La Stampa - 23.03.2020

(Elle) #1
LUCA DONDONI
MILANO
Il governo italiano ha congela-
to il business dell'industria mu-
sicale e artisti italiani e interna-
zionali hanno posticipato o
cancellato i concerti previsti
per tutto il mese di marzo e
aprile. Per questo, essendo Tic-
ket One la più importante so-

cietà mondiale di vendita dei
tagliandi per eventi dal vivo,
l'amministratore delegato di
TicketOne Italia Stefano Lio-
netti si è detto favorevole a
una soluzione trovata proprio
dal Governo per andare incon-
tro alle richieste dei fan che si
sono trovati costretti a rinun-
ciare agli show dei loro benia-

mini. «Dobbiamo resistere a
questa ondata di piena - ha di-
chiarato - e ripeto quello che
ho detto in questi giorni più
volte: la nostra azienda pro-
mette che risolveremo tutto, ci
vuole solo un po’ di pazienza.
Tutta la filiera sta provando a
riprogrammare i concerti per
recuperare le date. Spero pe-
raltro che molti concerti si pos-
sano spostare poiché tante pro-
duzioni sono già a metà dell'o-
pera e in molti casi i promoter
hanno anticipato ingenti som-
me di denaro. Per questo è im-
portante che in quello che è sta-
to chiamato il “Decreto Cura
Italia” sia previsto, anche per
gli eventi cancellati, non un

rimborso in denaro ma un vou-
cher spendibile entro 365 gior-
ni dalla sue emissione. Così fa-
cendo proteggiamo tutta la fi-
liera. Noi di TicketOne abbia-
mo mandato una mail ai nostri
clienti assicurandoli di essere
al lavoro, pur con tutte le limi-
tazioni imposte dalla situazio-
ne corrente, per la risoluzione
delle problematiche relative ai
rinvii e alle cancellazioni degli
spettacoli. Certo che dobbia-
mo capire bene come funzio-
nano i voucher, chi li deve
emettere e chi li garantisce;
per questo la parola “pazien-
za” è quella che mi sento di di-
re e di consigliare a chi, e sia-
mo tutti nella stessa barca, sta

vivendo questo disagio».
Tra i tanti eventi di interesse
transnazionale cancellati c’è il
festival di Glastonbury, tra gli
eventi più seguiti in Europa.
Quest’anno avrebbe festeggia-
to il suo cinquantesimo anni-
versario e si sarebbe dovuto
svolgere dal 24 al 28 giugno
con headliner Paul McCart-
ney, Kendrick Lamar e Taylor
Swift. Naturalmente anche
dall’Italia in tanti hanno acqui-
stato i tagliandi per questo su-
per evento e in questo caso il
rimborso seguirà ciò che verrà
comunicato in via ufficiale.
TicketOne, la principale so-
cietà di biglietteria online pri-
maria operante in Italia con-

trollata dalla tedesca CTS
Eventim sottolinea che il co-
municato ufficiale diramato è
molto esplicativo. Per tenere
aggiornati i clienti l’azienda
ha attivato sul proprio portale
una pagina consultabile all'in-
dirizzo http://www.ticketone.it/co-
vid19, con l'elenco degli even-
ti cancellati o posticipati e con
le relative modalità di rimbor-
so. «Ci scusiamo con voi: porte-
remo a termine nei prossimi
mesi tutte le operazioni richie-
ste. In bocca al lupo a tutti, a
tutti noi insieme, per questo
difficile periodo». Il comunica-
to si chiude con l’hashtag “#di-
visimauniti”. —
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Gli organizzatori e gli artisti si interrogano sul futuro. Confermato al momento il concertone del 1° maggio “in qualche forma”

I tour musicali staccano la spina

Tremila concerti saltati, è il blocco totale

PIERO NEGRI

F


erme tutte le tour-
née, cancellati gli
eventi internaziona-
li, Eurofestival e Gla-
stonbury compresi.
Se c’è un’attività
umana che si è bloccata davve-
ro e completamente è quella
della musica dal vivo, un busi-
ness che fino a ieri valeva qua-
si trenta miliardi di euro l’an-
no. Live Nation, il maggiore
operatore mondiale nell’orga-
nizzazione di eventi dal vivo,
la scorsa settimana è arrivato a
perdere in Borsa il 50% del va-
lore. Live Nation opera anche
in Italia. Con Friends & Part-
ners, D’Alessandro & Galli,
Vertigo e Vivo Concerti, socie-
tà legate al gruppo tedesco Cts
Eventim, il più importante in
Europa, e un folto gruppo di
piccole e medie agenzie. Oggi
tutti fermi.
Sabato Assomusica, che rap-
presenta 120 imprese e l’80%
dei concerti in Italia, ha diffu-
so un comunicato per chiede-
re aiuto al governo: «La situa-
zione dei live è vicina al de-
fault. Circa 3000 concerti so-
no stati rinviati o cancellati, ci
troveremo ad affrontare una
perdita di circa 40 milioni, fi-

