(^160) COELUM ASTRONOMIA
Guida all'osservazione
La regione del cratere KEPLER
La sera del 20 ottobre,
col nostro satellite in
fase di 11,56 giorni
(Colong. 46,8°;
frazione
illuminata 84%)
il nostro target
sarà dunque la
regione lunare
intorno al cratere
Kepler. Infatti dalle
19:15 circa, dopo essere sorta alle 16:57, la Luna
si troverà a un'altezza iniziale di +20° con transito
in meridiano alle 22:22 a +34°, e visibile fino alle
prime ore della notte successiva.
Molto semplice individuare la regione di Kepler,
basterà seguire la catena dei monti Appennini,
superare Eratosthenes e Copernicus proseguendo
poi in direzione ovest fino alla grande area a
elevata albedo poco prima del terminatore.
Iniziando proprio da Kepler, si tratta di un
eccezionale cratere di 32 km di diametro e con
pareti alte circa 2.800 metri, la cui origine risale
al Periodo Geologico Copernicano collocato non
oltre 1 miliardo di anni fa. Trattandosi di una
struttura geologicamente recente, le sue pareti
appaiono decisamente regolari, ben conservate e
con ripidi versanti oltre a brevi terrazzamenti
osservabili in modo particolare lungo il settore
ovest. I bastioni intorno al cratere sono sovrastati
da una lunga linea di cresta sommitale, che potrà
essere oggetto di dettagliate osservazioni.
Nella platea di Kepler possiamo osservare vari
rilievi collinari, piccoli craterini e un modesto
rilievo in posizione centrale leggermente
decentrato verso nord. L'area immediatamente
all'esterno del cratere, denominata "Insula
Ventorum" nella mappa lunare di G. Riccioli
(1651), si presenta estremamente varia, con
ampie zone collinari cosparse da innumerevoli e
piccoli rilievi alternate a limitate aree
relativamente pianeggianti.
In particolare, da Kepler verso nord, attirano
l'attenzione due allineamenti grosso modo
paralleli costituiti da vari gruppi di colline estese
I Nomi
Cratere Kepler: denominazione assegnata da
Riccioli nel 1651 e dedicata all'astronomo e
matematico tedesco Johannes Kepler
(1571-1630). Pubblicò nel 1609 i risultati dei
calcoli di Tycho Brahe riguardo l'orbita di Marte.
Dopo avere enunciato la prima e la seconda delle
leggi sul moto dei pianeti, in Armonia del mondo
del 1619 enunciò la terza legge. Nel 1604 osservò
una supernova oltre a prevedere i tempi di
transito di Mercurio e Venere sul disco del Sole.
Famoso per le "Leggi di Keplero".
Cratere Bessarion: nome assegnato nel 1651 da
Riccioli dedicato all'ecclesiastico greco di
Trebisonda Giovanni Bessarione (1403-1472),
ebbe un ruolo di primo piano nel concilio di
Ferrara per l'unione delle chiese greca e latina.
Cratere Encke: Madler ne assegnò il nome nel
1837 dedicandolo all'astronomo tedesco Johann
Franz Encke (1791-1865). Fu direttore
dell'Osservatorio di Berlino, perfezionò i metodi
di calcolo delle orbite dei corpi celesti e condusse
importanti ricerche sull'orbita della cometa
scoperta nel 1818 da Pons, la quale poi prese il
suo nome.
Cratere Maestlin: nome dedicato al matematico e
astronomo tedesco Michael Maestlin o Mostlin
(1550-1631), fu seguace di Copernico e maestro
di Keplero all'Università di Tubinga. Osservò la
nova del 1572.
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