Iniziamo dalla stella di quinta grandezza 39 Dra,
che già un binocolo del tipo 20x70 riesce a
risolvere in due differenti componenti – (A, C) di
quinta e ottava grandezza, separate da 89” d'arco.
Data la differenza di luminosità, è certamente
necessario un buon seeing per scorgere la
componente più debole, che appare azzurrina in
contrasto con il colore neutro della principale.
Nel 1780, William Herschel scoprì una terza
componente (B), anch'essa di ottava grandezza, a
soli 2” d'arco dalla principale. Da allora queste
sono andate separandosi,
raggiungendo oggi 3,75”
d'arco e divenendo ben
visibili con un telescopio
da almeno 100 mm a
ingrandimenti forzati.
Tutte e tre le componenti
sono di sequenza
principale: le due
componenti più strette
sono entrambe di tipo A1 V
(9.300 K) mentre C è di tipo
F5 V (6.700 K).
Quest'ultima impiega ben
4.000 anni a compiere una
mutua orbita ed è essa
stessa una binaria
spettroscopica. Tale
sistema quadruplo è
lontano 184 anni luce dal
Sistema Solare. Nel
Washington Double Star
Catalogue vengono anche
riportate altre due
componenti prospettiche, E
ed F, di undicesima
grandezza e lontane 198” e
50,5” d'arco dalla
principale.
Un’altra bella doppia che
merita di essere osservata
è ο Dra, reperibile
prolungando della stessa quantità il tratto
utilizzato per reperire 39 Dra, oltre quest'ultima.
Lontana 322 anni luce, si tratta di una gigante
giallo-arancione di tipo G9 III (4.400 K). Il suo
raggio è pari a ben 30 volte quello del Sole e
irradia una luminosità 270 volte superiore. Questa
stella gigante possiede una compagna, rilevata
dapprima spettroscopicamente quindi
all’interferometro, dalle dimensioni ben più
contenute che è anche una variabile del tipo RS
CVn: oltre alle mutue eclissi, la luminosità del
39 Dra e Omicron Draconis