Il Sole 24 Ore Giovedì 5 Marzo 2020 35
Dossier
Valentino Confalone (Gilead)
«Meno burocrazia e più collaborazioni
per rendere competitiva l’Italia»
Barbara Gobbi
A
ccelerare gli iter burocratici
della ricerca. Garantire pie-
na tutela brevettuale anche
per le nuove terapie. Facili-
tare i “ponti” tra università, centri di
ricerca pubblica e aziende favorendo
il technology transfer. Questa la ricet-
ta che l’Italia dovrebbe seguire per es-
sere “in partita” nello sviluppo delle
terapie innovative. Ne è convinto Va-
lentino Confalone, vice presidente e
general manager per l’Italia della cali-
forniana Gilead, in prima linea nello
sviluppo di farmaci capaci di cambia-
re la storia di malattie ieri incurabili.
Come quelli per l’eliminazione del-
l’epatite C o come la terapia cellulare
antitumorale Car-T Yescarta per il
trattamento del linfoma a grandi cel-
lule B e del primitivo del mediastino,
che a novembre ha ottenuto la
rimborsabilità da Aifa subito dopo la
Car-T Kymriah di Novartis.
E oggi sono tanti i traguardi a cui
lavora la ricerca: dal miglioramento
delle terapie cellulari con nuove “Car”
alla loro applicazione anche ai tumori
solidi fino all’introduzione di mecca-
nismi allogenici che aiutino a “stan-
dardizzare” le somministrazioni ab-
bassando i costi. Costi che per il Ssn
oggi sono altissimi ma che vanno
considerati al di là del budget impact
immediato e nell’ottica dei risparmi
che il sistema di welfare ottiene con la
guarigione completa dei malati.
«È nostra intenzione coinvolgere
sempre più i centri di ricerca italiani
nello sviluppo delle nuove terapie -
avvisa Confalone - ma oggi l’Italia
che pure è prima in Europa nel far-
maceutico tradizionale e ha tutte le
carte in regola per competenze, ca-
pacità e infrastrutture, stenta a ri-
coprire un ruolo da protagonista in
un settore dove pure era partita be-
nissimo, tanto che le prime tre tera-
pie d’avanguardia approvate in Eu-
ropa parlano italiano».
E allora come rendere più attrat-
tivo il sistema Paese per le terapie
avanzate? «Innanzitutto – avvisa
Confalone – va modificata la norma
sul conflitto d’interesse che rende
impossibile la collaborazione tra
un ricercatore e le aziende private.
Poi va fugato ogni dubbio sulla pie-
na tutela brevettuale farmaceutica
anche rispetto a terapie come le
Car-T. Infine va implementato il
passaggio di tecnologie tra pubbli-
co e privato e viceversa».
Investimenti più culturali che mo-
netari, insomma. La priorità oggi è
mettere in grado i sistemi sanitari di
erogare in maniera efficiente le tera-
pie disponibili. Si sta facendo con la
definizione dei primi centri abilitati a
somministrare le terapie Car T – la cui
rete si sta estendendo anche al Sud –
che vede i produttori co-protagonisti:
la qualificazione delle strutture ero-
gatrici è compito delle aziende che,
incaricate dall’Agenzia europea del
farmaco Ema di definire un “risk ma-
nagement plan”, hanno l’ultima pa-
rola nel rendere operativo un centro.
Il dialogo tra imprese e autorità
nazionali è continuo. «Con il Consi-
glio superiore di sanità dialoghiamo
su cosa serva per rendere più attratti-
vo il sistema Italia e come trasformar-
lo in un potenziale hub per cell factory
(gli stabilimenti di produzione delle
Car T, ndr) o per altri centri produttivi
di terapie avanzate», afferma ancora
Confalone. «Le aziende auspicano
partnership in cui il pubblico sia foca-
lizzato su ricerca di base, erogazione
delle terapie esistenti e facilitazione
burocratica e amministrativa – affer-
ma ancora il manager Gilead -. I mo-
delli a cui guardare non mancano: co-
me l’Olanda, capace di attrarre inve-
stimenti grazie a un contesto di facili-
tazioni fiscali e amministrative che
aiuta il raccordo tra autorità, aziende,
centri di ricerca e imprese».
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Medicina. Scaccabarozzi (Farmindustria): tra il e il
imprese pronte a investire in ricerca mille miliardi di dollari
Il futuro? Terapie
costruite su misura
per ogni paziente
Ernesto Diffidenti
L’
Italia è diventata leader
della produzione far-
maceutica e ha tutte le
carte in regola per di-
ventare anche l’hub
della ricerca in Europa.
