minore, imbranato e interessato solo ai dinosauri,
mentre la madre prova a tenere unita la famiglia
e nutrire Monchi, cagnotto tanto brutto quanto
affettuoso. Nel mezzo dell’ennesima crisi rela-
zionale i Mitchell partono in auto per un viaggio
di riconciliazione, ignari che in quel momento
le macchine abbiano preso il sopravvento, cat-
turando l’intera popolazione del pianeta: ora il
destino e la salvezza dell’umanità sono nelle loro
mani. Il tutto è raccontato con un’abile miscela
di stili grafici che all’animazione computerizzata
mescola segni più infantili, fotomontaggi e gli stili
più vari, in un saggio di sfrenata fantasia visiva.
«Un esordiente che vuole fare un film così diverso
dall’animazione abituale–raccontaRianda -sa-
rebbe stato facilmente preso per folle e accompagna-
to alla porta, ma Phil e Chris avevano appena vinto
l’Oscar con l’innovativoSpider-Man e credevano
nel progetto. Così gli executives mi hanno dato
carta bianca».C’èmoltodellafolliadeiclassici
cartoons Warner diTe x Av e r yin questo film,
UNA FAMIGLIA DISFUNZIONALE
SALVERÀ IL MONDO?
Una scena deI
Mitchell contro
le macchine
SuNetixI Mitchell contro
le macchine,il lm diMike
Riandache riscrive le regole
dell’animazione: «Non
avrei mai pensato che me
l’avrebbero lasciato fare»
DiOSCAR COSULICH
MAGGIO IN STREAMING
46 | CIAK
P
er realizzareIMi-
tchell contro le
Macchineho unito
la passione per la
mia pazza famiglia
aquellaperifilm
con robot assassini.
Quando ho presentato il “pitch” agli executives
della Sony Animation ho portato due sole im-
magini: una foto con i miei genitori e il T-1000 di
Terminator 2 – Judgement Day.E detto: “c’è mio
padre che deve combattere questo robot killer”.
Ha funzionato!».Mike Rianda è felice, il suo
delizioso esordio nel lungometraggio animato,
dopo aver scritto e doppiato diversi episodi di
Gravity Falls, approda il 30 aprile su Netflix e
segna una ventata d’aria fresca nel cartooning.
Rianda, con il suo co-registaJeff Rowe
(Gravity Falls, Disincanto)e grazie al
sostegno produttivo diPhil LordeChris
Miller, responsabili del successo dell’in-
novativoSpider-Man: Un nuovo universo
(2018), ha infatti goduto di una libertà rara,
raccontando una storia assurda ed esilarante.
Immaginate una “normale famiglia disfunzio-
nale”, con il padre che non riesce a comunicare
le proprie passioni al resto della famiglia: dalla
figlia adolescente che gira filmini amatoriali e
sogna di iscriversi a una scuola di cinema al figlio
Riandanon lo nega, specificando però:«Avery
è un gigante, ho sempre amato i suoi corti, così
come quelli diBob Clampett. L’energia caotica dei
cartoonsWarnerdeglianni’40e’50èsemprestata
un modello: quando vedevo i film Disney la mia
reazione era “sì bello, divertente, ma quelli della
Warner sono esilaranti”. Ma i miei riferimenti esu-
lano anche dall’animazione: un regista che adoro,
ad esempio, èHal Ashbye, come si vede nel film, mi
sono sempre piaciuti i cosiddettiteenage doodles,
quegliscarabocchiapparentementeinfantilicheho
disegnato su molte scene per rappresentare lo stile di
Katie nei filmini girati da lei».Esevidomandaste
quanto c’è di autobiografico nel cartoon, Rianda
ci toglie ogni dubbio: «Rick Mitchell assomiglia
a mio padre, ha il suo carattere e anche la sua
giacca», rivela il regista, «ricordo una mattina
chemihasvegliatotuttoeccitato:“Mikealzati!
Dobbiamo costruire una vasca da bagno nel bosco,
così potremo stare legalmente nudi in mezzo alla
natura!”. “Cosaa?” faccio io e mia madre, con
una scrollata di spalle, “Ha visto una pubblicità
intv”.Allorahainvestitotuttiinostririsparmi
per costruire queste vasche, noi pensavamo fosse
impazzito, ma il risultato è stato così spettacolare
che poi tutti mi dicevano “Tuo padre è un genio”.
Ecco,inquestofilmvediamoKatiepassaredall’at-
teggiamento degli adolescenti, quando pensano ai
genitori come a degli idioti, fino alla
comprensione del loro amore e dei
sacrifici fatti per noi, che raggiun-
giamo solo crescendo». ■