Il Sole 24 Ore - 11.03.2020

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Il Sole 24 Ore Mercoledì 11 Marzo 2020 5


Coronavirus Primo Piano


CONTI PUBBLICI


Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Alle 11
è prevista l’audizione del ministro Gualtieri, saltata ieri,

che fornirà i numeri aggiornati della richiesta di deficit.


La richiesta di deficit aggiuntivo sarà esaminata da
Camera e Senato subito dopo il consiglio dei ministri

6,3 miliardi


RICORSO AL DISAVANZO
Quello previsto per finanziare parte delle risorse destinate
all’emergenza coronavirus

Dote di 15 miliardi da extradeficit


I primi dieci al decreto aiuti


La strategia del governo. Oggi il via libera del Parlamento alla richiesta fino a - miliardi


Priorità ad ammortizzatori sociali, sanità e congedi parentali. Il nodo dei servizi ridotti nella Pa


Marco Rogari


Gianni Trovati


Il cantiere anticrisi messo in piedi dal


governo entra oggi nella fase attuati-


va. Il consiglio dei ministri convocato


di prima mattina dovrebbe dare il via


a un primo decreto che muoverà fino


a  miliardi di euro con i fondi ag-


giuntivi alla sanità e le prime misure


per il sostegno ai settori più colpiti. Si


salirà, quindi, sensibilmente rispetto


ai , miliardi ipotizzati nei giorni


scorsi, con un ricorso al disavanzo


per , miliardi.


Ma il deficit aggiuntivo che il go-


verno ha intenzione di attivare è più


alto, fino a - miliardi (in termini di


saldo netto da finanziare si potrebbe


invece arrivare a - miliardi), e por-


terebbe il disavanzo  vicino al %


con l’obiettivo di avere a disposizione


uno spazio fiscale in più da utilizzare


in una seconda fase, concentrata sugli


indennizzi alle filiere più danneggiate


dagli effetti economici dell’emergen-


za sanitaria. Un meccanismo, questo,


che ieri ha ottenuto un primo sostan-


ziale via libera dall’Unione europea,


con la disponibilità espressa dalla


commissaria alla concorrenza Mar-
grethe Vestager a riconsiderare le re-

gole comunitarie sugli aiuti di Stato


nello scenario esploso con la crisi.
La richiesta di deficit aggiuntivo

sarà esaminata da Camera e Senato


subito dopo il consiglio dei ministri,
fatto slittare a questa mattina. Alle 

è prevista l’audizione del ministro


dell’Economia Roberto Gualtieri,
saltata ieri, che fornirà i numeri ag-

giornati della richiesta di deficit. Il


via libera alla risoluzione di maggio-
ranza, che dovrebbe essere votata

anche dalle opposizioni dopo l’in-


contro di ieri con il premier Conte,
arriverà nel pomeriggio, con le pre-

senze contingentate dei gruppi par-


lamentari al minimo indispensabile
per ottenere il “sì” della maggioran-

za dei componenti come richiede
l’articolo  della Costituzione.

I contatori su decreto e deficit sono


in aggiornamento continuo, perché
dipendono dalla tipologia e dall’in-

tensità delle misure. In un intreccio


stretto con le decisioni che devono es-


sere assunte a livello sociale. Perché


per esempio le chiusure a tutto campo
chieste ieri dalla Lombardia e dalla

Lega, oltre a imporre scelte organiz-


zative decise a livello di ordine pubbli-
co, aumenterebbero evidentemente

il raggio d’azione necessario agli in-


terventi di sostegno.
I valori generali e la strategia del

governo sono comunque ormai defi-


niti. Il primo decreto, con un peso in-
torno ai  miliardi, servirà a finanzia-

re con due miliardi la cassa integra-
zione in deroga e con  milioni for-

me di integrazione salariale per le


imprese fra  e  dipendenti. Altri due
miliardi dovrebbero coprire gli inter-

venti per la sanità, mentre gli aiuti a


tutto campo per gli  Comuni della
zona rossa originaria potrebbero as-

sorbire fino a un miliardo. La sospen-


sione generalizzata dei mutui annun-
ciata da più di un esponente MS do-

vrebbe essere coperta con  milio-


ni. Circa - milioni dovrebbero
poi andare ai congedi parentali, con

un meccanismo parametrato al red-


dito che non piace però ai sindacati,


mentre gli altri fondi andrebbero al


sostegno della liquidità delle imprese.
In campo poi c’è la sospensione dei

versamenti fiscali e contributivi, di cui
si stanno definendo i confini in termi-

ni di settori e tipologie di contribuenti.