I trend sono incoraggianti: gli inve-
stimenti in ricerca e sviluppo sono
cresciuti del % in anni. E anche
gli studi clinici hanno registrato
un’impennata del % negli ultimi
tre anni con un investimento di
milioni che arriva a un totale com-
plessivo di miliardi, di cui , de-
dicato alla ricerca farmaceutica “pu-
ra” e oltre , all'innovazione indu-
striale. «Negli ultimi anni la mor-
talità è nettamente diminuita e
l’aspettativa di vita è cresciuta di un
mese ogni - dice il presidente di
Farmindustria, Massimo Scaccaba-
rozzi – e oggi l’Italia figura ai primi
posti al mondo per la durata della vi-
ta media anche grazie alla qualità del
Servizio sanitario nazionale».
I dati parlano chiaro. Due persone
su con una diagnosi sul cancro so-
pravvivono dopo anni, anni fa
erano meno di su ; l’Hiv/Aids è di-
ventata una patologia cronica con
un’aspettativa di vita di anni;
l’epatite C è curabile; la mortalità per
malattie cardiovascolari è scesa del
% in anni; le vaccinazioni hanno
eradicato malattie come vaiolo o po-
liomielite; in Italia gli over in buo-
na salute sono passati in dieci anni
dal % al % del totale ( milioni di
persone in più).
E anche oggi, di fronte all’emer-
genza coronavirus, gli scienziati so-
no in prima linea per sviluppare un
vaccino in grado di arrestare l’onda
epidemica che sta travolgendo an-
che l’Italia. «Ci sono centri di ri-
cerca pubblici e privati al lavoro sul
vaccino e uno di questi, negli Stati
Uniti, ha già sviluppato la profilassi
in vitro ed è pronto ad avviare la
sperimentazione di fase », sottoli-
nea Scaccabarozzi. Certo, i tempi
della commercializzazione non sa-
ranno di pochi mesi, «ma in ogni ca-
so – aggiunge - è stato fatto un pas-
so decisivo in avanti».
La rapidità dei risultati e l’efficacia
dei nuovi farmaci sono merito di una
ricerca che ha messo al centro l’uomo
e le sue complessità. «Sono dati
estremamente interessanti – conti-
nua Scaccabarozzi - perché prima
l’industria faceva ricerca in house
mentre oggi lavoriamo con start up,
università, centri pubblici. Abbiamo
mila farmaci in sviluppo e la cosa
straordinaria è che la grande parte di
questi medicinali sono terapie per-
sonalizzate». Non è più fantascienza,
infatti, immaginare terapie costruite
su misura per i singoli pazienti. Me-
rito delle conoscenze scientifiche che
stanno offrendo alla ricerca infor-
mazioni straordinarie. «Agli inizi de-
gli anni Duemila fare una mappa ge-
nomica costava milioni di dollari
- sottolinea ancora il presidente di
Farmindustria -. Oggi la facciamo
con euro e proviamo a immagi-
nare cosa succederà quando la map-
pa genomica tra qualche tempo co-
sterà pochi dollari o euro». Si annun-
cia una rivoluzione che in piccola
parte ha già dispiegato i suoi risulta-
ti. Scaccabarozzi fa un esempio, i tu-
mori del sangue che anni fa erano
identificati genericamente. «Poi si è
incominciato a scoprire che questi
tumori si dividono in leucemie o lin-
fomi – sottolinea -: due cose diverse
da studiare. E poi ancora che la leu-
cemia può essere cronica, acuta o pre
leucemia mentre il linfoma può esse-
re aggressivo e non aggressivo: oggi
sappiamo che ci sono tipi di leuce-
mia e tipi di linfoma con target di-
versi». E con la diagnosi è cambiata
anche la terapia. «Mentre prima ave-
vamo un farmaco per il tumore del
sangue – sottolinea Scaccabarozzi -
oggi abbiamo prodotti in svilup-
po contro queste malattie perché ci
sono tipi di tumori diversi». Si
tratta di un esempio di medicina per-
sonalizzata che conta più del % dei
prodotti autorizzati negli ultimi an-
ni, più del % dei prodotti in svilup-
po nel mondo e circa il % dei pro-
dotti oncologici in sviluppo.
In questo percorso, secondo Scac-
cabarozzi, i farmaci devono essere
valutati dal Ssn non pesandone solo
il costo, «ma misurandone il valore
generato nella gestione del pazien-
te». Un euro speso per la vaccinazio-
ne fa risparmiare fino a euro per
curare chi si ammala (e altri euro
considerando le risorse generate da
persone in salute).
