visibile dal nostro pianeta), i cinesi, nel maggio 2018,
hanno predisposto un satellite “ripetitore”, Queqiao,
posizionato in un’orbita attorno al punto lagrangiano L2
del sistema Terra-Luna, da cui è in grado di vedere
contemporaneamente la Terra e la faccia nascosta della
Luna.
La missione prevede che l’atterraggio avvenga all’interno
del cratere Von Kármán (diametro di 186 km): tale cratere
si trova nei pressi del centro di una delle aree
geologicamente più interessanti del nostro satellite
naturale, conosciuta come South Pole-Aitken Basin (SPA),
una zona dell’emisfero meridionale che si estende dal
polo sud fino al cratere di Aitken (a circa 16° di latitudine
Sud).
Anche se non vi sono ancora date ufficiali, è probabile che
nel 2019, forse a dicembre, venga lanciata anche la
missione Chang'e-5, quindi il successore di Chang'e-4.
Questa sarà la prima delle missioni della terza fase, ossia
quella con lo scopo di recuperare dei campioni di suolo
lunare da riportare a Terra.
In alto. Il lander Chang’e-3 fotografato dal rover Yutu. Credit:
Chinese Academy of Sciences.
A sinistra. Luna in fase di Primo Quarto di Francesco Badalotti
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