Questo lavoro servirà come base an-
che per la fase , chiamata a identifica-

re le filiere economiche da aiutare con


gli indennizzi diretti.
Ma da gestire c'è anche il rallenta-

mento progressivo delle attività della


Pa. Ieri è arrivata una pioggia di an-
nunci di riduzione dei servizi degli

uffici, dall’agenzia delle Entrate al


Mef che chiude al pubblico le ragio-
nerie territoriali, mentre per oggi è

attesa una nuova direttiva della Fun-


zione pubblica con regole più strin-
genti per lo smart working. In questo

contesto dovrebbero intervenire una


serie di proroghe, tra cui quella che
sposta al  maggio i termini di pre-

sentazione delle domande per il Fon-


do di indennizzo dei risparmiatori
incappati nei crack bancari.

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NORME ANTIEMERGENZA


La giungla dei decreti, quasi uno al giorno


In  giorni sono stati varati


anche  decreti legge,


il quinto arriverà oggi


Marco Mobili


Lo stato di emergenza da corona-


virus si misura anche con il diluvio


di provvedimenti che in soli 


giorni sono stati emanati dal go-


verno. In media quasi uno al gior-


no se si guarda solo ai provvedi-


menti d’urgenza del governo cen-


trale e diventano più di due al


giorno se si considerano anche le


ordinanze della Protezione civile


e quelle locali dei governatori e dei


sindaci. Per restare soltanto sulle


disposizioni impartite dal Palazzo


Chigi, ad oggi si contano  decreti
legge di cui uno convertito in legge

in meno di due settimane e pub-


blicato sulla Gazzetta Ufficiale di
lunedì scorso. A questi se ne ag-

giungerà oggi un quinto con nuo-
ve misure di sostegno a famiglie,

lavoratori e imprese con la so-


spensione dei mutui i congedi pa-
rentali e il rinvio dei versamenti di

imposte e contributi.


Con tutta probabilità e vista
l’esigenza di far lavorare il meno

possibile le due Camere i decreti


legge finiranno per essere accor-
pati e approvati in meno di una

settimana. Almeno i tre già depo-


sitati al Senato. Il decreto n.  con
la sospensione dei versamenti di

tributi, pace fiscale, bollette e con-
tributi, il nuovo calendario del

, i primi aiuti al turismo e la Ci-


gs in deroga per Lombardia, Pie-
monte ed Emilia Romagna, imbar-

cherà anche i due decreti approva-


ti nel fine settimana: quello sulla
sospensione delle udienze, civili,

penali, amministrative, contabili,


tributarie e militari (n. ), nonché
quello licenziato lunedì scorso (n.

) sulle assunzioni di mila tra


medici e infermieri.
Nel groviglio dei provvedimenti

d’urgenza un peso importante


hanno ricoperto fino ad oggi i cin-
que decreti del presidente del con-

siglio. Si tratta dei Dpcm con cui


l’Italia è stata divisa a più riprese
in zone rosse, gialle e arancioni

LA MEMORIA DELL’UPB AL PARLAMENTO


Ufficio di bilancio:


rischio altissimo,


subito gli eurobond


Emissione con garanzia


europea per affrontare


la crisi e sostenere la ripresa


Gianni Trovati
ROMA

Per affrontare le conseguenze eco-
nomiche del coronavirus è «fonda-

mentale» la definizione immediata


di un intervento a livello continenta-
le, inclusa «la possibilità di emettere

debito con garanzia europea». Gli


eurobond servirebbero prima per
tamponare l’emergenza, e in un se-

condo momento per «sostenere la


ripresa del sentiero di crescita».
L’analisi arriva dall’Ufficio parla-

mentare di bilancio, che in una me-


moria inviata al Parlamento in sosti-
tuzione di un’audizione bloccata

dalle misure di contenimento della


crisi sanitaria promuove la richiesta
italiana di deficit aggiuntivo per fi-

nanziare le spese eccezionali. Ma


chiarisce senza giri di parole che
l’Italia da sola non ha gli strumenti

per contrastare del tutto l’emergen-


za. Il problema non è rappresentato
dalle regole fiscali dell’Unione, che

lasciano margini di vario tipo quan-


do un Paese deve affrontare «eventi
eccezionali» e riducono fino ad az-

zerarla la correzione richiesta quan-


do il quadro peggiora. L’ostacolo re-
ale è più concreto, ed è doppio; per-

ché riguarda «l’evoluzione dei mer-
cati finanziari», con le tensioni sugli

interessi che si intensificano insie-


me alle «incertezze sugli esiti econo-
mici di certi fenomeni e sulla capaci-

tà dei governi di controllarli», e «la


sostenibilità del debito». Anche am-
messo di riuscire a finanziarie sui

mercati a tassi accettabili, insomma,


le cifre da raccogliere lascerebbero
«una eredità difficilmente gestibile

in futuro, con impatti sfavorevoli
sull’intera area euro».

Ciò non toglie ovviamente che an-


che la politica economica nazionale
abbia un ruolo chiave nella prima

emergenza, per sostenere il sistema


sanitario e aiutare a preservare il più
possibile il sistema produttivo da un

insieme di colpi che possono «com-


promettere le potenzialità dell’inte-
ro paese negli anni a venire». Sugli

impatti in termini di Pil l’Authority


parlamentare evita per il momento
di diffondere numeri, perché l’evo-

luzione del quadro è troppo rapida


per offrire basi solide alle stime, ma
definisce «del tutto probabile» un Pil

 in arretramento. L’impatto sa-


rà forte soprattutto sul secondo tri-
mestre, e trasversale ai settori dalla

logistica ai servizi professionali che
sono intrecciati alla manifattura. E le

possibilità di ripresa nella seconda


parte dell’anno sono appese prima di
tutto alla durata dell’emergenza.

L’ordine di grandezza della con-


trazione per il momento è «forte-
mente aleatorio», perché a oggi gli

unici dati disponibili sono quelli del-


le indagini qualitative di marzo (per
esempio quella di Confindustria che

parla di difficoltà per due imprese su


tre) e mancano precedenti per ipo-
tizzare un percorso di uscita dalla

crisi. Ma è evidente che in molti set-


tori anche una possibile ripresa nel
secondo semestre, a patto di argina-

re l’emergenza sanitaria entro apri-


le, difficilmente riuscirebbe a com-
pensare le perdite della prima parte

dell’anno. Anche perché la gelata


economica partita in Cina ha colpito
le catene globali del valore, a cui Pe-

chino partecipa per il ,%, e ha


lanciato segnali chiari di una possi-
bile crisi globale: un problema in più

per un Paese ad alto tasso di esporta-


zioni come l’Italia.


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IL BRACCIO DI FERRO


Supercommissario,


confronto ancora aperto


Conte frena ma apre


Ms tace, il Pd gradirebbe


una soluzione coraggiosa


Manuela Perrone


ROMA

Sul supercommissario per l’emer-


genza coronavirus è braccio di ferro
al’'interno del Governo. «La valuta-

zione è ancora in corso», riferiscono


diplomaticamente da Palazzo Chigi.
La richiesta di una figura forte che

abbia poteri ordinamentali, tra le


tante avanzate ieri al premier dai
leader delle opposizioni ricevuti a

Palazzo Chigi, è stata quella accolta


con maggiore freddezza. «Conte ha
aperto, ma niente di più», ha riferito

la numero uno di Fratelli d’Italia


Giorgia Meloni. Evidente, secondo i
partecipanti all’incontro, la contra-

rietà del presidente del Consiglio a


una soluzione che possa apparire
come un depotenziamento suo e del

capo della Protezione civile, Angelo


Borrelli, nominato commissario
soltanto lo scorso gennaio. «Sicura-

mente abbiamo capito che il com-
missario non sarà Guido Bertolaso»,

ironizzano dal centrodestra.


