Internazionale - 28.02.2020

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Televisione Giorgio Cappozzo


Cultura


Essere James Bond
Sky Arte, domenica 1 marzo,
ore 21.15
L’incredibile storia di George
Lazenby, meccanico
australiano che grazie a una
serie di improbabili
circostanze ottenne il ruolo di
dell’agente Bond in Al servizio
segreto di sua maestà, nel 1969.


Giorni migliori verranno
Rai Storia, sabato 29 febbraio,
ore 22.50
In Messico le “case del
migrante”, disseminate lungo
le strade che conducono alla
frontiera con gli Stati Uniti,
offrono rifugio a donne,
minori e famiglie in marcia
verso il sogno americano.


Judgment in Hungary
Dafilms.com
Tra il 2008 e il 2009 un
gruppo di estremisti di destra
ungheresi commise una serie
di attacchi contro dei rom,
uccidendo sei persone, tra cui
un bambino di cinque anni.
Eszter Hajdú ha filmato il
processo.


La lunga marcia
Rai Storia, mercoledì 4 marzo,
ore 22.00
Durante la grande guerra
molte donne italiane
subentrarono agli uomini
inviati al fronte. Dopo il
conflitto il parlamento decise
che dovevano tornare alla vita
domestica. Così cominciò una
battaglia per la parità di diritti.


Un mondo senza
Julian Assange
Arte.tv
L’11 aprile 2019 la polizia
britannica ha arrestato Julian
Assange che si trova ora in
una prigione di massima
sicurezza, e gli Stati Uniti ne
pretendono l’estradizione.


Schermi


YouTube in un anno macina
circa 15,5 miliardi di dollari.
Questi i ricavi pubblicitari del
2019: un quinto di quelli di
Facebook e circa il dieci per
cento dei ricavi generali di
Google, che ne è proprietaria e
che continua a guadagnare
soprattutto grazie al suo
motore di ricerca. Da quando
YouTube è stato acquistato,
nel 2006, è la prima volta che
Google rivela quanto valgono
gli annunci ospitati sulla
piattaforma video. Inoltre, gli
abbonati paganti a YouTube
Music e Premium sono venti
milioni, e hanno fatto
guadagnare tre miliardi di
dollari negli ultimi tre mesi del


  1. Dati utili per gli
    investitori, ma anche per gli
    inserzionisti, perché pongono
    YouTube come un importante
    veicolo pubblicitario digitale.
    Gaia Berruto


Documentari YouTube


10 episodi
Un’altra serie che dimostra la
validità della scuola israeliana.
Guy Nehama perde la moglie
in un incidente stradale e si ri-
trova solo con cinque figli. La-
vorare in un’azienda tecnologi-
ca contribuisce alla sua infeli-
cità. Così, per dare una svolta
completa alla sua vita, decide
di riprendere il suo sogno di

gioventù e darsi al cabaret.
L’attore principale Reshef Le-
vi, anche scrittore della serie,
ha immaginato un personag-
gio ricco di sfumature: padre
coraggio, poeta più o meno
maledetto, bambino cattivo e
impiegato tutt’altro che mo-
dello. E la serie si sviluppa a
sua immagine.
Les Inrockuptibles

Serie tv


Nehama


Piattaforma
in cifre

Eliminare il pubblico dallo stu-
dio di Che tempo che fa (Rai 2) è
una cattiveria. Dovuta, neces-
saria, in linea con le direttive
sanitarie, ma pur sempre una
cattiveria. Senza il contrap-
punto di risate e gridolini, il rit-
mo della trasmissione perde
forza e noi spettatori dobbia-
mo cogliere in solitudine i
tempi di una battuta. O Mauri-
zio Crozza (Fratelli di Crozza,
Nove), costretto dal coronavi-
rus a portare in scena le sue
imitazioni senza i piani d’a-
scolto di una platea sganascia-

ta. Negli Stati Uniti degli anni
cinquanta, la tv si trovò ad af-
frontare una situazione simile.
Non per un’epidemia, ma per
opportunità economica. I pro-
duttori volevano risparmiare
senza perdere il clima da even-
to dal vivo. Un giovane inge-
gnere, Charles Douglass, tec-
nico del suono alla Cbs, sma-
nettando a tempo perso si in-
ventò la laff box, un aggeggio
che azionava le reazioni del
pubblico – gradazioni di risate,
stupore, disgusto – registrate
nei teatri di Marcel Marceau.

Fu l’esordio di un linguaggio a
basso costo e amico degli auto-
ri, che possono così sostenere
le battute più fiacche, esaltare
quelle migliori e punteggiare il
racconto con la piena compli-
cità di una sala campionata.
Negli ultimi anni la libreria di
reazioni si è raffinata, le nuove
scritture seriali pretendono
toni più sommessi, un sotto-
fondo da spettatori composti e
un po’ snob, che sembrano
aver confinato la risata, quella
esagerata e roboante, in una
lunga quarantena. u

Fatevi una risata

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