4 Venerdì 1 Novembre 2019 Il Sole 24 Ore
Primo Piano Conti pubblici
IL FRONTE NELLA MAGGIORANZA
Scontro sulla stretta:
no dei renziani,
Cinque stelle divisi
Gualtieri: non sono colpite
le auto ecologiche, misura
ulteriormente migliorabile
Emilia Patta
ROMA
«Ho letto molte ricostruzioni non cor-
rispondenti alla realtà sulla manovra,
sul fatto che aumenta la pressione fi-
scale complessiva. Le bugie hanno le
gambe corte, gli italiani vedranno se
sarà abolito o meno il superticket, se
ci sarà qualche decina di euro in più in
busta paga, se le partite Iva si vedran-
no confermate il regime forfettario. È
una manovra fortemente redistribu-
tiva». Giuseppe Conte torna a difen-
dere la legge di bilancio che sta per ap-
prodare in Parlamento. A stretto giro
gli fa eco Nicola Zingaretti, in questa
fase l’alleato più solido del premier:
«Noi lavoriamo per gli italiani. Altri, a
destra ma non solo, parlano di tasse
agitando paure senza fondamento».
Chiaro il riferimento di Zingaretti
alla renziana Italia Viva da una parte
e al MS dall’altra, che da giorni alza-
no il prezzo per intestarsi vittorie o
annunciare battaglie. Eppure è pro-
prio una “nuova tassa” a rinfocolare
la polemica all’interno della maggio-
ranza: la stangata sui veicoli aziendali
(imposizione fiscale non più solo sul
% del valore dell’uso privato del-
l’auto ma sul %), che dovrebbe va-
lere poco più di milioni e che col-
pirebbe - se mantenuta - circa due
milioni di lavoratori dipendenti del
settore privato. Una norma voluta dal
MS, e in particolare dalla vicemini-
stra dell’Economia Laura Castelli, e
non condivisa dal ministro Roberto
Gualtieri. Non a caso fonti del Mef in
serata precisavano: «Le auto elettri-
che e quelle ibride non saranno colpi-
te dalla misura sulle auto aziendali. La
misura sarà ulteriormente migliorata
per le altre auto, la cui quota salirà dal
al %» (si veda l’articolo a fianco).
Fatto sta che durante la giornata la
tassa sui veicoli aziendali è stata presa
di mira soprattutto da Italia Viva, che
con Matteo Renzi promette battaglia
in Parlamento: «È una inutile tassa
che danneggia lavoratori e aziende.
Dopo aver fermato l’aumento dell’Iva,
le tasse su cellulari, il gasolio e case
fermeremo anche questa. Stiamo
parlando di qualche centinaio di mi-
lioni di euro: nulla rispetto ai mi-
liardi bruciati in un triennio dalla de-
magogia di Quota ». Basterebbe
ritardare di soli tre mesi l’entrata in
vigore del taglio del cuneo - è il ragio-
namento che si fa negli ambienti ren-
ziani - per cancellare plastic tax, sugar
tax e tassa sulle auto aziendali. La
questione auto aziendali finisce ad
ogni modo per spaccare anche lo stes-
so MS, che aveva proposto la misura:
«Bisogna cambiare immediatamente
la norma sulle auto aziendali perché
su quelle voci i lavoratori le tasse le
pagano già», tuona il viceministro
pentastellato allo Sviluppo economi-
co Stefano Buffagni. Che apre anche
un altro fronte, quello dei milioni
aggiuntivi per le indennità accessorie
dei dirigenti dei ministeri: «Sono cer-
to sia uno scherzetto di Halloween.
Mettiamoli piuttosto per le imprese
per creare nuovi posti di lavoro e per
l’occupazione giovanile».
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LE NOVITÀ DELL’ULTIMA BOZZA
Più aiuti alla ricerca, arriva l’agenzia nazionale
Pensioni, mini rivalutazione per due anni
Entra nel testo il fondo
Cresci al Sud. Escluse
le siringhe dalla plastic tax
Davide Colombo
Marco Rogari
ROMA
Tempi più rapidi per la nascita della
nuova Agenzia nazionale per la ricer-
ca. E mini-rivalutazione delle pensio-
ni tra i . e i . euro, che finisce
però subito nel mirino dei sindacati.
Sono due tra le novità più significati-
ve e dell’ultima bozza del disegno di
bilancio in circolazione. Anziché ri-
correre a un “collegato”, come an-
nunciato nella Nota di aggiornamen-
to al Def, il Governo ha deciso di inse-
rire direttamente in manovra l’istitu-
zione l’Agenzia nazionale per la
ricerca (si veda anche “Scuola ), che
diventerà operativa con un successi-
vo Dpcm con cui saranno fissate nel
dettaglio competenze e governance.
Per il nuovo organismo il Ddl di bi-
lancio autorizza una spesa di milio-
ni per l’anno , milioni per il
e milioni annui a decorrere
dall’anno , da iscrivere su appo-
sito fondo dello stato di previsione
del Miur per «potenziare le attività di
ricerca svolte da università, enti e isti-
tuti di ricerca pubblici e privati».
