Il Sole 24 Ore - 03.04.2020

(Martin Jones) #1

14 Venerdì 3 Aprile 2020 Il Sole 24 Ore


Economia & Imprese


Nautica ferma al 90%, a rischio 5mila posti


Raoul de Forcade


Confindustria nautica presenta al


Governo un piano per la riapertura


progressiva delle attività di settore,


accompagnato da una relazione del


suo ufficio studi che raccoglie i nu-


meri sugli effetti, per il comparto, del


lockdown dovuto al coronavirus.


Numeri tutt’altro che rassicuranti,


visto che, a fronte di un fermo totale


della produzione, il % delle azien-


de è al palo: con il % delle imprese


che risulta non operativo e il % so-


lo parzialmente operativo. Una si-


tuazione che, se si protrarrà fino al 


aprile, secondo le elaborazioni del-


l’ufficio studi di Confindustria nau-


tica (basate sull’andamento della cri-


si finanziaria ) comporterebbe


la perdita di oltre mila posti di lavo-


ro nella filiera. Un dato, tra l’altro,


che potrebbe salire a oltre mila, con


una chiusura fino alla fine di aprile.
I dati sono emersi dai questionari in-

viati ai soci per rilevare informazioni


puntuali sull’impatto dell’emergen-
za Covid- sulla nautica da diporto.

Il consiglio generale di settore si è


poi riunito (in teleconferenza) in una
sessione durante la quale è stata

analizzata la relazione dell’ufficio


studi. Vi hanno preso parte, tra gli
altri, Baglietto, Ferretti, Fincantieri,

Pardo, Perini navi, Permare, Over-
marine e Sanlorenzo.

Il piano presentato al Governo per


una riapertura progressiva della pro-
duzione industriale del settore, che

prevede anche una parte normativa


sulla sicurezza dei lavoratori, è stato,
dunque, rappresentato non come

una rivendicazione di un comparto in


difficoltà, sottolinea Saverio Cecchi,
presidente di Confindustria nautica,

ma quale risultato dell’analisi tecnica


ed economica dei dati rilevati, a ca-
denza settimanale, sugli effetti pro-

gressivi del lockdown sulla filiera.


L’analisi dell’associazione rileva
che la maggior parte delle aziende

«ha un periodo di flussi finanziari


positivi che va da aprile a luglio, se-
guito da flussi finanziari negativi da

agosto a marzo». L’andamento forte-


mente stagionale del comparto im-


pone, pertanto, e queste sono le ri-
chieste che l’associazione ha rivolto

all’Esecutivo, «la riapertura modula-


re e progressiva delle attività, la so-
spensione dei canoni demaniali ma-

rittimi (come previsto, peraltro, dagli


stessi contratti sugli oneri concessori
in essere con lo Stato, nei casi di

eventi straordinari e quindi per cause


di forza maggiore non imputabili ai
concessionari) e l’equiparazione an-

che delle attività industriali alla filie-


ra del turismo (per beneficiare degli
strumenti messi a disposizione del

settore turistico, ndr)». Bisogna ri-


cordare, a questo proposito, come le
ultime misure di contenimento adot-

tate con i dpcm del  e del  marzo


scorsi abbiano comportato che, tra gli
 codici Ateco al momento autoriz-

zati a proseguire la produzione, quel-


li che Confindustria nautica «è riu-
scita a far inserire rispetto alle bozze

iniziali e di interesse per il settore, so-


no manutenzione e riparazione di
navi e imbarcazioni; riparazione e

manutenzione di macchine di impie-


go generale (inclusi motori, pompe,
compressori); magazzinaggio e atti-

vità di supporto ai trasporti (inclusi i


porti turistici)”.