Ma il vero confronto sta avve-
nendo lontano dai riflettori, in seno

alla maggioranza. A Conte, che ave-


va già frenato durante la conferenza
stampa di lunedì sera («Valutiamo

l’opportunità di un coordinamento


per l’approvvigionamento di mac-
chinari e attrezzature sanitarie»),

ieri si è aggiunto lo stesso Borrelli,


che ha difeso il lavoro svolto sin qui:
«Sono dell’avviso che ogni decisio-

ne che vada a potenziare la struttura


non può che essere benvenuta, an-
che se credo che stiamo fronteg-

giando l’emergenza in modo ade-


guato». Colpiscono, però, i silenzi
degli altri: il MS tace, il Pd ufficial-

mente non si sbilancia. Soltanto


Matteo Renzi di Italia Viva si è già
detto apertamente favorevole a un

supercommissario, sostenendo la


proposta Bertolaso.
Fonti governative riferiscono in

realtà anche la disponibilità del Pd e


di Dario Franceschini a vagliare una
soluzione più coraggiosa di quella

immaginata da Conte, con un uomo,


anche un politico, capace di raffor-
zare davvero l’intera macchina del-

l’emergenza, di evitare nuovi errori
e di prevenire gli strappi delle Re-

gioni che hanno costellato il cammi-


no di queste settimane e complicato
il puzzle delle regole adottate. Anche

se ieri sera dal quartier generale dei


Democratici si sminava il terreno: se
sarà, si tratterà di un tecnico. Nessu-

no che possa fare troppa ombra al-


l’asse Conte-Borrelli, anche per non
indebolire agli occhi dell’opinione

pubblica e degli altri Paesi l’intero


Governo, alle prese con una crisi
senza precedenti dal dopoguerra a

oggi. Nessuno, in sintesi, che possa


alimentare la suggestione che si stia
già preparando un “dopo-Conte”,

quando l’emergenza sarà alle spalle.


Restano al vaglio dunque i nomi
di Walter Ricciardi, consulente del

ministro della Salute Roberto Spe-


ranza e componente del Consiglio
esecutivo dell’Organizzazione

mondiale della sanità, e di Gianni De


Gennaro, ex capo della Polizia. Ma
con l’avvertenza che niente si deci-

derà se prima non si scioglierà il no-


do del ruolo – e delle funzioni - della
nuova figura. Navigando a vista,

nella speranza che il ritmo dei nuovi
contagi finalmente rallenti.

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PROVVEDIMENTI
DEL GOVERNO LE MISURE
25 GENNAIO

Ordinanza Salute


Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus stop


ai voli diretti dalla Cina e controlli con termoscanner


30 GENNAIO
Ordinanza Salute

Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus
(2019 - nCoV)

31 GENNAIO


Delibera del Consiglio dei


ministri


Dichiarazione dello stato di emergenza sul territorio


nazionale fino al 30 giugno 2020 per rischio sanitario


connesso all’insorgenza di patologie virali trasmissibili


21 FEBBRAIO


Ordinanza del ministro
della Salute

Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione


della malattia infettiva COVID-


21 FEBBRAIO


Ordinanze Salute d’intesa


con Presidente della
Lombardia

Individuazione della zona rossa per 11 comuni


della Lombardia


22 FEBBRAIO


Ordinanza del ministro


della Salute d’intesa con
Presidente del Veneto

Zona rossa per il comune di Vò Euganeo


23 FEBBRAIO


Decreto legge n. 6


Misure urgenti in materia di contenimento e gestione


dell'emergenza da COVID-19. Introdotta la possibilità


di ricorrere al lavoro agile in deroga a singoli accordi


23 FEBBRAIO
Dpcm

Istituzione della zona Rossa in 11 comuni della Lombardia
e in uno del Veneto

24 FEBBRAIO


Ordinanze Salute d’intesa


con i Presid. di
E.Romagna, Friuli V. G.