no al 3 di aprile». Dopo, chissà.
La musica italiana si interro-
ga sul futuro, in prima fila gli
artisti. Jovanotti, sempre mol-
to pronto a reagire alle emer-
genze, si è inventato il Jova
House Party, che lui stesso defi-
nisce «un format», canzoni e
ospiti in diretta web. Ieri ha
pubblicato una foto scattata a
un Beach Party della scorsa
estate (anche se sembra secoli
fa) e ha commentato: «Questo
è il momento di non farci so-
praffare dallo sconforto e dal-
la paura, se ognuno fa la sua
parte con rigore e disciplina il
virus verrà sconfitto, ne uscire-
mo, il lavoro, la vita, l'econo-
mia, lo sport, i viaggi, lo stu-
dio, la musica torneranno a
scorrere e avremo anche impa-
rato delle cose nuove che ci sa-
ranno utili in futuro».

Jova House Party, web, tv
Sul futuro si interroga anche
Massimo Bonelli, dal 2015 or-
ganizzatore del concerto del
Primo Maggio a Roma, il Con-
certone che non ha ancora can-
cellato («Fino a metà aprile ab-
biamo la possibilità di girare la
prua della nave e ripartire»)
perché spera in soluzioni alter-
native, magari televisive: «Vor-
remmo comunque dare risalto
alla giornata, di lavoro e di si-
curezza sul lavoro si deve par-

lare. Abbiamo un piano A e un
piano B, anche un piano C. La-
sciare ora sarebbe un gesto vi-
gliacco». Bonelli ha appena
pubblicato un libro, La musi-
ca attuale, per raccontare, sot-
to forma di consigli a un giova-
ne artista, come funziona il
mondo della musica. «In que-
sti giorni - dice Bonelli - sto
molto al telefono con altri ope-
ratori, ci si domanda a vicen-
da cosa succederà. Ieri un im-
portante organizzatore di
eventi mi ha detto, sconforta-
to: abbiamo appena vissuto

una rivoluzione, quella del di-
gitale, il virus ci costringe ad
affrontarne un’altra».

I live virtuali
Sul futuro immediato, Bonelli
più che un’idea ha una speran-
za: «È un momento indecifra-
bile, è difficile essere lucidi. Mi
auguro un'estate come tutte le
altre. Spero che il caldo bloc-
chi o rallenti il virus, che si tro-
vi una soluzione, una cura. So
che è molto difficile che questo
avvenga e allora mi chiedo: la
gente tornerà mai ad avere il

coraggio di comprare un bi-
glietto e andare a un concer-
to? Quando accadrà? E se il di-
stanziamento sociale diventa
la normalità? A differenza di
quasi tutti gli altri, il nostro
settore potrebbe risentire di
questa crisi anche sulla lun-
ghissima distanza. E per gli
operatori medi e i piccoli,
quelli che trovano e crescono
gli artisti che domani riempi-
ranno i palazzetti e gli stadi,
le difficoltà saranno ancora
più grandi. Se si risolve a mag-
gio o in estate, con tutte le bot-

te che abbiamo preso si può ri-
partire. Altrimenti, dovremo
reinventare tutto».
Sarà tabula rasa: in un mon-
do in cui la musica non ha più
prezzo perché è gratis, ma ha
valore («Quando saliamo sui
balconi alle sei di sera, che fac-
ciamo? Cantiamo - riflette Bo-
nelli - la musica è ciò che uni-
sce le persone, che le fa sentire
parte di una comunità, è un’e-
mozione collettiva»), i concer-
ti sono la base di tutto. Se non
ci fossero, non avrebbe più sen-
so fare dischi. «È il momento

in cui l'artista esce dal digitale
e diventa reale davanti a te, ti
fa vivere l’emozione della mu-
sica insieme ad altre persone
che tu scopri vicine. È l’espe-
rienza più potente per il pubbli-
co, per l’artista è il modo per
guadagnarsi da vivere».
E se il vaccino tarda ad arri-
vare, se il distanziamento so-
ciale diventa la norma? «Odio
dirlo - risponde Bonelli - ma do-
vremo inventarci concerti vir-
tuali. Solo digitali. E un modo
diverso di retribuire gli artisti,
forse ispirandosi a ciò che fan-

no alcune società di videoga-
me: una parte degli incassi
vengono girati a chi crea il gio-
co. Chi si abbona a una piatta-
forma di streaming dovrebbe
poter scegliere due, tre, quat-
tro artisti da finanziare diret-
tamente. Un’alternativa la tro-
veremo. Però, se crolla il siste-
ma dei concerti significa che è
crollata la società civile, che
non potemmo più stringerci
la mano né abbracciarci. Do-
vremo reinventare il mondo,
non solo la musica».». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