Dal lockdown del  marzo, dun-
que, l’analisi di Confindustria nautica

evidenza quattro elementi macro-


scopici: una ridotta operatività delle
aziende (con il % che risultano non

operative e il % parzialmente ope-


rative) ma con il fermo totale della
produzione; il ricorso a strumenti di

sostegno al reddito, con il % del


campione che intende richiedere ac-
cesso alla Cig, se il lockdown della

produzione dovesse protrarsi; la cer-


tezza di un impatto dirompente del
fermo della produzione e delle vendi-

te sui conti aziendali. In base alle pri-


missime stime, il % del campione
si aspetta una riduzione di fatturato

entro il %; il ,% del campione fra
 e %; il ,% tra  e %; il %

oltre il %. Infine, emergono le forti


difficoltà della catena distributiva,
specialmente nell’export: il % delle

imprese ha rilevato problemi nella


logistica, con conseguenze molto si-
gnificative per oltre la metà del cam-

pione, e il % ha già riscontrato pro-


blematiche di tipo commerciale, con
serie conseguenze per il % del cam-

pione; Francia, Spagna e Germania,


in Ue, e gli Usa, oltremare, sono le na-


zioni verso le quali sono state rilevate


le maggiori difficoltà.
«I nostri imprenditori – sottoli-

nea Marina Stella, direttore generale


di Confindustria nautica - hanno
messo in primo piano la sicurezza e

la tutela della salute dei lavoratori ri-
spettando, da subito, il protocollo del

 marzo scorso; e sono pronti a con-


tinuare a farlo, creando un percorso
in armonia con le istituzioni. Alcune

aziende (tra cui Veleria San Giorgio


e Zaoli, ndr) hanno perfino riconver-
tito la produzione, dedicandosi a re-

alizzare mascherine protettive. Ora


è importante vedere come potrà av-
venire, con gradualità, la ripresa del-

le attività produttive, per non inter-


rompere i flussi finanziari altamente
correlati alla stagionalità ed evitare

così di incidere sui fondi di cassa in-


tegrazione. Ricordando anche che
molte piccole imprese, senza pro-

durre, rischiano di chiudere definiti-


vamente». Ieri, intanto, è stata an-
nullata la quarta edizione del Versilia

Yachting Rendez-vous, che avrebbe


dovuto svolgersi a Viareggio dal  al
 maggio .

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DIPORTO


Confindustria nautica dà


al Governo un piano


per avviare la riapertura


Cantieri nautici. Il lavoro alla Ferretti


IMAGOEONOMICA

Sea, nel 2019 crescono traffico passeggeri e ricavi


AEROPORTI MILANESI


Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli


aeroporti milanesi di Linate e Malpensa (nella foto: la torre di
controllo di Malpensa) chiude il 2019 con il traffico passeggeri in

crescita del 4,4% a 35,3 milioni. I ricavi della gestione ammontano


a 707 milioni di euro, in crescita del 3,3% sull’anno precedente.
L’ebitda è a 274,7 milioni di euro in calo rispetto ai 281,9 milioni di

euro nel 2018. L’utile netto è di 124,4 milioni di euro (136,1 milioni


di euro nel 2018). La posizione finanziaria netta ammonta a 450,
milioni di euro, in aumento di 51,3 milioni di euro. Per effetto della

chiusura di tre mesi (dal 27 luglio al 26 ottobre 2019, per


complessivi 92 giorni) Linate, con 6,5 milioni di
passeggeri,registra una flessione del 28,8%. Malpensa supera i

28,7 milioni di passeggeri, con un incremento del 16,9% rispetto


all’esercizio precedente. Durante il periodo di chiusura di Linate,
l’aeroporto di Malpensa ha servito un totale di 9,6 milioni di

passeggeri (+2,5 milioni di passeggeri, +34,1% rispetto al


corrispondente periodo dell’anno precedente), dei quali 1,9 milioni
relativi ai voli trasferiti dall’aeroporto meneghino

IMAGOECONOMICA

Mobilità, 1 miliardo per la svolta green


Marco Morino


MILANO

In piena pandemia da coronavi-


rus, il governo non trascura il tra-
sporto pubblico locale e sblocca

oltre un miliardo di euro per


spingere la svolta verde nei Co-
muni e nelle Regioni italiane.

