L’escursione a Punta
Mesco (nella cartina)
segue nella prima parte,
da Levanto a Sant’Antonio
del Mesco, il sentiero 591
(ex 1), mentre la discesa
verso Monterosso al
Mare si effettua lungo il
sentiero 590 (ex 10). È
possibile anche partire da
Monterosso, ma la salita
è molto più faticosa.
Dal lungomare di Levanto
si prende una scalinata
(Salita San Giorgio) e
poi si segue un’ampia
mulattiera che sale verso
est, con segnavia rosso-
bianco-rosso (nella foto
qui sopra). Per un breve
tratto il percorso incrocia
la strada asfaltata, da
percorrere per 500 metri,
fino all’albergo Giada del
Mesco. Dove il sentiero
spiana iniziano gli affacci
sul mare: si individuano
lo scoglio Nero e punta
Spiaggia. Poi il cammino
punta verso l’interno,
fino al Podere Case
Lovara, con le strutture di
accoglienza del FAI-Fondo
Ambiente Italiano (da fine
giugno). A pochi minuti c’è
la cresta di Sant’Antonio
(325 metri), punto di
incrocio con il sentiero che
scende a Monterosso, e
subito dopo si incontrano
i ruderi di Sant’Antonio
al Mesco e la struttura
del Semaforo. Tornati
sul tracciato principale
si imbocca la discesa,
con tratti di scalinata,
verso Monterosso.
La statua del Gigante (il
Nettuno) anticipa Fegina
e la spiaggia. A Levanto
si rientra con il treno;
tempo di percorrenza:
circa 2 ore e mezza.
Bell’Italia 59