SOFIA MATTIOLI

L

a prima volta che il
Requiem di Mozart
ha occupato il silen-
zio della casa d’in-
fanzia in Toscana, le
lezioni perse e quel-
le che hanno lasciato il segno.
Un viaggio a ritroso negli anni
della formazione, alla ricerca
di intersezioni, casualità, erro-
ri. A trentatré anni Francesco
Motta nel libro Vivere la Musi-
ca (Il Saggiatore) condensa de-
cenni di ascolti, scrittura, pal-
chi divisi con amici e band co-
me gli Zen Circus. Gli esordi, le
imperfezioni, la tenacia e le
prove prima della registrazio-
ne dell’album La fine dei
vent’anni che, nel 2016, ha
tracciato un punto di svolta.
L’esperienza del cantautore,
gli scorci della provincia, l’arri-
vo a Roma sono il punto di par-
tenza. Eppure il volume non è
un’autobiografia, tra le righe,
sono disseminati interessanti
consigli per giovani musicisti.
Validi oggi più che mai per
muovere i primi passi, magari
nello spazio ridotto ma dilata-
to dai suoni delle casse della
propria stanza.
«Cerchiamo di stare uniti an-
che se lontani. Alla fine ci da-
remo un abbraccio, ce lo ricor-
deremo per sempre» scrivi su
Instagram...
«Spero che nella tragedia di
questi giorni qualcosa cambi,
è come se ci fossimo accorti
adesso dell’importanza di ge-
sti che ora non sono più quoti-
diani e che, prima, avevamo
trascurato. La mia generazio-
ne, me compreso, stava per-
dendo di vista alcune cose, fon-
damentali. Credo che quando
ripartiremo tutti, ripartiremo
con un altro spirito, anzi sono
sicuro che sarà così».
Cosa stai leggendo ora? Co-
me vivi questi giorni?
«Leggo l’ultimo libro di poesie
di Franco Arminio. Devo dire
che mi sta facendo bene. Poi,
nel dolore di questo momen-
to, posso ancora andare avanti
e scrivere. Non sono in una si-
tuazione di comfort ma mi sen-
to molto fortunato. Lavoro a
brani per il nuovo disco, nessu-
na previsione futura, è ancora
un progetto in divenire».
Racconti a più riprese la soli-
tudine nel libro, e ora più che
mai è una parola ricorrente.
Cosa significa per te?
«Anche io sfogliando le pagine
in questi giorni ci ho riflettuto.
Il termine solitudine in questo
momento ha un altro valore ri-
spetto a qualche mese fa. Nel li-
bro cito la solitudine perché
ho capito che è il fil rouge che
c’è sempre stato. Intendo la
condivisione di solitudini, per
me la musica è stata questo: es-
sere soli insieme».

E quando il live finisce? Avver-
ti un momentaneo senso di
vuoto?
«Sì ma serve a creare nuove
energie. Non è sempre facile.
Dopo il tour de “La fine dei
vent’anni”, non ero abituato a
ritrovarmi da solo. Quando
scrivi canzoni non c’è nessuno
che ti acclama o che ti dà pac-
che sulle spalle. Soprattutto in
quei momenti è fondamentale
aver sempre voglia di mettersi
in gioco, di evolversi, appro-
fondire elementi che richiedo-
no tempo. Il concerto è festeg-
giare insieme sul palco ma è
importante quanto tutto il re-
sto che non si vede».
A proposito di sfide, come ri-
cordi il momento della svol-
ta?
«La fine dei vent’anni è stato

un anno che è durato dieci an-
ni, la consapevolezza di quello
che stavo vivendo è nata gra-
zie al lungo periodo preceden-
te che ho passato tra viaggi in
furgone e live, insieme al mio
gruppo o con altre band».
Penso agli Zen Circus con cui
spesso hai diviso il palco...
«Per me sono amici, fratelli.
Nella provincia quando ti sce-
gli ti scegli fino in fondo, que-
sto, nonostante mi sia trasferi-
to a Roma, è un punto fermo.
E’ uno degli aspetti positivi
dell’essere cresciuto nei luo-
ghi della mia infanzia».
Che rapporti hai con idee, mi-
ti e stereotipi del mestiere di
musicista?
«Sono sempre stato uno che
ama fare tardi, ma ho anche
tanta disciplina. Vedo la musi-