L’obiettivo è promuovere l’acqui-
sto di mezzi puliti (bus elettrici,

treni, tram) per il trasporto urba-


no di massa. Un’azione coerente
con il green deal europeo di Ursu-

la von der Leyen, che ha fatto del-


la mobilità sostenibile una delle
sue bandiere. Non dimentichia-

mo che i trasporti rappresentano


un quarto delle emissioni di gas
a effetto serra dell’Unione. Il pia-

no della von der Leyen punta a


una riduzione del % di tali
emissioni entro il .

Rinnovo parco autobus
Dopo aver acquisito il parere favo-

revole dalla Conferenza Stato Re-


gioni, la ministra delle Infrastrut-
ture e dei Trasporti, Paola De Mi-

cheli, ha firmato il decreto inter-
ministeriale che prevede

l’erogazione, nel quinquennio


-, di  milioni di euro
a favore di  Comuni che nel bi-

ennio - hanno registrato


i più alti livelli di inquinamento
Pm e biossido di azoto. In cima

alla lista ci sono i Comuni di Roma,


Milano, Torino, Venezia e Bolo-
gna. Lo scopo, spiega una nota del

ministero, è quello di svecchiare i


parchi mezzi e di promuovere il
miglioramento della qualità del-

l’aria nelle nostre città, ma soprat-
tutto, in questa situazione di crisi

economica finanziaria conse-


guente all’epidemia in corso, di
dare una iniezione significativa di

risorse ai territori per sostenere le


aziende del Tpl locali e per rilan-
ciare la filiera industriale di pro-

duzione degli autobus.


Ferrovie regionali


Dai bus ai treni. La ministra De Mi-


cheli ha firmato il decreto che
semplifica le procedure di utilizzo

del Fondo per l’acquisto del mate-


riale rotabile ferroviario regionale
e che modifica i termini per l’ac-

cesso ai  milioni di risorse. Con


questa decisione, il ministero ri-
sponde alle richieste pervenute

dalle Regioni così che non dovran-


no più anticipare le risorse statali
alle imprese che producono i ma-

teriali rotabili. Sarà infatti il mini-
stero stesso ad erogarle, antici-

pando in una unica soluzione il


% dei corrispettivi dovuti in fase
di ordinativo dei materiali e suc-

cessivamente dietro presentazio-


ne delle fatture relative agli stati di
avanzamento lavori. Una sempli-

ficazione amministrativa che pun-


ta a rendere più rapido l’ammo-
dernamento delle ferrovie regio-

nali che rappresentano un sup-


porto fondamentale per i milioni


di cittadini che si spostano quoti-
dianamente sul territorio utiliz-

zando il trasporto pubblico locale.


I fondi per Rimini e Vicenza


La ministra ha firmato anche il de-


creto che assegna al Comune di Ri-
mini il contributo di  milioni per

la realizzazione del collegamento


veloce di superficie Rimini Stazio-
ne Fs-Rimini Fiera. Il tracciato del

progetto prevede una linea di circa


, km ed è previsto l’impiego di 
autobus a trazione interamente

elettrica e, quindi, a emissione ze-
ro. L’investimento complessivo

per quest’opera, che dovrebbe es-


sere ultimata nel , è di  mi-
lioni di euro. Gli autobus, intera-

mente elettrici, avranno una sede


propria nell’attuale sistema stra-
dale. Saranno al centro della car-

reggiata, mentre ai lati si muove-


ranno le auto privati nelle due op-
poste direzioni.

Il progetto fortemente voluto
dall’amministrazione comunale

ha come presupposto una “rivolu-


zione culturale”, cioè un cambia-
mento nelle abitudini di vita dei

cittadini, che dovranno essere più


disponibili a usare il trasporto
pubblico e a farsi anche qualche

camminata di dieci minuti per


giungere alla meta desiderata in
centro storico. Assegnati anche 

milioni al Comune di Vicenza per


la fornitura di  filobus, esten-
dendo l’acquisto anche ai veicoli

flash charge, comunque elettrici,


ma molto più performanti in ter-
mini di percorrenza di lunghe

tratte in autonomia e quindi senza


linea aerea di captazione. Un siste-
ma tecnologico che la città di Vi-

cenza, che fa parte del patrimonio


Unesco, ha fortemente sostenuto
per non andare a impattare sul

contesto urbanistico, storico, pae-


saggistico e monumentale.
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TRASPORTO LOCALE


