La Stampa - 09.03.2020

(Wang) #1

Roberto Conti è l’ideatore del gioco in scatola «Nuara», disegnato da Sara Gioria


MARCO BENVENUTI
NOVARA


Modi di dire, tradizioni, ricet-
te, ma anche credenze e crona-
ca per un viaggio inedito su No-
vara e in provincia. E, tra pochi
mesi, anche nel Vercellese e
nel Biellese. Il «Monopoli nova-
rese», così come è stato ribat-
tezzato il gioco «Nuara» crea-
to dalla fantasia del giornali-
sta Roberto Conti con i disegni
di Sara Gioria, esce a metà mar-
zo con una ristampa ricca di no-
vità rispetto alla prima edizio-
ne di fine novembre, esaurita
nel giro di tre settimane. E, an-
nuncia ora Conti, «mi è stato
chiesto di curare un gioco ana-
logo dedicato a Vercelli e Biel-
la. Una sfida che ho accettato
riscoprendo le origini vercelle-
si della mia famiglia e appro-
fondendo ulteriormente la co-
noscenza di un territorio che
frequento per motivi professio-
nali». Il nuovo gioco «avrà una
dinamica leggermente diver-
sa – aggiunge – facendo leva


sulle specificità di Vercelli, di
Biella e della Valsesia, sulla sto-
ria, le tradizioni e anche sulla
cronaca di oggi. Al momento
sono le uniche anticipazioni
che si possono dare».
Concepito tra maggio e giu-
gno del 2019, Nuara è uscito a
fine novembre pubblicato da
Demoelà e Post Scriptum, ca-
sa editrice e studio di consulen-
za per la produzione di giochi
guidato da Mario Sacchi con
sede a Suno, nel Novarese. Me-
tà del tabellone è dedicato alle
vie di Novara, dal centro alla
periferia: su ciascuna casella,
come nel più famoso Monopo-
li, si possono costruire edifici o
monumenti significativi; stes-
sa cosa per i paesi della provin-
cia a cui è dedicata l’altra metà
del tabellone: a Galliate, ad
esempio, si può costruire il
ponte di ferro sul Ticino, men-
tre a Gozzano i ruderi della
Bemberg, storica ditta tessile.
Sulla plancia di gioco sono pre-
senti le illustrazioni dei monu-
menti principali, dalla Cupola
di San Gaudenzio all’isola di
San Giulio. E sui «Gaudenzi»,
le banconote del gioco, sono
stampate le caricature del vol-
to dell’architetto Alessandro
Antonelli, dello scrittore Seba-

stiano Vassalli, del pilota Achil-
le Varzi e del presidente Oscar
Luigi Scalfaro.
Visto il successo della prima
stampa, il «Monopoli novare-
se» torna nei negozi a metà
marzo, in occasione di Pa-
squa. «La prima tiratura - spie-
ga Conti - è andata a ruba. Ave-
vamo stampato 2.500 scatole.
Ora ne prevediamo altrettan-
te. E lo faremo con alcune pic-
cole migliorie e con una distri-
buzione più capillare in pro-
vincia, nei supermercati, nelle
librerie, nei negozi, o sul sito
della casa editrice Demoelà
per le altre zone d’Italia o per
l’estero». Questo perché, dice
ancora, «abbiamo notato un’i-
naspettata richiesta anche fuo-
ri dai nostri confini. “Nuara” è
stato mandato come regalo a
persone, probabilmente nova-
resi o familiari di novaresi, ne-
gli Stati Uniti, in Germania, in
Australia. Qui in Italia qualcu-
no l’ha comprato perfino in
Sardegna». Sono stati aggiun-
ti alcuni monumenti da co-
struire, il Duomo e il Battiste-
ro di Novara. E, tra le chicche,
forse qualche nuovo personag-
gio, come Bugo (che è cresciu-
to Cerano) e Morgan. –
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAOLA SCOLA


GARESSIO (CUNEO)


Gli alberi del bosco sono
spesso protagonisti di favo-
le e narrazioni della fanta-
sia. Vengono rappresentati
come casette abitate da
creature fiabesche, come
gnomi ed elfi. Oppure di-
ventano esseri animati in-
quietanti, nei racconti della
paura, quelli dove nel buio
si alzano rumori e ombre
spaventose. E se una pianta
è secolare e fa parte della
storia di generazioni di abi-
tanti, tanto di più genera
leggende e letteratura.
Anche in Italia esiste un al-
bo degli alberi monumenta-
li: fra i più affascinanti e co-
nosciuti, il re degli ulivi nel-
la provincia di Sassari, due
querce a Frascati e Capanno-
ri, un castagno nella zona
dell'Etna. Ma, di questa spe-
cie, esemplari eccezionali ci
sono anche nel Cuneese. In
valle Tanaro la castanicoltu-

