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100.000.
La voglia di solidarietà in pochi giorni è il simbolo della ritrovata fiducia nelle istituzioni. Sarebbe bello se questa coesione durasse oltre l’emergenza
È la cifra raccolta finora dalla Protezione civile con le donazioni: il cuore grande del Paese cancella le divisioni
FLAVIA PERINA
ROMA
E
ra il Paese arrabbiato
con la Casta, diffidente
verso tutti e soprattut-
to verso Roma, il gover-
no di Roma, le burocrazie roma-
ne, sospettoso per qualsiasi ri-
chiesta di ogni pubblico potere.
Oggi è il Paese che in poco meno
di un mese ha versato spontanea-
mente alla Protezione civile oltre
cento milioni di euro, con una
pioggia di micro-donazioni che
si sono aggiunte alle ragguarde-
voli cifre offerte dai principali isti-
tuti bancari e dalle grandi azien-
de. I dati sono stati dati ieri da An-
gelo Borrelli, nella consueta con-
ferenza stampa sull’andamento
della pandemia. Come ha rac-
contato sul sito della Stampa Gra-
zia Longo, un terzo del totale –
34 milioni di euro – è arrivato da
privati cittadini, con offerte da
50-100 euro ma anche con una
marea di bonifici da 2 euro, molti
dei quali registrati martedì scor-
so in occasione dell’evento Rai
«Musica che unisce».
Cento milioni sono una cifra
enorme, soprattutto se si consi-
dera che la sottoscrizione aper-
ta dalla Protezione civile è solo
una delle tante raccolte fondi
lanciate durante l’emergenza,
molte delle quali hanno messo
insieme somme considerevoli
in favore degli ospedali, dei re-
parti d’emergenza allestiti dal-
le Regioni e di altri presidi di ri-
lievo locale. C’è il buon cuore
degli italiani, certo, che abbia-
mo già visto agire nei terremoti
con l’enorme mobilitazione di
volontari e aiuti – in molti casi
la Protezione civile ha dovuto
addirittura respingerli – per le
popolazioni colpite. Ma in que-
sta occasione il buon cuore era
meno scontato che in altre, per
due motivi essenziali. Il primo
è la preoccupazione economi-
ca di centinaia di migliaia di fa-
miglie, che certo non aiuta a es-
sere generosi: invece, le piccole
cifre piovute da ogni area geo-
grafica raccontano che alla col-
letta partecipa anche chi ha po-
co, pochissimo da dare. La se-
conda ragione è tutta politica e
ha a che fare con la sfiducia or-
mai cronicizzata per le istituzio-
ni, e specialmente per quelle na-
zionali, un atteggiamento che
abbiamo visto agire in ogni mo-
do negli ultimi anni (non ulti-
mo il successo dei leader della
polemica permanente). E tutta-
via anche questo dato sembra
spazzato via dall’ondata solida-
le delle donazioni. La Protezio-
ne civile, pure senza un leader
carismatico come a suo tempo
fu Guido Bertolaso, è diventata
nell’immaginario collettivo il
campione della lotta al virus,
l’attore principale da cui dipen-
de il successo degli sforzi collet-
tivi del Paese, e il desiderio di
aiutarla prevale su tutto.
La cifra esatta data da Borrelli
è 100 milioni e 261 mila euro.
L’altroieri erano un po’ meno di
95 milioni. In sole ventiquattr’o-
re sono arrivati in cassa oltre cin-
que milioni, ma somme analo-
ghe – sei milioni di euro quoti-
diani, in media – sono affluite
sul conto del Dipartimento ogni
giorno da quando è stata aperta
la sottoscrizione, il 18 marzo
scorso. Certo, il Covid non è solo
un virus ma anche un enorme
evento mediatico, un grande e
permanente show delle emozio-
ni televisive, e come tale spinge
all’adesione collettiva. Ma dicia-
moci la verità: nessuno, all’ini-
zio dell’emergenza, avrebbe
scommesso su una reazione po-
sitiva degli italiani, anzi. Si te-
meva la rabbia su larghissima
scala, la collera di popolo per i
molti disguidi segnalati fin
dall’inizio – il dramma ospeda-
liero delle mascherine, i ritardi
coi ventilatori polmonari, i mor-
ti portati via a decine nella not-
te – e sarebbe stato persino un
sentimento comprensibile da
parte di una popolazione che si
sentiva indifesa, talvolta abban-
donata davanti un evento mi-
sterioso e senza precedenti. Ha
prevalso la cifra opposta. Soli-
darietà. Aiuto pratico. Voglia di
dimostrare fattivamente che
nel sostegno alla prima linea di
questa guerra – i medici, gli in-
fermieri, il personale ospedalie-
ro – non sappiamo produrre so-
lo canzoncine alla finestra o
cuori su Facebook.
Ancora una volta si dovrà scri-
vere che siamo migliori di come
ci consideriamo, più uniti di
quanto ci raccontiamo, o quanto-
meno che siamo capaci di esserlo
quando serve davvero, gettando
la maschera cinica, malfidente e
litigiosa e che indossiamo nei
tempi normali delle zuffe tra
Nord e Sud, popolo e Palazzo, ga-
rantiti e precari. Sarebbe un be-
ne per tutti se riuscissimo a ricor-
darcene anche «dopo», quando
la fase più cruda dell’emergenza
sarà finita: davvero potrebbe
uscirne un Paese migliore. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
- Un operatore della Protezione civile in Campania al lavoro per rispondere a tutte le chiamate che arrivano alla centrale da parte dei cittadi-
ni che chiedono aiuto per affrontare l’emergenza coronavirus; 2. I monitor consegnati, con relativo software per farli funzionare, al reparto di
Rianimazione 1 del professor Brazzi alle Molinette di Torino, una delle tante donazioni di Specchio dei Tempi in 23 giorni di sottoscrizione
Specchio dei tempi
2
ANSA
Otto milioni di euro. Per la lot-
ta al coronavirus Specchio dei
Tempi ha raggiunto ieri quota
8.002.942 euro versati da
10.943 sottoscrittori. Sempre
ieri sono stati consegnati i moni-
tor definitivi al reparto di Riani-
mazione 1 del professor Brazzi
alle Molinette. È proseguita la
distribuzione di dispositivi di
protezione individuale a ospe-
dali, croci, associazioni e medi-
ci di famiglia. In collaborazione
con l’associazione Lorenzo Gre-
co, a disposizione dell'Asl di To-
rino lo Specchiobus, Ducato
Maxi con ambulatorio per i tam-
poni a bordo. Tutti possono so-
stenerci, con carta di credito su
http://www.specchiodeitempi.org,
con bonifico sul conto intestato
a Specchio dei tempi, via Luga-
ro 15, 10126 Torino, IBAN:
IT67 L0306909 6061 0000
0117 200, Banca Intesasanpao-
lo. Sul conto corrente postale
1035683943, intestato a Spec-
chio dei tempi. Si può usare Sati-
spay o la piattaforma http://www.rete-
deldono.it. Info: specchiodei-
[email protected];
011.6568376.
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