La Stampa - 19.03.2020

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Il prefetto Palomba auspica prescrizioni generalizzate sulle aree verdi


Nell’hinterland i sindaci vietano orti urbani e spazi gioco per bambini


Chiusi in cintura, aperti in città


Il dilemma dei parchi


ora è nelle mani del governo


Ressa a bordo di autobus e tram


Gtt costretta a potenziare le corse


Gli autisti: “Servono più controlli. Troppi clienti salgono senza nessuna vera necessità”

IL CASO

MASSIMILIANO RAMBALDI
MATTEO ROSELLI
Prima scena del trasporto Gtt
ai tempi del coronavirus. Alle
10, la linea 18 corre lungo via
Bologna e ad ogni fermata
continuano a salire passegge-
ri. Sono sopratutto anziani e
giovani. Alla fine l’autista si ar-
rende: si alza e chiede a chi
non ha particolari necessità di
scendere dall’autobus. La rea-
zione è un misto di indifferen-
za e insulti diretti. Seconda
scena. Linea 1, altezza Lingot-
to. Anche qui i passeggeri
sull’autobus sono troppi, così
l’autista è costretto a farne
scendere alcuni, perché non
vengono rispettate le distan-
ze di sicurezza. Terza Scena.
Linea 4, zona Porta Palazzo. Il
via vai è insostenibile, tra an-
ziani carichi di buste della spe-
sa e persone che salgono sui
mezzi senza un apparente mo-
tivo. Il conducente prova a ra-
gionare con i passeggeri: «Sie-
te in troppi» dice, ma scatena

soltanto discussioni e urla. Ec-
co il paradosso vissuto sui bus
e i tram Gtt da quando è scat-
tata la quarantena forzata. In
strada ci sono le forze dell’or-
dine che presidiano le princi-

pali vie di passaggio e nei ne-
gozi e supermercati si centel-
linano le entrate dei clienti
per evitare situazioni di affol-
lamento. E invece, i mezzi
pubblici vengono visti come

una zona franca dove tutto è
concesso.
A dirlo sono gli stessi auti-
sti, che non sanno più come ar-
ginare il fenomeno: «Noi do-
vremmo lavorare per garanti-

re il servizio a chi non può re-
stare a casa, invece spesso sal-
gono persone che non hanno
nessuna reale necessità di
uscire - dice Luciana Cortassi -
Uno prova a spiegare che biso-
gna mantenere il metro di di-
stanza ma non ti ascoltano.
Anzi, qualcuno ti prende an-
che a male parole». La situa-
zione è degenerata dopo che
l’azienda dei trasporti ha deci-
so di dimezzare le corse per-
ché - spiegava il comunicato -
«ci sono pochi passeggeri». La
riduzione del servizio ha por-
tato ad un sovraffollamento
dei passeggeri, che prima si di-
videvano tra più linee e corse.
E gli autisti possono fare po-
co: «Si può chiamare la centra-
le operativa, ma il più delle
volte risponde derubricando
l’accaduto - accusa il sindacali-
sta della Faisa-Cisal Fabrizio
Vivan - Se si mantengono le
corse attuali, l’unica soluzio-
ne è fare come nei centri com-
merciali: rispettare le misure

di distanza con la presenza di
vigili o forze dell’ordine».
Ma l’impressione è anche
un’altra: «Sembra che le per-
sone si siano stancate di rima-
nere a casa e usano il bus co-
me rifugio per fare un giro in-
disturbate - spiega l’autista
Riccardo Vicentini - Questo è
preoccupante. Deve passare
meglio il messaggio che rima-
nere tra le mura domestiche
è l’unico modo per frenare l’a-
vanzata del virus». I condu-
centi dei mezzi pubblici vivo-
no le situazioni più assurde,
anche nella Prima Cintura:
«Vedo certi passeggeri che
salgono ad un capolinea, arri-
vano fino a quello opposto e
poi tornano indietro - raccon-
ta Dario Alotto, autista ed
Rsu che opera nel deposito
Nizza - Altri, sopratutto an-
ziani, che salgono e quando
gli chiedo cosa ci fanno sul
bus mi rispondono che se ne
vanno in centro a Torino per
fare una passeggiata. E poi ci
sono le corse serali: mi è capi-
tato di vedere anche gruppi
di sette giovani salire sul bus
incuranti dei divieti».
Intanto, Gtt corre ai ripari e
annuncia l’aumento delle cor-
se su alcune linee portanti:
«Da oggi saranno in servizio
due tram in più per la linea 2 e
4 e altrettanti bus aggiuntivi
per la linea 18. La linea 50 sa-
rà prolungata per supportare
il 4. Continueremo il monito-
raggio e interverremo dove sa-
rà necessario». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

