Il Sole 24 Ore - 20.03.2020

(Nancy Kaufman) #1

16 Venerdì 20 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Economia & Imprese


Da Villa Sandi a Col d’Orcia:


«Cancelliamo Vinitaly 2020»


Micaela Cappellini


I big del vino italiano sono d’accor-


do: il Vinitaly quest’anno non si de-


ve fare, meglio rimandare tutto al


. Da Frescobaldi a Pasqua, da


Villa Sandi a Col d’Orcia. E Federvi-


ni, l’associazione di rappresentanza


del comparto, è con loro.


All’inizio dell’emergenza coro-


navirus, in sintonia con tutte le


grande fiere internazionali del pae-


se - dal Salone del Mobile a Pitti Uo-


mo - anche Veronafiere aveva preso


la decisione di slittare l’appunta-


mento dalla metà di aprile alla metà


di giugno, sperando in una ripresa


rapida del Paese. In questi giorni, il


dg della Fiera, Giovanni Mantovani,


ha più volte ribadito la volontà di


continuare a garantire l’edizione


. Ma ora più di un produttore


comincia a storcere il naso.


«Quando un mese fa si è deciso


di rimandare il Vinitaly a giugno le


previsioni sulla fine di questa


emergenza erano ben diverse da


quelle che vediamo oggi - dice


Giancarlo Moretti Polegato, presi-


dente di Villa Sandi, uno dei nomi


più noti del Prosecco -. Ci dicevano


che a fine marzo sarebbe rientrato


tutto. E noi avevamo accolto con


entusiasmo e convinzione l’idea di


fare il Vinitaly a giugno. In questi


giorni mi sono confrontato con


molti colleghi del Prosecco, e posso


assicurarle che sono tutti dell’avvi-


so che non saremo in condizioni di


fare la fiera a giugno». I produttori


del Prosecco hanno un peso impor-


tante, rappresentano il vino italia-
no più venduto al mondo: «Siamo

per rinviare il Vinitaly direttamente


al prossimo anno - prosegue Mo-
retti Polegato -. Anche le ipotesi di

farlo a settembre o a dicembre po-
trebbero non andare bene. Nessu-

no sa quando le cose miglioreranno


in Italia, senza contare che nel resto
d’Europa e negli Stati Uniti l’ondata

sarà ancora più avanti. Vinitaly è


sempre stato un successo proprio
per gli operatori esteri che sono in-

tervenuti, ma sono proprio i nostri


importatori che ci stanno facendo
capire che non verranno».

Taglia corto anche Piero Mastro-


berardino, titolare dell’omonima
cantina ma soprattutto presidente

del gruppo vini di Federvini, e che


qui parla a nome dell’associazione:
«Non ci sono le condizioni per assi-

curare agli espositori e ai parteci-


panti un evento di livello interna-
zionale nel solco della storia di Vi-

nitaly. Superato l’isolamento legato


al contagio, sarà necessario riparti-
re con eventi di tipo istituzionale,

che richiamino l’attenzione sul ri-


lancio del comparto, allo scopo di
superare le forti criticità in atto. Po-

tremo così raccogliere, anche con


l’aiuto di Veronafiere, gli sforzi che
il governo e il parlamento stanno

compiendo in questi giorni per il


sostegno alle filiere del Made in
Italy». Ma anche questo, andrà fatto

«non prima che siano state ristabi-


lite condizioni commerciali e com-
petitive sostenibili».

Anche per Francesco Marone
Cinzano, proprietario della tenuta

Col d’Orcia, una delle dimore sto-


riche di Montalcino, la decisione
che Veronafiere ha preso un mese

fa va rivista alla luce del precipitare


dell’emergenza: «Nell’immediato,
l’annuncio di una nuova data per

Vinitaly è stata una mossa corag-


giosa e utile. Ora però lo scenario
è ben diverso e l’ipotesi di giugno

oltre a non apparire semplice non
è più attuale. La domanda da porsi

è: siamo sicuri che pretendere di


fare Vinitaly a tutti i costi nel 
sia la scelta giusta? Invece di cerca-

re di portare il mondo a Verona co-


me al solito, evento che appare im-
possibile, quest’anno dovremmo

far arrivare i nostri vini ai quattro


angoli del mondo».
Nei giorni scorsi, in una nota an-

che un gruppo di consorzi di tutela


del vino pugliese avevano dichiara-
to di non vedere le condizioni ne-

cessarie per fare il Vinitaly nel .


Scrivono il Consorzio di Tutela del
Primitivo di Manduria Doc e Docg,

quello dei Vini Doc Gioia del Colle,


quello per la Tutela dei vini Doc
Brindisi e Squinzano, quello dei vini

Dop Salice Salentino e il Consorzio


di Tutela Vini Castel del Monte Doc
e Docg: «I principali buyer interna-

zionali ci hanno espresso disinte-


resse per un’edizione estiva di Vini-
taly. D’altronde, l’anno commercia-

le è già in corso e le nuove annate


vengono presentate in questi gior-
ni, con invio di campioni e listini.