Dal ministero dei Trasporti


 milioni ai Comuni


per rinnovare gli autobus


Cartiere senza macero


e vetrerie senza vetro


nel blocco del riciclo


RIFIUTI E INDUSTRIA


La plastica non viene ritirata


neppure come combustibile


per i cementifici


A Roma cala la differenziata


con la chiusura dei bar


e la scomparsa dei turisti


Jacopo Giliberto


Il settore dei rifiuti, dello smalti-


mento e del riciclo è in sofferenza.


Ancora una volta. La crisi sanitaria


si aggiunge a quell’ingessatura che


impedisce alle imprese del settore


di tutelare l’ambiente: il gesso dei


comitati del no formati dai cittadini


contrari a qualsiasi cambiamento e


innovazione e il gesso esercitato


dalle amministrazioni pubbliche


dell’istanza, della delibera, dell’au-


torizzazione, dell’ordinanza.


La raccolta differenziata è in dif-


ficoltà. I magazzini sono pieni per-


ché il riciclo è bloccato. Non si sa


più dove piazzare la plastica usata,


nessuno la ritira nemmeno come


combustibile per i cementifici. Il ri-


cupero della carta è bloccato per-


ché è fuori dai codici Ateco per le


imprese attive e manca un decreto


che scopra che un prodotto, la carta


da macero, è un prodotto. Le vetre-


rie cercano rottame di vetro, che


scarseggia; la frenata delle acciaie-


rie per motivi sanitari rallenta il ri-


ciclo delle lattine d’acciaio. Le


complessità nel gestire i rifiuti sa-


nitari dei malati di coronavirus, ri-


fiuti che in molti comuni finiscono


insieme alla spazzatura ordinaria.


E per far ripartire il riciclo degli


pneumatici è servito un decreto


firmato nei giorni scorsi dal mini-


stro dell’Ambiente, Sergio Costa. Il


decreto, accolto con soddisfazione


dagli operatori come il consorzio


Ecopneus, definisce con dettaglio


meticoloso quali possibilità di rici-


clo sono consentite.


Carta: calano i flussi


«Il sistema della raccolta differen-


ziata della carta e del riciclo nelle


cartiere regge», rassicura Carlo


Montalbetti, direttore del consorzio


di riciclo Comieco.


Però il mercato soffre. I flussi di


materiale sono in calo attorno al -


%, con un cedimento ancora più


forte — un dimezzamento — nel


segmento commerciale e professio-


nale. Il calo si fa sentire soprattutto


nel Mezzogiorno perché i servizi di


raccolta si stanno riducendo.


I prezzi stracciati della carta da


macero inducono molte aziende a


rinviare la vendita e molti depositi


strabordano.


Avvisa Montalbetti: «Attenzione,


nei prossimi mesi partiranno molti
impianti di riciclo, come Mantova

della Progest o Verzuolo di Burgo,


e ci sarà bisogno di molta carta
straccia in più».

Carta: vincoli normativi
Il riciclo della carta è messo in diffi-

coltà anche dai vincoli normativi.


Per esempio, alle cartiere che pro-
ducono cartone ondulato viene reso

difficile — a volte impossibile


— smaltire quella quota di rifiuti ir-
riciclabili che sortiscono dalla rac-

colta differenziata della carta.


Non basta. La carta straccia è un
prodotto e una materia prima delle

cartiere da secoli, normalmente


quotata nei listini delle borse merci,
ma amministrazioni pubbliche e

procure esigono che ci sia un’auto-


rizzazione apposita, cioè un cosid-
detto decreto “end of waste” uguale

a quello appena emesso per gli


pneumatici. Il nuovo decreto che
vuole regolare il settore nel detta-

glio è atteso per giugno.


