La Stampa - 03.04.2020

(Nandana) #1
.

CHIARA BALDI
MILANO


«Ora non vedo l’ora di tornare
al lavoro». La foto che la ritrae-
va addormentata sulla scriva-
nia, con ancora addosso ma-
scherina, guanti, camice e cuf-
fia ha fatto il giro del mondo e
in poche ore Elena Pagliarini,
l’infermiera del pronto soccor-
so dell’ospedale di Cremona,
era diventata famosa: «Noi ab-
biamo uno spirito indomito,
siamo dei guerrieri».
E anche un simbolo: il sim-
bolo della lotta degli infermie-
ri contro il coronavirus, in que-
sta emergenza che sta andan-
do avanti da più di 40 giorni.
Lei, 43 anni, un passato da in-
segnante di sostegno nelle
scuole materne, dal 2015 è in
forze al pronto soccorso dell’o-
spedale. Quello scatto ha se-
gnato uno spartiacque tra il pri-
ma – lei in corsia con turni mas-
sacranti – e un dopo, quello di
quando ha scoperto di essere
lei stessa positiva al coronavi-
rus: la notizia l’ha avuta, infat-
ti, proprio pochi giorni dopo
quella foto scattata da una dot-
toressa. Ma in questi giorni Ele-
na è in attesa dell’esito del se-
condo tampone, quello che le


dirà se sarà davvero guarita. In
una intervista a «Cambiaresi-
puo.it», il sito del sindaco di
Cremona, Gianluca Galimber-
ti, Elena racconta queste setti-
mane tra la corsia e l’isolamen-
to a casa, dove è confinata dal
13 marzo. Vive da sola ma
non si lamenta: «Sto benissi-
mo, grazie al cielo non ho nes-
sun disturbo, a parte la man-
canza del gusto e dell’olfatto.
La quarantena è pesante ma

mi ha dato modo di fare lun-
ghe riflessioni, un lavoro di
introspezione. Ho riscoperto
il piacere di stare a casa e ri-
trovato quello di leggere. Per
ammazzare il tempo ho siste-
mato gli armadi».
Ma queste settimane non so-
no state facili per lei. Come
molti in Lombardia – dove i
morti sono ormai quasi 8 mila


  • anche Elena ha perso delle
    persone care. «Ho perso degli


amici e il papà di uno di loro.
Quando tutto questo finirà, do-
vremo guardarci intorno e ve-
dere chi è rimasto. Ho paura
che mancherà qualcuno di cui
non mi sono accorta». Anche
la lontananza dalla corsia le è
pesata molto, tanto che parla
«ogni giorno con le colleghe,
che sono la mia seconda fami-
glia. Siamo un bel gruppo».
Ma non di lavoro: «Loro non
vogliono preoccupare me e io
non voglio preoccupare loro.
Non ho informazioni dirette
su come stanno andando le co-
se. Ma siamo ancora in emer-
genza. Bisogna avere un po’ di
pazienza, fare sempre atten-
zione, rispettare le prescrizio-
ni, non darsi la mano, non ab-
bracciarsi. Una cosa che mi
manca molto perché amo sta-
re in mezzo alla gente, il con-
tatto fisico, ridere». Ripensan-
do poi alla foto, riflette sul ruo-
lo degli infermieri. «Il persona-
le infermieristico è declassa-
to, messo in disparte. Si pen-
sa che faccia solo la flebo o il
prelievo. Invece dietro a un
infermiere ci sono i rapporti
con i familiari, una parola al
paziente, una carezza». —
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Elena è guarita: “Presto tornerò in corsia”


Sta bene l’infermiera di Cremona fotografata allo stremo in ospedale. Lo scatto ha fatto il giro del mondo


L’EMERGENZA CORONAVIRUS

Il racconto: “Parlo ogni
giorno con le colleghe
da casa, sono loro la
mia seconda famiglia”

La foto di Elena Pagliarini, infermiera dell’ospedale di Cremona, che ha fatto il giro del mondo sui social

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