Non appena l’emergenza sarà fini-


ta, sarà molto difficile pensare che
gli operatori del settore Horeca ita-

liano possano, dopo mesi di diffi-
coltà legate alla presente emergen-

za, abbandonare il proprio esercizio


ai propri dipendenti per presenzia-
re alla fiera. Sarebbe utile seguire

l’esempio di Düsseldorf Messe con


Prowein e riportare l’evento diret-
tamente all’edizione ».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

EVENTI


Dai grandi produttori


a Federvini: è meglio


rinviare al prossimo anno


Troppe incertezze,


non ci sono le condizioni


per organizzarsi al meglio


La richiesta. Per i produttori non ci sono le condizioni per l’edizione 2020 di Vinitaly


ANSA

A pieno regime. Turni extra alla Pedon di Molvena per far fronte al forte aumento della domanda di fagioli in scatola


COME CAMBIANO I CONSUMI


La corsa ai fagioli in scatola:


a Vicenza turni domenicali


Alla Pedon di Molvena


la richiesta è cresciuta


di oltre il  per cento


Barbara Ganz


VICENZA

Agli antipodi della penna liscia, il


prodotto rimasto sugli scaffali an-


che durante l’ondata di acquisti da
panico, c’è il fagiolo: «Un prodotto

sano, economicamente accessibile,


di lunga durata, l’ideale da tenere
in dispensa», spiega Loris Pedon,

amministratore delegato della Pe-


don di Molvena, Vicenza, da oltre
 anni è il punto di riferimento in-

ternazionale per la lavorazione, il


confezionamento e la distribuzio-
ne di cereali, legumi e semi.

Questa settimana è previsto il


turno di lavoro anche la domenica,
per fare fronte a una richiesta che

segna fino a un +%. «Le fami-


glie pranzano e cenano a casa:
normalmente non è così, c’è chi si

ferma a scuola, chi in ufficio. La


spesa è più corposa, noi siamo al


ritmo di  pallet al giorno: per


intenderci è il picco al quale arri-


viamo in periodi specifici come le
feste di Natale, quando la doman-

da di lenticchie si impenna».


La domanda riflette il diffon-
dersi della malattia: prima il Nor-

dOvest d’Italia ha iniziato a fare


scorte, poi le regioni del Centro
Sud, e ora i segnali arrivano da Pa-

esi come Francia e Spagna. La fab-


brica funziona regolamente, anzi
di più: «Abbiamo trovato una

grande disponibilità da parte dei


dipendenti: sanno che fornire il ci-
bo in periodi di grande difficoltà è

anche un dovere etico, che va oltre


il semplice lavoro». L’azienda ha
un piano dettagliato di Risk mana-

gement: «Siamo in un settore par-
ticolare, sappiamo che basta una

gelata al momento del raccolto o


un periodo di siccità per creare un
problema da risolvere in fretta: per

questo abbiamo diversificato i pro-


dotti, i fornitori, i Paesi da cui ci ri-
forniamo. Perfino i fornitori della

carta e del film plastico per il con-


fezionamento sono distribuiti in
aree diverse: se una calamità colpi-

sce una zona, dalle altre il riforni-


mento è garantito». Nella crisi si


attivano gruppi di lavoro specifici:
quello che segue salute e sicurezza,

quello che cura le forniture, quello


dedicato a pianificazione e produ-
zione stabilimento: «Mai prima

d’ora era capitato che dovessimo
attivare tutti i team insieme per far

fronte a una situazione».


Fin dalle primissime avvisaglie,
quando ancora - a metà febbraio -

non c’era questo allarme, Pedon ha


alzato la soglia di sicurezza al lavo-
ro: trasferte cancellate, smart

working per gli uffici, apparecchio


per la sanificazione ambientale al-
l’ozono; «Abbiamo spostato la

mensa in aula magna, sei volte più


grande, perché si possa manguare
distanti. E alle macchine del caffè

si va uno alla volta». Questo ha ga-


rantito «un ambiente di lavoro se-
reno, sicuro: su  addetti in Ita-

lia, di cui  in produzione, abbia-


mo un tasso di assenteismo del
tutto simile a quello di periodi di

normalità», conclude Pedon.


á@GanzOre


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SOLIDARIETÀ DIGITALE


La prima pagina con iltuogiornale.it


Raccontare un’Italia che


nell’emergenza coronavirus


riscopre il senso di comunità,
canta l’inno nazionale e

sventola la bandiera tricolore.


