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casa editrice e, soprattutto, FMR, «la ri-
vista più bella del mondo», per dedicarsi
a questa utopia. Nell’editoriale di conge-
do scriveva: «Come molti signori di una
volta mi dedicherò alla costruzione di un
giardino. Ci saranno rovine e bambù... un
grande labirinto, una biblioteca e tante al-
tre cose superflue». È questa leggerezza
che ha guidato il suo gusto particolarissi-
mo nella creazione di una casa editrice e
di una collezione uniche al mondo. E se,
tra il rosso mattone degli edifici immagi-
nati con l’architetto Pier Carlo Bontempi
e il sempreverde intenso delle 25 specie
di bambù, il Labirinto della Masone è il
Luogo, allo stesso modo Ricci è la sua casa
editrice, è la sua collezione. Questo aspet-
Maria Ricci per stupire il mondo e dare
ospitalità alle proprie collezioni. Questo
dandy egocentrico, snob, mondano è
in realtà una persona mite, colta, ele-
gante che ci accoglie con il sorriso com-
piaciuto di chi ha realizzato un sogno.
E ci conduce in un tour du propriétaire – il
rito aristocratico di chi mostra agli ospiti
le parti più belle dei suoi possedimen-
ti – attraverso il giardino, il labirinto, la
piramide, la piazza. Poi nella biblioteca
e, finalmente, nel museo. «È il compi-
mento del mio desiderio più profon-
do: essere un Luogo», ci dice.
Geologo, pubblicitario e, dagli anni Ses-
santa, editore, collezionista, bibliofilo,
Franco Maria Ricci nel 2004 vende la sua
U
na tigre ruggente, il busto di un
papa, una ballerina d’avorio
seminuda, una Jaguar come
quella di Diabolik, un mani-
chino che si versa un bicchiere
di vino. Il tutto all’ombra di una pirami-
de e ai margini di un labirinto di bambù.
Non può essere che un sogno raccontato
da Freud. È invece un luogo reale, forse.
Perché solo calpestando il pavimento
e toccando gli oggetti ci si rende conto
che è tutto vero. È l’ultima, stupefacente
creazione che arricchisce una delle aree
più dense di bellezza e cultura d’Italia.
È il Labirinto della Masone, vicino a
Fontanellato, a 20 chilometri da Par-
ma. Voluto, ideato, realizzato da Franco
Geometrica e rigorosa, misteriosa ma anche accogliente: la piazza
al centro del dedalo di bambù è sorvegliata dalla piramide-cappella
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