IRENE FAMÀ
MASSIMILIANO RAMBALDI

C

he pasticcio questi
parchi. Spazi verdi
aperti, sì. Ma con re-
gole da seguire.
L'attività sportiva o motoria
all'aperto è consentita. Co-
me la passeggiata con il ca-
ne. Da soli. Con l'obbligo di
tenersi ad almeno un metro
di distanza dalle altre perso-
ne. L'appello è all'utilizzo del
buon senso. E il messaggio
tra le righe è: se evitate la cor-
setta pomeridiana e restate a
casa è meglio.
Le forze dell'ordine hanno
intensificato i controlli per
evitare assembramenti e so-
no aumentati i cartelli che illu-
strano prescrizioni e divieti.
La polemica, però, imperver-
sa tra chi chiede la chiusura
totale e chi è più tollerante. I
sindaci stanno agendo come
ritengono più opportuno. To-
rino tiene duro e i parchi li tie-
ne aperti (con più cartelli e
più controlli), mentre
nell'hinterland le chiusure so-
no sempre più frequenti. Il
prefetto Claudio Palomba
vorrebbe riuscire ad arrivare
ad un indirizzo comune per

tutto il territorio, ma ogni va-
lutazione è ferma in attesa
della pronuncia del Governo.
Ognuno va da sé.
In provincia il primo Comu-
ne a chiudere un parco è stata
Carmagnola, la scorsa setti-
mana. Troppa gente alla Ca-
scina Vigna, impossibile man-
tenere le distanze e così l'am-
ministrazione ha messo le
transenne. A seguire a ruota

Orbassano, Beinasco, Vino-
vo, Poirino. E ancora Candio-
lo e Nichelino che ha messo i
nastri lungo il polmone verde
più grande della città. Ossia il
parco Boschetto, al confine
con Torino. Qui la chiusura è
andata oltre le aree verdi. Il
sindaco Giampietro Tolardo
ha vietato pure le zone gioco
bimbi dei giardini e le aree ca-
ni possono essere utilizzate
singolarmente solo per dieci
minuti. Chiuso anche il giar-
dino nella zona del mercato
settimanale. A nord, Settimo
(che le aree bimbi le aveva

chiuse già una settimana fa)
da oggi ha vietato l'accesso
anche ai parchi. «Una deci-
sione difficile – dice la prima
cittadina Elena Piastra – Ma
alcuni facevano addirittura i
pic nic e così ho preferito
chiudere».
Il tema è arrivato anche sul
tavolo dei sindaci della zona
ovest. Ieri a Pianezza è stato
vietato l’accesso a parchi,
giardini pubblici, orti urbani
e cimiteri. «Purtroppo, tra chi
fa sport e chi passeggia, c’era
troppa gente nei parchi – spie-
ga il sindaco Antonio Castello


  • Una decisione sofferta, ma
    preso per salvaguardare la sa-
    lute. I casi sono in aumento e
    bisogna prestare la massima
    attenzione». Collegno, Rivoli
    e Grugliasco hanno deciso di
    vietare l'ingresso ai giardini
    pubblici. A Grugliasco tran-
    sennati anche agli orti urbani
    comunali. Divieti anche a
    Chieri, Santena e Rivalta.
    Moncalieri resiste: è stato so-
    lo chiuso il parcheggio di fron-
    te al parco Vallere: «Abbiamo
    costanti presidi di protezione
    civile e polizia locale nei no-
    stri giardini – spiega il sinda-
    co, Paolo Montagna -. In caso
    di problemi valuteremo misu-
    re più restrittive». —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


Ragazzi sui tetti: una via di fuga pericolosa all’isolamento deciso dal governo per limitare i contagi

Ieri alle 11 l’attesa dei passeggeri alla pensilina di corso Giulio Cesare, accanto a Porta Palazzo

Intensificati
i controlli
dei vigili urbani
e dei carabinieri

IL CORONAVIRUS

GIOVEDÌ 19 MARZO 2020LASTAMPA 35
CRONACA DI TORINO

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