«Tra il e il l’industria è
pronta a investire in ricerca e svilup-
po oltre mille miliardi di dollari –
conclude Scaccabarozzi -. Il settore è
una grande opportunità per l’Italia,
in termini di risorse che possono tra-
dursi in investimenti e occupazione.
Un obiettivo alla portata se le impre-
se potranno contare su una gover-
nance più moderna e attrattiva».
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La rapidità dei risultati e l’efficacia dei nuovi farmaci sono merito di una strategia più aperta e inclusiva:
i laboratori privati hanno stretto alleanze e condividono informazioni con start up, università ed enti pubblici
Industria farmaceutica
VALENTINO
CONFALONE
Vice presidente
e general
manager
per l’Italia
di Gilead
In laboratorio.
Una ricercatrice
al lavoro
in un laboratorio
di ricerca.
Attualmente
ci sono 25 centri
di ricerca
in tutto il mondo
impegnati
per lo sviluppo
di un vaccino
contro
il coronavirus
Strutture per regione
L’INDUSTRIA FARMACEUTICA IN ITALIA
Lombardia
66 12 13
Friuli V. G.
2 1 1
Veneto
4 5 3
Emilia R.
21 2 1
Marche
3 2 1
Abruzzo
2 2 1
Piemonte
15 1 1
Liguria
3 1 0
Toscana
9 5 5
Sardegna
7 0 0
Lazio
16 15 7
Sicilia
5 1 0
Campania
5 3 2
2 2 0
Puglia
Numero per classe
I FARMACI IN COMMERCIO
91
2
2
4
7
6
10
12
2 0 0
Trentino A. A.
Umbria
2 0 0
Molise
2
2 0 0
24
38
17
19
SEDI AMMINISTRATIVE IMPIANTI PRODUTTIVI CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO
4
4
6
5
Antibiotici
93
Anti
immunitari
59
Sangue
40
Gastro
intestinali
16
Ormonali
7
Altri
18
Titolo
di studio
In %
PERSONALE
R&S
Dottorato
e master
14%
Laurea
breve
5%
Diploma
12%
Laurea
specialistica
69%
Fonte:
Farmindustria
La mappa del farmaco
IN SVILUPPO
Nel mondo
ci sono circa
17mila farmaci
in sviluppo. Molti
per terapie
personalizzate
17mila
INNOVAZIONE AL CENTRO
La ricerca oncologica
L’oncologia è l’area terapeutica
con il più alto numero di nuovi
farmaci registrati ogni anno. Circa
il 30% dei farmaci prodotti negli
Stati Uniti tra il 2011 e il 2015 sono
destinati al trattamento del
cancro. In crescita anche
l’attenzione verso la prevenzione
delle infezioni. Nello stesso
periodo l’uso dei vaccini è
cresciuto di circa l’8% all’anno.
Inoltre, si sta sviluppando una
nuove classe di antibiotici per
combattere le infezioni
batteriche resistenti ai farmaci
attualmente in commercio
Le malattie rare
Si stanno sviluppando in tutto
il mondo una serie di nuove terapie
per le malattie rare. È stato stimato
che i farmaci orfani determineranno
la crescita delle prescrizioni per
circa il 32%. In Europa una malattia
è considerata rara quando colpisce
non più di 5 persone ogni 10.000
abitanti. Tra il 2011 e il 2015
i farmaci orfani hanno
rappresentato più del 42% dei nuovi
farmaci disponibili sul mercato
negli Stati Uniti. La quota
è doppia rispetto a quella (21%)
del periodo 1996-2001
Le biotecnologie
L’intensità di ricerca e sviluppo
del settore farmaceutico, in
termini di valore aggiunto e
numero di ricercatori, è circa il
doppio rispetto agli altri settori a
tecnologia medio-alta.
I fondamentali degli investimenti
in ricerca e sviluppo è in crescita
mediamente del 10% all’anno.
Le aziende farmaceutiche
giocano un ruolo fondamentale
nello sviluppo delle biotecnologie:
i loro investimenti rappresentano
l’86% della crescita complessiva
del segmento
I numeri dell’Italia
L’Italia, grazie a 6.600 ricercatori
e investimenti pari a 3 miliardi di
euro all’anno (1,3 in produzione e
1,7 in Ricerca e Sviluppo), è tra i
protagonisti nella ricerca
farmaceutica. Le principali
specializzazioni sono nel farmaco
biotech, nelle terapie avanzate,
nei farmaci orfani, negli
emoderivati, nei vaccini e negli
studi clinici. In Italia sono in corso
circa 300 progetti di ricerca per
nuove terapie farmaceutiche.
Il 60% circa delle ricerche sono
nella Fase II e III della
sperimentazione
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