ra è ancora una risorsa tipi-
ca del territorio, riscopren-
do una tradizione secolare.
E, sulle colline di Garessio,
ecco alcuni super castagni.
Il cui tronco é diventato, nel
tempo, ripostiglio per gli at-
trezzi, ricovero per gli ani-
mali, rifugio dei partigiani.
Il «veterano» si trova sul
versante di borgata Falchet-
ti, nella piccola frazione De-
versi. Un monumento della
natura che s'intreccia con il
paesaggio e la storia della
piccola comunità intorno.
Il geologo e naturalista Al-
do Acquarone racconta: «Si
tratta di un albero gigante,
dalle circonferenza di 10,20
metri alla base. È antico, ne
ha viste di tutti i colori.
L'hanno anche utilizzato co-
me riparo per un maiale.
Nei vuoti del tronco, scavati
dal tempo, ci si è ricoverati,
entrando dalla portina siste-
mata nel legno, e ospitando
animali, oggetti, vettova-
glie. Addirittura fra i rami è
stato realizzato un soppal-
co, come ripostiglio. Tutto
ha lasciato un segno nella
storia e nella tradizione del-
la borgata».
Un altro maxi castagno,

con la stessa porticina e me-
desime funzioni, c'è sul ver-
sante opposto della monta-
gna, in frazione Mindino.
«Nei boschi garessini ne
contiamo almeno cinque
utilizzati a questo scopo da-
gli abitanti d'un tempo - ag-
giunge il sindaco di Gares-
sio, Ferruccio Fazio, appas-
sionato di caccia, monta-
gna e gran camminatore -.
In qualcuno c'era anche l'a-
bitudine da parte dei frazio-
nisti di allestire il presepe a
Natale nella cavità natura-
le della corteccia, consuma-
ta dai secoli».
E aggiunge: «La castagna
gabbiana, più piccola e me-
no bella esteticamente dei
blasonati marroni, fa parte
da sempre della nostra vi-
ta, così come nelle vicine
valli Pennavaire e Casotto.
Perciò come Amministra-
zione di Garessio l'abbia-
mo appena definita a "de-
nominazione comunale”.
Caratteristico il suo sapore
di particolare affumicatu-
ra, inconfondibile. La “de-
co" ne tutelerà l'uso e tutti
coloro che ancora vivono
della sua produzione». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le storie

del territorio

NOVARA


Il Monopoli in chiave novarese


Giocando s’imparano le tradizioni


Ci ha lasciati

Riccardo Berta
padre operoso e tenace
imprenditore
di anni 92
Lo annunciano: i figli Mariarosa,
Piergiacomo con Laura e Barbara,
Domenico con Francesca, Nicolò
e Amedeo, e parenti tutti. La cara
salma giungerà al Cimitero di Ciriè
martedì 10 marzo alle ore 10,15.
Il presente è partecipazione
e ringraziamento.
Ciriè, 9 marzo 2020
O.F.Mecca & Chiadò - Ciriè

Adolfo e Vera con Maria Gabriella,
Federica e rispettive famiglie, sono
vicini a Mariarosa, Piergiacomo e
Domenico in questo momento di
dolore per la perdita di Riccardo.

Annamaria con Gianni e Mario, si
uniscono al dolore dei cugini per la
perdita del papà.

Giovanni e Giorgina Bertot con
Umberto, Massimo e rispettive
famiglie prendono parte al dolore di
Mariarosa, Piergiacomo e Domenico
per la scomparsa del papà.

Associati e collaboratori dello studio
Aghem partecipano al lutto che ha
colpito la famiglia Berta per la per-
dita del
Ragionier

Riccardo Berta
Presidente della Bertot Spa

Ettore, Mariella e Filippo abbracciano
Mariarosa, Piergiacomo e Domenico
in questo triste momento.

Guido Aghem è vicino a Maria Rosa,
Domenico e Piergiacomo, ricordando
la grinta e la tenacia imprendito-
riale del loro papà e i tanti anni di
lavoro trascorsi con Luciana e
Maurizio Aghem.

L’amico di sempre Ugo con Clemen-
tina e tutta la famiglia sono vicini a
Mariarosa, Piergiacomo e Domenico.

Il Consiglio di Amministrazione, il
Collegio Sindacale, dirigenti e di-
pendenti della società BERTOT SPA,
prendono parte al dolore della fa-
miglia Berta per la scomparsa del
padre,
Rag.

Riccardo Berta
Presidente della società

E’ mancato all’affetto dei suoi cari

Enrico Carmagnola
anni 87
ne danno il triste annuncio i nipoti
Paola e Valerio, le pronipoti Erica
e Alessia, parenti tutti. Per orario
esequie contattare Casa Funeraria
EuroFunerali 011.389335
Casa Funeraria EuroFunerali
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PAOLO MIGLIAVACCA


“Nuara” funziona come il
famoso gioco da tavolo con
tanto di monumenti e
strade. A breve, la versione
dedicata a Vercelli e Biella


CUNEO


Il castagno che ospita un rifugio

“È un albero monumentale”

Il geologo e naturalista Aldo Acquarone accanto alla porticina d’ingresso della cavità dell’albero

ALDO ACQUARONE


Pianta secolare, 10,20 metri
di circonferenza alla base, è
stato utilizzato come riparo
per i maiali e ha accolto
anche un presepe

LUNEDÌ 9 MARZO 2020LASTAMPA 23


TM SOCIETÀ

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