi-
lioni di dollari potrebbe arrivare a 1.000 miliardi
in pochi anni con forti impatti attraverso la digita-
lizzazione sullo sviluppo sostenibile. In particolare
le PMI sono chiamate ad approcciare questo tema
strategico e possono bene ciare delle nuove op-
portunità che offrono i dati in arrivo dallo spazio
per i sistemi di produzione o servizi e prodotti
“su misura”. Confartigianato Vicenza, che conta
oltre 20mila soci, attraverso il Digital Innovation
Hub Vicenza (DIH), ne ha discusso in occasione
dell’incontro Digital and Space Economy for SMEs
che si è svolto all’Odeo del Teatro Olimpico, al
quale sono intervenuti i partner del DIH, ospiti
internazionali e Giorgio Merletti, presidente na-
zionale di Confartigianato Imprese.
“L’obiettivo di capire come questi temi possano
essere d’impatto nel tessuto economico e produt-
tivo composto in maggior parte da PMI introdu-
cendo fattori di competitività indispensabili per il
futuro della nostra economia”, spiega il direttore
generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Fran-
cesco De Lotto. “La crescita, quantitativa e qua-
litativa, delle PMI sta proprio nella loro capacità
di cogliere le ricadute della New Space Economy,
trasformazione digitale e intelligenza arti ciale”,
aggiunge il presidente, Agostino Bonomo.
“Per portare la digitalizzazione nelle PMI, occorre
aumentare i nanziamenti, formare esperti ICT e
diffonderne la cultura”, precisa Jacek Krawczyk,
presidente del gruppo Datori di Lavoro del Co-
mitato Economico e Sociale Europeo (CESE). “Lo
spazio si sta facendo piccolo, nel senso di rag-
giungibile con investimenti molto ridotti rispetto
al passato e ciò offre alle PMI nuove possibilità
di business”, evidenzia Roberto Battiston, co-
ordinatore del New Space Economy European
Expoforum. Luca Fasano dell’Agenzia Spaziale
Italiana infatti spiega: “Le applicazioni costruite
sulla base dei dati vanno dal monitoraggio delle
condizioni metereologiche all’accertamento della
stabilità degli edi ci coprendo un range di possi-
bilità molto vasto”.
“Per favorire lo sviluppo di idee con dati provenien-
ti dallo spazio a favore dei cittadini c’è Copernicus,
- afferma Mauro Facchini a capo dell’unità Coper-
nicus in Commissione Europea –. Si tratta di un
programma nanziato e voluto dall’UE che mette
a disposizione gratuitamente 12 TB di dati al gior-
no per creazione di modelli di business innovativi
attraverso il loro utilizzo. Copernicus promuove an-
che bandi su temi di particolare rilevanza e proprio
uno di questi è stato vinto da Confartigianato,
che insiste su un tessuto imprenditoriale e di una
struttura organizzativa coerente con i requisiti”.
Il Copernicus Hackathon è stato perciò ospitato
dal DIH a Vicenza. Le aree tematiche individuate,
per questa competizione di creatività di 36 ore,
si sono concentrate su Cambiamento Climatico e
Protezione Ambientale, Trasporti e Mobilità Soste-
nibile e su discipline quali il Machine Learning,
l’Intelligenza Arti ciale e la Cyber Security. Si sono
s dati un centinaio, tra sviluppatori e ricercatori,
italiani e stranieri, suddivisi in 11 squadre. Ad
aggiudicarsi il primo premio (3mila euro e la
possibilità di accedere al programma di coaching
nanziato dalla UE, Copernicus Accelerator) il
progetto S^3 dedicato all’abitabilità delle città.
Partendo dai dati di Copernicus, si effettuano pre-
visioni quotidiane su fattori utili a valutare i fattori
critici di un territorio (livelli inquinanti dell’aria o
la temperatura del suolo). Il sistema, sfruttando
algoritmi di Intelligenza Arti ciale, metterà le in-
formazioni a disposizione dell’utente, che sia ente
istituzionale o cittadino.
“Con questa iniziativa la nostra Associazione si è
arricchita di una rete ancora maggiore di compe-
tenze come quelle espresse in questi due giorni
dai giovani presenti; esse vanno ad aggiungersi
alla rete dei partner con i quali già collaboriamo
come ad esempio Università di Padova e Venezia,
IUAV, Politecnico di Milano, Università di Trento,
Sant’Anna di Pisa, Istituto Italiano di Tecnologia
di Genova, Competence Center Artes 4.0, Fonda-
zione Skolkovo (Mosca) e MIT Medialab (Boston)”,
conclude De Lotto.
“Siamo attivi dal 2017 offrendo alle imprese con-
sulenza, accompagnamento, formazione su Impre-
sa 4.0, cyber security, e-commerce, intelligenza
arti ciale e robotica – spiega Matteo Pisanu, in-
novation of cer del DIH –. Con questo Hackathon
abbiamo confermato il nostro ruolo di cerniera tra
mondo della ricerca e PMI”.
Confartigianato Imprese Vicenza ha promosso un convegno
dedicato alla Digital and Space Economy for SMEs
portando in città ospiti di levatura internazionale
e organizzato e ospitato il Copernicus Hackathon 2020
negli spazi del proprio Digital Innovation Hub
DALLO SPAZIO
ARRIVANO DATI
UTILI PER IDEE
DI BUSINESS
DELLE PMI
Le applicazioni sono molte
e le più disparate grazie
anche a tecnologie sempre
più avanzate, i cui costi vanno
diminuendo progressivamente
Per portare la digitalizzazione
nelle Piccole Medie Imprese,
occorre aumentare i
fi nanziamenti, formare esperti
ICT e diffonderne la cultura