Un orgoglio e una bellezza che
si può esprimere con

Iltuogiornale.it, la prima
piattaforma italiana di editoria

on-demand creata da Arti


Grafiche Boccia. L’azienda ha
lanciato la campagna

#scriviAMOitalia. Fino al 


aprile  sarà possibile
creare gratuitamente la prima

pagina di un proprio giornale


digitale registrandosi sul sito
http://www.iltuogiornale.it con il

codice convenzione


SCRIVIAMOITALIA. Le pagine
realizzate potranno essere

condivise via email e social


media, oltre ad essere
pubblicate in un’edicola

digitale. Iltuogiornale.it ha già


aderito all’iniziativa
Solidarietà Digitale promossa

dal ministero per


l’Innovazione tecnologica, con
il supporto tecnico

dell’Agenzia per l’Italia


Digitale e con quest’ultima
iniziativa rinnova il sostegno a

chi vuole comunicare e


scambiare informazioni.
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LE DONAZIONI PER COMBATTERE COVID-


Da A2A a Novartis


prosegue la gara di solidarietà


Cresce il numero delle iniziative av-
viate da grandi gruppi a sostegno

dell’emergenza Coronavirus.


Per supportare concretamente sia
le associazioni impegnate nel soste-

gno alle persone economicamente


più fragili sia le strutture ospedaliere
in prima linea nella gestione del-

l’emergenza, AA ha deciso di farsi


parte attiva nel sostegno dei territori
più colpiti attraverso una donazione

di  milioni di euro così ripartiti:


mila euro saranno destinati al
Fondo di mutuo soccorso del Comu-

ne di Milano; mila euro erogati in


favore del Fondo per le famiglie isti-
tuito dal Comune di Brescia «SOStie-

ni Brescia – Aiuta le famiglie in diffi-


coltà»; mila euro devoluti trami-
te il Cesvi di Bergamo all’Ospedale

Papa Giovanni XXIII, polo di riferi-


mento per il territorio bergamasco.
In campo anche Investindustrial

e le sue partecipate, che a oggi hanno


donato oltre , milioni a diversi
ospedali in Europa per essere vicina

alle persone colpite dall’emergenza
Covid-. In Italia, la società di inve-

stimenti guidata da Andrea C. Bono-


mi ha destinato i suoi aiuti alle strut-
ture ospedaliere milanesi Asst Fate-

benefratelli Sacco, San Raffaele e


Humanitas; all’Inmi Lazzaro Spal-
lanzani e l’Irccs Policlinico universi-

tario fondazione Agostino Gemelli di


Roma. Aiuti anche a ospedale San-
t’Anna di Como, Fondazione po-

liambulanza di Brescia, Fondazione


comunità bresciana, ospedale San
Gerardo di Monza, ospedale di Vi-

cenza e alle strutture ospedaliere di


Seriate e Alzano Lombardo.
Ieri Novartis ha annunciato l’av-

vio della campagna «Novartis per


un’Italia a prova di futuro». Di fatto
un piano speciale dell’azienda per la

lotta al Covid-. Tra gli interventi, la


donazione di un milione di euro alla
Regione Campania, area che ospita il

più grande insediamento industriale
di Novartis in Italia. Sempre per con-

tribuire a far fronte all’emergenza,


l’azienda sosterrà finanziariamente,
in aree attualmente tra le più colpite

dalla pandemia, un servizio di con-


segna a domicilio di farmaci ospeda-
lieri per i pazienti più fragili e di far-

maci erogati dalle farmacie di terri-


torio. Mentre per l’emergenza in
Lombardia, l’aiuto verrà da tutti i col-

laboratori di Novartis, invitati a do-


nare il corrispettivo di una giornata
di lavoro, con l’impegno dell’azienda

a raddoppiare la cifra raccolta, attra-


verso il meccanismo del match
making. La campagna fa parte di un

ampio programma, promosso da


Novartis a livello mondiale, tra cui la
costituzione di un fondo di  milio-

ni di dollari per sostenere le comuni-
tà colpite dal Covid-.

Impostante anche l’impegno di


Fondazione Biogen, che annunciato
lo stanziamento di  milioni per

l’emergenza: in Italia, i fondi saranno


destinati alla Croce Rossa.
Infine, sempre nella giornata di

ieri, a Genova è stata consegnata alla


Regione Liguria la “nave ospedale”
che la Gnv - compagnia di traghetti

del Gruppo MSC - ha approntato per


il sistema sanitario regionale, tra-
sformando la M/n Splendid in una

struttura attrezzata per fornire assi-


stenza ai pazienti affetti da Covid-
e alle persone, in fase di dimissione,

tenute a trascorrere un periodo in


strutture controllate.


—R.E.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aiuti e iniziative


delle grandi aziende


per aiutare il territorio

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