ca allo stesso modo di un qual-
siasi altro lavoro di artigiana-
to. Certo, c’è bisogno di fanta-
sia, di andare fuori dagli sche-
mi ma anche di alzarsi la matti-
na, fare pratica e farla tutti i
giorni. Nel libro cito i diari di
Kurt Cobain, ho notato che
aveva una cura maniacale per
i dettagli, anche per quelli ap-
parentemente insignificanti,
in realtà indispensabili. Que-
sta parte è sempre meno cono-
sciuta perché erroneamente ri-
tenuta poco interessante».
Nel libro c’è anche spazio per
consigli, suggerimenti... uno
tra i tanti?
«Non c’è una sola via, la musi-
ca è fatta di imperfezioni e le
imperfezioni sono la conse-
guenza di un certo tipo di erro-
ri. Nel libro dico: “Questi sono
i miei sbagli, cercate di farne al-
tri ma fateli per trovare la vo-
stra strada”. Sono fondamen-
tali gli approfondimenti, gli in-
contri, gli ascolti casuali».
«È la fragilità il nostro modo
di stare al mondo» scrivi.
Quando ne sei stato consape-
vole?
«Scrivere per me significa an-
che esorcizzare un certo tipo
di fragilità. Spesso, agli esordi,
queste vengono mascherate o
almeno nel mio caso è succes-
so così. Crescendo ho cercato
di eliminare ogni sovrastruttu-
ra, raccontarmi nei testi è sta-
to una sorta di terapia».—
© RIPRODUZIONE RISERVATA

3

IL CASO

FRANCESCO MOTTA
CANTAUTORE

FRANCESCO MOTTA in un libro autobiografico condensa ascolti, scrittura, palchi divisi con gli amici

“Ho capito che nel cuore della musica


c’è la condivisione della solitudine”


Spoleto 63, il cartellone è pronto: apre “Orfeo” riletto da Berio


  1. Massimo Bonelli, dal
    2015 organizzatore
    del concerto del Primo
    Maggio a Roma (foto
    grande). 2. Il festival di
    Glastonbury annullato.

  2. Diodato non potrà
    difendere i colori italia-
    ni all’Eurovision Song
    Contest, previsto a
    maggio a Rotterdam e
    annullato. 4. Jovanotti
    ha reagito con il «Jova
    House Party» via web


Il concerto è
festeggiare insieme
sul palco ma è
importante quanto
tutto il resto che non
si vede: quando scrivi
canzoni non c’è
nessuno con te

L’INCOGNITA DEI BIGLIETTI

Voucher e rimborsi

“Presto risolveremo”

1 INTERVISTA

ANSA

2

4

Domingo: “Positivo al coronavirus”


«Sento che è mio dovere morale annunciarvi che
sono risultato positivo al test per Covid19. Io e la
mia famiglia siamo tutti in autoisolamento - ha
annunciato Placido Domingo su Facebook -. At-
tualmente siamo tutti in buona salute, ma ho avu-
to febbre e tosse, quindi ho deciso di fare il test».

Una messa in scena imponente, in Piazza Duo-
mo, con la rilettura dell'Orfeo di Monteverdi com-
posta da Luciano Berio nell'84, oggi ricreata da
Pier Luigi Pizzi. Aprirà così, almeno sulla carta,
Spoleto63, il prossimo Festival dei due Mondi,
l'ultimo con la direzione di Giorgio Ferrara (nella

foto), dal 26 giugno al 12 luglio. Al Festival anche
il Melologo per orchestra, coro e voce recitante,
dalle Eroidi di Ovidio. Monica Bellucci in Maria Cal-
las. Il duo CocoRosie. Ute Lemper. Concerto fina-
le con James Conlon e l'Orchestra Giovanile Italia-
na nella Quinta e Settima Sinfonia di Beethoven.

CLAUDIA PAJEWSKII COURTESY OF SUGAR

Woody Allen, da oggi l’ebook

L’uscita dell’autobiografia di Woody Allen è sta-
ta anticipata dal nuovo editore Usa. In Italia è
confermata per La nave di Teseo il 9 aprile. A par-
tire da oggi, ore 16, sarà disponibile la versione
ebook, in anteprima mondiale, su tutte le piatta-
TM forme autorizzate, al prezzo di euro 15,99.

TEMPI

MODERNI

CULTURA, SOCIETÀ
E SPETTACOLI

LUNEDÌ 23 MARZO 2020 LASTAMPA 23
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