16 Venerdì 13 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Finanza
Mercati
Mps e Poste, niente assemblea
Slittano le nomine pubbliche
RINNOVI
Le due società hanno
annullato le convocazioni,
si va verso una nuova data
Stasera attesa la norma
che dà tre mesi in più
alle aziende di Stato e non
Gianni Dragoni
ROMA
Rinvio fino a tre mesi delle assemblee
per le nomine delle grandi società
pubbliche quotate in Borsa. È questa,
secondo fonti autorevoli, la norma
che il governo intende inserire nel de-
creto legge sulle misure per il Corona-
virus, che dovrebbe essere esaminato
stasera dal Consiglio dei ministri. La
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è
prevista lunedì.
La prima conseguenza è il rinvio
delle assemblee ordinarie dei soci di
Banca Mps, già convocata per il
aprile e di Poste Italiane, il aprile.
Ma potrebbero slittare anche le as-
semblee successive. Nell’ordine so-
no Terna ( aprile), Enav ( mag-
gio), Eni ( maggio), Enel ( mag-
gio) Leonardo-Finmeccanica (
maggio, in seconda convocazio-
ne), se non si troverà un accordo po-
litico su tutte le nomine.
La norma, ieri ancora in prepara-
zione, dovrebbe prevedere che le as-
semblee possono essere rimandate e
si devono svolgere entro tre mesi dal-
l’entrata in vigore del decreto, quindi
entro il giugno. La norma però non
è limitata alle società pubbliche e alle
nomine. Prevede la facoltà di un rin-
vio generalizzato delle assemblee de-
gli azionisti fino alla fine di giugno,
per tutte le società quotate (anche le
private) che lo ritengano necessario e
per tutte le delibere di competenza
dell’assemblea. Quindi ci potrebbe
essere uno slittamento anche per l’ap-
provazione dei bilanci e per la distri-
buzione del dividendo.
La norma fa riferimento all’emer-
genza sanitaria causata dal Coronavi-
rus e ai provvedimenti del governo
che hanno vietato le forme di assem-
bramento e reso più difficili sposta-
menti, viaggi, riunioni. Un’esigenza
sentita da diverse società, ma forse
non insuperabile sul piano tecnico.
Invece il problema che si è rivelato
insormontabile per la maggioranza
di governo sono le nomine. Non c’è
accordo tra MS e Pd (e Iv) sul rinno-
vo dei cda di Mps e delle altre grandi
società pubbliche con i vertici in sca-
denza. La proposta avanzata al pre-
mier Giuseppe Conte dall’interno del
Pd, sembra dal ministro capodelega-
zione Dario Franceschini, di confer-
mare in blocco gli ad uscenti (eccetto
Mps) non è passata. Segno che c’è chi
pensa ad alcuni cambiamenti in so-
cietà importanti.
E infatti la norma sul rinvio arriva
a ridosso della scadenza dei termini
per la presentazione delle liste di can-
didati ai cda. Per statuto, gli azionisti
devono presentare le liste almeno
giorni prima dell’assemblea. Per Mps
il termine è scaduto ieri. Il ministero
dell’Economia non ha depositato la
lista perché non c’è accordo tra Cin-
que stelle, Pd e Mef su chi debba essere
il nuovo ad al posto di Marco Morelli.
Da notare che, secondo lo statuto
di Mps, l’assemblea ordinaria «deve
essere convocata almeno una volta
l’anno entro giorni dalla chiusu-
ra dell’esercizio sociale», quindi en-
tro il aprile quest’anno perché è
bisestile. Pertanto il decreto sul rin-
vio consentirà di sforare il termine
dello statuto. Per Poste e per le altre
società pubbliche che hanno le no-
mine gli statuti prevedono che l’as-
semblea ordinaria sia convocata en-
tro « giorni dalla chiusura del-
l’esercizio sociale» (quest’anno sa-
rebbe entro il giugno).