Lombardia, Piemonte e


Veneto


Restrizioni per le regioni della zona gialla


24 FEBBRAIO
Ordinanza Salute d’intesa

con il Presid. della Liguria


Restrizioni per la zona gialla


24 FEBBRAIO


Dm Economia


Sospesi dal 21 febbraio al 31 marzo tutti i versamenti


delle imposte, delle ritenute e gli adempimenti tributari


per i contribuenti e le imprese residenti o che operano
negli undici comuni della zona rossa

PROVVEDIMENTI
DEL GOVERNO LE MISURE
25 FEBBRAIO

Dpcm


Istituzione della zona gialla a tutti i comuni di Emilia


Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Liguria


e Piemonte


1 MARZO
Dpcm

Ulteriori disposizioni attuative del Dl 6/


2 MARZO


Decreto legge n. 9


Misure urgenti per famiglie, lavoratori e imprese.


Sospensione di termini di versamento di tasse, contributi


e bollette per utenze luce-gas e acqua nella zona rossa.
Riscritto calendario assistenza fiscale in tutta Italia

4 MARZO


Dpcm


Ulteriori restrizioni rispetto al Dpcm del 1marzo.


Sospensione scuole e università fino al 15 marzo


4 MARZO


Circolare della Funzione
Pubblica

Disciplina del lavoro agile nelle Pubbliche Amministrazioni


8 MARZO


Dpcm


Italia divisa in due zone di rischio, Scompaiono le aree


rosse e gialle e nascono due zone quella della Lombardia


e delle 14 province piemontesi e miliane e venete. In zona
1 si può circolare per lavoro con autocertificazione e per

motivi di salute. La zona 2 riguarda tutto il resto d’Italia


8 MARZO


Decreto legge n. 11


Sospesi per 15 giorni udienze e processi secondo


la modalità feriale della giustizia civile, penale, contabile
amministrativa militare e tributaria.

Fino al 31 maggio poi udienze a distanza


8 MARZO


Circolare del ministero
dell'Interno

Istruzioni ai prefetti per la corretta applicazione e vigilanza


sull'applicazione della norma che vuole evitare
spostamenti. Allegato odello di autocertificazione

9 MARZO
Dpcm

Arriva «Italia protetta». In tutto il territorio vengono
eestese le restrizioni applicate dall'8 marzo alla Lombardia

e alle 14 province del nord più colpite dal Coronavirua. Si


spendono i campionati compreso quelli di calcio (A e B).
Scuole e università in tutta Italia chiuse d'fino al 3 aprile

9 MARZO
Decrreto legge n. 14

Potenziamento del Servizio sanitario nazionale


9 MARZO


Ordinanza protezione


civile


Chiusura di tutti gli impianti e delle piste da sci


La giungla dei decreti


I provvedimenti contro l’emergenza Coronavirus adottati dal governo dal 25 gennaio


per poi, con l’ultimo decreto di lu-


nedì sera, essere nominata «Italia
zona protetta».

Ad oggi i decreti che fanno testo


sono quello dell’ marzo che ha
inasprito i divieti e le avvertenze,

come quella sugli spostamenti resi


possibili solo in caso di inderoga-
bili esigenze lavorative, necessità

e salute o la chiusura di scuole e
università fino al  aprile, e il

Dpcm del  marzo con cui tutta


l'Italia diventa zona protetta con
stesse limitazioni e obblighi, si so-

spendono i campionati di calcio


professionistico e si mette un fre-
no alla movida. Ma l'emergenza

non è certo finita così come il dilu-


vio di provvedimenti.
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Nella fase 2


saranno


identificate


le filiere


economi-


che


da aiutare


con gli


indennizzi


diretti


Per l’Italia


«eredità


difficilmen-


te gestibi-


le» dall’au-


mento del


debito ne-


cessario per


superare


l’emergenza


Per ridurre


al minimo


il lavoro


delle Came-


re, saranno


accorpati


i provvedi-


menti


e ci sarà


un ok rapido


Maggioran-


za divisa


Resta da


sciogliere


il nodo


del ruolo


e delle fun-


zioni della


nuova


figura

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