dove maggio - 2016 181
Dossier visionari
Un nuovo sguardo
Visioni: è il tema del Salone del Libro di Torino. Un'occasione
da non perdere per capire il presente immaginando il futuro. Così
l'homo sapiens potrà dare un senso alla rivoluzione tecnologica
di Manuela MiMosa Ravasio
v
iviamo in un periodo
fortunato. Uno di quelli
per cui, tra qualche decina di
anni, qualcuno potrebbe per-
sino dire: “vorrei avere vissuto
quei momenti”. momenti in cui
si annunciava la scoperta del
bosone di Higgs, la “particella
di dio”, in cui si catturavano le
onde gravitazionali, e tutto que-
sto regalava un nuova visione
dell’universo. “viviamo”, come
dice il fisico guido Tonelli,
professore presso l’Università
di Pisa e uno dei responsabili,
insieme a Fabiola gianotti, dell’esperimento del Cern, “in
un universo fortunato, sostenuto da un’impalcatura fragi-
lissima, una sorta di ragnatela, da cui tutto ha avuto inizio
grazie a una rottura di simmetria, un’imperfezione. Una
simmetria perfetta di questa “impalcatura” infatti, avrebbe
significato mancanza di vita e noi, come altri universi pos-
sibili, semplicemente non saremmo qui e ora. dovremmo
riflettere su questo perché, in un certo senso, la nostra
esistenza, la nostra visione del mondo, dipende da un’i-
niziale, e permanente, precarietà. Permanente, poiché
sappiamo che questa stessa impalcatura non è eterna, né
stabile, e, anche se ancora alcuni miliardi di anni dovreb-
be reggere, da qualche parte potrebbe essersi già lacerato
qualcosa...”. Tonelli sarà uno degli ospiti del Salone del
Libro di Torino (12-16 maggio), dedicato alla visionarie-
tà e in cui la scienza avrà un ruolo importante. del resto,
la fisica contemporanea appare oggi come una rivolu-
zionaria avventura, cosa che in parte giustifica i successi
di libri come Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli
(adelphi), o dello stesso Tonelli, La nascita imperfetta
delle cose (Rizzoli): “mi piace
pensare che non si tratta solo
delle scoperte e della conse-
guente attenzione mediatica.
Penso invece a un ritorno alle
grandi domande della vita e
dell’universo, le stesse che si
pone la fisica contemporanea,
e alla necessità, in tutta questa
caducità di emozioni e notizie,
di qualcosa di più profondo e
immanente”, continua Tonelli. essere visionari, dunque,
al di là della capacità di essere lungimiranti e innovativi, di
lanciare l’immaginazione oltre l’ostacolo della quotidiani-
tà, significherebbe rivolgere lo sguardo, più che al lonta-
no, a noi stessi. o meglio, all’eterno ritorno della nostra
cultura e delle nostre radici. Secondo marco malvaldi,
per esempio, chimico e scrittore, nulla è più visionario di
letteratura e poesia. Nel suo L’infinito tra parentesi (Riz-
zoli), apre ogni capitolo con un brano tratto da un’opera
da Lucrezio a omero, da Kipling a Borges, e ci trascina in
quell’ironica sovrapposizione di eventi che è la versione
tragicomica di vite che poi rimarranno sui libri di storia, e
che porta all’avverarsi, scientifico, di intuizioni poetiche.
“Poesia e scienza sono entrambe astrazioni del nostro cer-
vello, le nostre stesse parole non sono che un’operazione