(^62) COELUM ASTRONOMIA
gravitazionale del Sole, che tende ad accelerare
qualsiasi veicolo spaziale che si voglia avvicinare
a Mercurio, richiedendo quindi una grande
quantità di carburante per rallentare ed eseguire
le manovre necessarie all'inserimento in orbita –
a tutti gli effetti, andare su Mercurio richiede più
carburante che andare su Plutone!
Pur riuscendo a stabilizzare la navicella in orbita
attorno a Mercurio, a quel punto si rende
necessario fronteggiare l'intollerabile calore
proveniente dal Sole (circa 10 volte maggiore del
flusso termico per unità di superficie riscontrabile
in orbita attorno alla Terra).
Questo ha naturalmente conseguenze anche sulla
temperatura superficiale del pianeta, che nel caso
di Mercurio, può superare i 400 °C, senza
trascurare il fatto che, a seconda dell'altitudine a
cui la navicella spaziale orbita, Mercurio può
ulteriormente riflettere ed emettere tanto calore
quanto il Sole stesso.
Le regioni interne del Sistema Solare non sono
certo il luogo dove dirigersi se non si è più che
sicuri della robustezza del proprio progetto.
Sotto. Questa immagine mostra la regione polare
nord di Mercurio: i colori mostrano la temperatura
superficiale, che varia da più di 400 K (rosso) a 50
K (viola). All’equatore le temperature possono
raggiungere anche i 700 K.
Come previsto per il pianeta più interno del
Sistema Solare, le aree della superficie di
Mercurio che sono illuminate dal Sole
raggiungono alte temperature, e quindi gran
parte di questa immagine è colorata in rosso. Al
contrario, alcuni crateri vicino ai poli di Mercurio
hanno regioni che rimangono permanentemente
in ombra e in queste regioni anche le
temperature massime possono essere
estremamente basse. Le rilevazioni di
MESSENGER e le osservazioni da Terra indicano
che in questi freddi crateri sono presenti depositi
di ghiaccio d'acqua. Crediti: NASA/JHUAPL.
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