(^46) COELUM ASTRONOMIA
potranno continuare a investigare. La scoperta di
questo lago sotterraneo è stata davvero
importante e attesa, oltretutto compiuto da un
team italiano e con uno strumento di concezione
e costruzione italiana. Perciò, se questo risultato è
sicuramente di grande valenza scientifica,
possiamo sicuramente aggiungere anche un
pizzico d'orgoglio nazionale per l'importante
lavoro svolto.
Acqua sulla Luna
La notizia: Marte, c’è un lago sotterraneo
di acqua liquida
Nel 2018 è sembrato che l'acqua fosse al centro
dell'attenzione proprio nel mese più caldo e
secco: agosto! Oltre alla scoperta del lago
sotterraneo su Marte è arrivata anche la conferma
della presenza di ghiaccio d'acqua sulla Luna. Un
team guidato da Shuai Li dell’Università delle
Hawaii e della Brown University ha utilizzato i
dati dello strumento Moon Mineralogy Mapper
(M3) della NASA a bordo della sonda
Chandrayaan-1, per identificare le firme
specifiche che dimostrano definitivamente che c’è
ghiaccio d’acqua sulla superficie della Luna e in
particolare nelle zone più scure e fredde, ai poli
lunari. I depositi di ghiaccio sono distribuiti in
modo irregolare e sono probabilmente molto
antichi, maggiormente concentrati nel polo sud,
A destra. Impressione artistica del veicolo spaziale
Mars Express che sonda l’emisfero sud di Marte,
sovrapposto a un mosaico di colori di una porzione
di Planum Australe. L’area di studio è evidenziata
utilizzando un mosaico di immagini THEMIS IR. La
potenza del segnale dell’eco proveniente dal
sottosuolo è codificata per colore e il blu intenso
corrisponde ai riflessi più forti, che sono
interpretati come causati dalla presenza di acqua.
Crediti: USGS Astrogeology Science Center, Arizona
State University, Esa, Inaf. Elaborazione grafica di
Davide Coero Borga – Media Inaf
A sinistra. L'immagine mostra la
distribuzione del ghiaccio d'acqua
sul polo sud (a sinistra) e nord (a
destra) del nostro satellite
naturale. Le macchie azzurre
rappresentano il ghiaccio, e sono
sovrapposte a un'immagine del
suolo lunare in scala di grigi in cui
le zone più scure rappresentano
le regioni più fredde mentre
quelle chiare quelle meno fredde.
Si vede come il ghiaccio sia
collocato dove le temperature
risultano più basse (zone praticamente
nere) nelle parti in ombra dei crateri.
Crediti: NASA
ben green
(Ben Green)
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