Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
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esprimerli se qualcuno lo stesse a sentire. Ho anche accennato alla possibilità
che la credenza nella reincarnazione venga trasportata da una vita all'altra. Per
un bambino che nasce con una tale credenza qualunque ricordo di una vita pre­
cedente acquisterà un senso, cosa che non accadrà per uno che ne nasca privo.
In alcuni casi possiamo identificare nello shock mentale un possibile ele­
mento di st imolazione o di soppressione dei ricordi. Ho già esposto (nella nota
15 del capitolo 7) l'effetto che si può verificare in un uomo che si reincarna e
che scopre di trovarsi ora in un corpo femminile ed ho suggerito che, lo shock di
questa scoperta, possa evocare degli ulteriori ricordi, essendo così responsabile
della sproporzione dei casi di bambine che ricordano una precedente esistenza
in qualità di uomini, rispetto ai casi di bambini che ricordano una vita passata in
qualità di donne.
Lo shock può essere anche responsabile di un altro tipo di sproporzione
che abbiamo rilevato nei casi studiati in India. Un consistente numero di sogget­
ti Indiani, infatti, ricorda una precedente esistenza vissuta in condizioni socioe­
conomiche notevolmente diverse da quelle della sua vita attuale. (Abbiamo defi­
nito queste due distinte categorie come casi di promozione e di retrocessione).
Fra questi soggetti, i 2/3 ricordano una vita in cui le condizioni sociali e materia­
li erano migliori, mentre solo 1/3 ricorda di aver vissuto in condizioni peggiori
(15). Un critico che non abbia un'approfondita conoscenza della cultura Indiana
e che voglia comunque classificare questi casi all'interno di una comune teoria
psicologica, finirà per suggerire che un bambino Indiano infelice giunga ad im­
maginare le migliori circostanze di una vita precedente per consolarsi delle
squallide condizioni in cui si trova ora a vivere. Parecchie circostanze non sono
però a favore di questa ipotesi e suggeriscono che la corretta interpretazione va­
da ricercata altrove. Per prima cosa, nonostante i casi di promozione siano netta­
mente inferiori a quelli di retrocessione, essi accadono in numero considerevole.
Alcuni sono autentici quanto quelli di retrocessione e, come questi, richiedono
delle accurate spiegazioni. In secondo luogo, un bambino non ottiene delle at­
tenzioni particolari se afferma di ricordare una vita precedente le cui circostanze
erano migliori di quelle attuali; al contrario, si riterrà che egli abbia commesso
una qualche azione peccaminosa (nella precedente esistenza) che ha causato tale
retrocessione. In terza analisi, nella maggior parte dei casi di retrocessione, qual­
siasi conforto possa derivare dall'immaginare di essere stato ricco, viene imme­
diatamente annullato dalla vanagloria del soggetto, dal rifiuto dimostrato nei

(15) Spropomone neUa percentuale di c:asi di « retroc:essione ,. e di « promozione ,. veri6cati.si in India
I casi di Gopal Gupta, Bishen Chand Kapoor e Suni! Dutt Saxena illustrano una retrocessione so­
cioeconomica; quelli di Swaran Lata, Kumkum V erma, Judith Krishna e Rajul Shah illustrano invece una
promozione socioeconomica. Tutti questi soggetti fanno parte di casi rinvenuti in India.
I casi di promozione e di retrocessione sono stati studiati principalmente in India. Ciò è parzialmen­
te dovuto al fatto che in tale paese le differenze socioeconomiche dovute all'esistenza di caste ben distin­
te, sono molto più accentuate che in altre culture ove i casi si manifestano frequentemente; possediamo
inoltre un ampio campionario di casi verifìcatisi in India.
Tuttavia, i casi che presentano una promozione o una retrocessione avvengono anche in altre cultu­
re. Nello Sri Lanka, ad esempio, Disna Samarasinghe e Anusha Senewardena sono soggetti di casi di pro­
mozione; mentre Indika Guneratne, Wijanama Kithsiri e Wamasiri Adikari sono soggetti di casi di retro­
cessione.

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