Se a inizio aprile l’emergenza sani-
taria fosse superata e venisse rag-
giunto l’accordo Pd-MS si potrebbe-
ro fare le liste per Mps, Poste e svolge-
re regolarmente le altre assemblee.
Tenendo presente che bisogna pre-
sentare le candidature giorni prima
dell’assemblea: quindi per Terna en-
tro il aprile (a rischio rinvio), per
Enav il aprile, per Eni e Leonardo il
aprile, per Enel entro il . E la pras-
si del Mef è che le liste si presentano
tutte insieme. Se invece non si facesse
in tempo slitterebbero anche altre as-
semblee. Enel ieri ha detto che «non
prevede un cambio della data dell’as-
semblea». Ma la decisione finale va
coordinata con l’azionista-Mef.
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ANSA
Le assemblee. Cruciale il tema delle assemblee per la distribuzione della cedola
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guida di Psa
Il dossier assemblee è sul tavolo del direttore generale del
Tesoro Alessandro Rivera e potrebbe tradursi in disposi-
zioni normative già oggi con un decreto. La stagione as-
sembleare sta iniziando e le società attendono indicazioni
dal Governo su come comportarsi, su come conciliare cioè
il “regolare” svolgimento della vita societaria con l’emer-
genza coronavirus che impone limiti alla libera circolazio-
ne delle persone.A quanto risulta, si sta lavorando per defi-
nire una norma che consenta flessibilità nella fissazione
delle date delle assemblee e che consenta anche l’utilizzo
di strumenti di partecipazione a distanza senza la presen-
za fisica degli stakeholder. Dovrebbe riguardare tutte le
società di Piazza Affari, anche le pmi dell’Aim, come pure
altre società con azioni diffuse per quanto non quotate.
Oggi per far slittare l’assemblea di bilancio fino al termi-
ne massimo di fine giugno o per collegarsi da remoto de-
vono esserci espresse previsioni in statuto. In ogni caso
non ci sarebbe la facoltà di slittare oltre il termi-
ne del giugno e anche consentendo la parte-
cipazione da remoto non si potrebbe impedire
l’accesso fisico all’assemblea, con la conse-
guenza che in caso di sovraffollamento (caso
più teorico che pratico nel contesto attuale) bi-
sognerebbe far saltare l’appuntamento per il
motivo opposto alla mancanza di quorum. Chi
se ne prende la responsabilità? Per questo le as-
sociazioni di imprese italiane - in particolare
Assonime (società quotate) e Confindustria -
chiedono un ombrello normativo all’ipotesi che
le assemblee si tengano senza la presenza fisica dei parte-
cipanti, evidenziando i rischi legali ai quali si esporrebbero
altrimenti. Già da inizio mese si sono mosse in tal senso le
associazioni societarie francesi (Afep, Ansa, Medef) che
hanno sollevato con le autorità transalpine una serie di
questioni pratiche: la difficoltà di trovare spazi adeguati
se tutte le assemblee si concentreranno alla fine del perio-
do utile, i disguidi per i dividendi e il rinnovo delle cariche,
oltre ai costi addizionali per le imprese, senza poter dispor-
re oltretutto di certezze sulla fine dell’incubo sanitario. Le
tre associazioni francesi hanno sollecitato perciò un chia-
rimento, per capire se si possano validamente tenere as-
semblee fisicamente “deserte”, limitando o impedendo
l’accesso degli azionisti, o disponendo eccezionalmente
in via esclusiva il voto a distanza anche senza dibattito. Il
tutto per evitare di postporre a tempo indefinito le adu-
nanze societarie.
In effetti, c’è anche chi non può permetterselo. Astaldi
deve comunque far approvare il concordato dall’assem-
blea degli obbligazionisti entro il termine fissato dal Tribu-
nale per l’assemblea dei creditori del prossimo marzo.