Ma soprattutto i riciclatori di car-
ta non sono stati ricompresi nei co-

dici Ateco delle attività autorizzate


a lavorare in tempi di clausura sani-


taria. In allarme l’Assocarta, che


sollecita l’inserimento della carta
da riciclare fra quelle strategiche

per «dare continuità ai livelli pro-


duttivi di carte per imballaggio per
usi alimentari e farmaceutici, oltre

che salvaguardare una parte di ap-


parato industriale che contribuisce
in maniera significativa all’econo-

mia circolare». Sono d’accordo


l’Euric, la confederazione europea
delle imprese del riciclo, e l’associa-

zione italiana Unirima.


Roma: zero turisti, più qualità


Nei rifiuti e nelle raccolte diffe-


renziate di Roma si assiste a un
forte calo dei materiali da riciclare

(nel caso della carta potrebbe ag-


girarsi sul -%) soprattutto per-
ché sono spariti i rifiuti di alber-

ghi, bar e ristoranti.


Ma la chiusura sanitaria di alber-
ghi, bar e ristoranti e la scomparsa

del turismo potrebbe essere all’ori-


gine della migliore qualità della rac-
colta differenziata. I cittadini sono

più attenti rispetto alle attività che


ruotano attorno ai turisti e nei bido-
ni della plastica c’è solo plastica, so-

lo vetro in quelli del vetro, solo carta


in quelli della carta e così via.


La paralisi della plastica


Le aziende di raccolta raccolgono,
ma le aziende di riciclo non hanno

più sbocchi di mercato; capannoni


e piazzali si stanno riempiendo.
Dalla Puglia afferma Giuseppe

Dalena, imprenditore di una delle


aziende più rilevanti del Mezzo-
giorno, che non si riesce a usare la

plastica selezionata nemmeno co-


me combustibile solido secondario:
«I cementifici italiani sospendono

le produzioni per effetto dei decreti


Covid- o chiudono per la crisi del
settore edilizio, le esportazioni ver-

so cementifici esteri sono bloccate


e i flussi da destinare a smaltimento
e la termovalorizzazione diventano

inevitabilmente predominanti per
scongiurare la paralisi della raccol-

ta differenziata». Quindi, finisce in


discarica la plastica già selezionata
per tornare nuova plastica.

L’allarme dei rifiuti contagiati


Le imprese del settore rifiuti ospe-
dalieri sono in allarme. Il ricorso al-

l’isolamento domestico dei malati
che non possono essere seguiti in

ospedale sta generando un rischio


per gli addetti al servizio spazzatura
urbana. Molti comuni e molte im-

prese di nettezza urbana suggeri-


scono di mettere nella spazzatura
indifferenziata i rifiuti degli amma-

lati in casa. E, come rileva l’Anip,


Associazione nazionale delle im-
prese di pulizia e servizi integrati,

sono rischio anche i servizi delle


imprese di pulizia.
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MINISTRO
DEI TRASPORTI
Paola
De Micheli
promuove la
mobilità
sostenibile

AMBIENTE


Causa virus


l’Onu rinvia


il summit Cop


sul clima


Slitta per motivi sanitari la


conferenza Onu contro il
cambiamento climatico Cop, in

programma dalla fine di


novembre a Glasgow, in Scozia. È
stato rinviato anche il pre-

summit di ottobre a Milano. Non


sono ancora definite le nuove
date.

La decisione è stata presa
dall’Unfccc, l’organismo dell’Onu

che si occupa del cambiamento


climatico, insieme con i ministeri
dell’Ambiente del Regno Unito e

dell’Italia, organizzatori delle


sessioni di quest’anno.
Da  anni ogni autunno le Cop

(conference of parts) delineano le


politiche a tutela del clima e
mettono a punto gli strumenti,

come furono il Protocollo di


Kyoto (Cop del ) e l’Accordo
di Parigi (Cop del ).

«A causa degli effetti mondiali


del Covid-, tenere una Cop a
novembre ambiziosa e inclusiva

non è più possibile», sottolinea


l’Unfccc.
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