Così per quella dei portatori del bond da milioni (
marzo in seconda convocazione, in terza) Astaldi ha
sollecitato l’espressione di voto elettronica (senza aver co-
munque strumenti per impedire l’ingresso), per la seconda
ha chiesto ai creditori di segnalare anticipatamente la pre-
senza anche tramite procuratore. Insomma, se non si può
fare altrimenti, ci si arrangia come si può. Ma non può es-
sere certamente questo il criterio generale.
—Antonella Olivieri
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IL DOSSIER SUL TAVOLO DEL TESORO
LE ISTANZE DELLE AZIENDE
Riunioni deserte?
Col virus meglio
del rinvio sine die
Le società
chiedono
l’ombrello
normativo
per date
flessibili
e voto
a distanza
GOVERNANCE
Ipotesi maxi moratoria
anche per le non quotate
Allo studio la possibilità
di allungare fino al luglio
la convocazione delle assise
Giovanni Negri
Più tempo. Sia per le società quota-
te sia per le non quotate. Dove il
tema è lo svolgimento delle assem-
blee e la necessità quella di disci-
plinarne lo svolgimento anche nel-
la stagione dell’emergenza sanita-
ria. Al Mef è così in discussione una
norma da inserire in un provvedi-
mento d’urgenza, su misura, op-
pure, strada assolutamente più
probabile al momento, utilizzando
altri veicoli, come la legge di con-
versione del decreto legge in mate-
ria di giustizia approvato una setti-
mana fa e ora in discussione in Se-
nato. Il testo è pronto, ma tuttora
sottoposto all’esame e alle perples-
sità di Consob.
Nel dettaglio, l’articolato, anco-
ra soggetto a modifiche soprattut-
to sul versante del perimetro di ap-
plicazione (solo le assemblee o an-
che le riunioni degli organi socia-
li?), sul fronte delle società
quotate, in deroga al Codice civile
e a quanto possa avere disposto lo
statuto sociale, dà tempo fino a
tutto giugno per lo svolgimento
dell’assemblea per l’approvazione
del bilancio ; per le non quota-
te, invece, si aggiungono mesi, e
si potrà arrivare sino a tutto set-
tembre nel caso di «comprovate
motivazioni».
Coerentemente con questa pos-
sibilità allora, tenendo conto dei
giorni aggiuntivi per la seconda
convocazione, il provvedimento in
corso di elaborazione stabilisce che,
fino al luglio per le quotate e al
ottobre per le non quotate, le socie-
tà potranno consentire che l’inter-
vento in assemblea avvenga attra-
verso «mezzi di telecomunicazio-
ne», mentre l’espressione del voto
potrà avvenire con modalità elet-
tronica oppure per corrispondenza.
Ancora, fino al luglio, le srl po-
tranno prevedere che l’espressione
del voto avvenga attraverso una
consultazione scritta o attraverso
consenso espresso per iscritto.
Fino poi al luglio le società
quotate possono prevedere che
l’intervento in assemblea avvenga
anche in via esclusiva attraverso il
rappresentante designato, già
adesso introdotto dal Tuf. Si tratta
del rappresentante che la società
quotata mette a disposizione per la
raccolta delle deleghe e le conse-
guenti espressioni di voto anche su
singoli punti all’ordine del giorno.
Punto quest’ultimo che già aveva
sollevato le rimostranze dei rap-
presentanti dei fondi per la diffi-
coltà di procedere alla compilazio-
ne delle deleghe.
A chiudere il cerchio si stabilisce
che l’intervento del rappresentan-
te designato sia possibile anche
per le società ammesse alla nego-
ziazione in un sistema multilate-
rale di negoziazione e alle società
con azioni diffuse tra il pubblico in
misura rilevante.
Ancora da sciogliere il nodo sulla
possibilità di svolgere con modalità
diverse, se già non previste dallo
statuto, non solo le assemblee, ma
anche le riunioni degli organi so-
cietari, come i consigli di ammini-
strazione oppure le riunioni del
collegio sindacale.
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