Ma l’ultima versione della mano-
vra contiene anche altre novità. A co-
minciare da quelle sulla plastic tax
che non è applicabile alle «siringhe
rientranti tra i dispositivi medici
classificati dalla Commissione unica
sui dispositivi medici». Nella mano-
vra entra anche il “Fondo cresci al
Sud” che, come annunciato al Sole
Ore del ottobre dal ministro Giu-
seppe Provenzano, sotto la gestione
di Mcc-Banca del Mezzogiorno mira
allo sviluppo dimensionale delle Pmi
meridionali con una dote di mi-
lioni per il e milioni per il
a valere sul Fondo per lo svilup-
po e la coesione.
Le altre limature riguardano i me-
dici di medicina generale che avran-
no a disposizione più strumentazio-
ne per fare diagnosi: a questo scopo
vengono destinati milioni (dal
fondo per gli investimenti in Sanità).
Cambia poi nome il fondo rimpatri
che diventa fondo per interventi stra-
ordinari finalizzati «a rilanciare il
dialogo e la cooperazione con i Paesi
d’importanza prioritaria per i movi-
menti migratori». Aumentano del
% tutti i diritti consolari. Confer-
mata la norma green mobility nella
Pa con l’obbligo per le Pa di acquista-
re nuovi autoveicoli a energia elettri-
ca o ibridi in misura non inferiore al
% al parco auto. Previsti circa
milioni per l’assunzione di nuovi
magistrati vincitori di concorso.
Scende inoltre da , euro a ,
euro il pezzo contenuto in ciascuna
confezione l’imposta prevista in ma-
novra sulle «cartine, le cartine arro-
tolate senza tabacco e i filtri funzio-
nali ad arrotolare le sigarette».
Sulle pensioni, l’intervento sul-
l’indicizzazione all’inflazione ri-
guarda solo gli assegni fino a quattro
volte il minimo ( euro lordi in più è
la stima) e vale per due anni, dal
si dovrebbe tornare al meccanismo
su tre fasce di rivalutazione, risorse
permettendo. I sindacati si sono di-
chiarati insoddisfatti della misura
(«è un’elemosina») e hanno confer-
mato la mobilitazione. In manovra
c’è, per loro, invece la costituzione di
due commissioni tecniche, la prima
per la definizione di misure di flessi-
bilità pensionistica per i lavoratori
impegnati in attività gravose e, l’al-
tra, per l’analisi della spesa previ-
denziale e la sua separazione dalle
prestazioni assistenziali.
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6
EURO LORDI
La nuova
indicizzazione al
100% degli
assegni Inps fino
a 2.029 euro vale
solo 6 euro in più.
«Una elemosina»
secondo i
sindacati che
confermano la
mobilitazione.
Ministeri, bonus
ai dirigenti
Buffagni: «Sono
certo sia uno
scherzetto di
Halloween: 100
milioni aggiuntivi
per le indennità
dei dirigenti dei
ministeri? Il M5S
è garante per l’eli-
minazione
del fondo»
30%
FRINGE BENEFIT
Oggi l’auto
aziendale rientra
tra le voci di
retribuzione al
30% del costo
chilometrico.
L’auto è
assegnata a uso
promiscuo:
privato e per
lavoro
ENTI LOCALI
Comuni, fondi a tre vie
per gli investimenti
Mezzo miliardo all’anno
per i progetti verdi, risorse
per le strade provinciali
Gianni Trovati
ROMA
Mezzo miliardo all’anno, dal al
, per gli investimenti comunali
che puntano all’efficientamento
energetico, all’illuminazione pubbli-
ca e al trasporto sostenibile. E poi
milioni per finanziare la progettazio-
ne esecutiva, milioni aggiuntivi
per la manutenzione delle strade da
parte di Province e Città metropolita-
ne. E fondi per gli investimenti in cre-
scita dal in poi, quando gli spazi
di bilancio si allargano.
Di bozza in bozza, prende forma il
capitolo investimenti dedicato agli
enti locali. E non è un capitolo pove-
ro. Il suo pilastro è la replica in forma
strutturale della cosiddetta «norma
Fraccaro», dal nome del sottosegre-
tario MS a Palazzo Chigi che già que-
st’anno si era fatto promotore della
sperimentazione del meccanismo. I
milioni del decreto crescita, che
seguono il «modello spagnolo» av-
viato dalla manovra dell’anno scorso
con i milioni dedicati alla messa
in sicurezza degli edifici, hanno fun-
zionato. E per il e per gli anni
successivi si replica, con lo stesso ca-
novaccio: fondi distribuiti in base al-
la dimensione demografica dei Co-
muni, dai mila euro dei più piccoli
ai mila dei più grandi, collegati a
obiettivi specifici di miglioramento
dell’efficienza energetica della mac-
china pubblica e dei suoi servizi; e so-
prattutto ancorati a un calendario
stringente per l’avvio dei lavori, da
avviare entro il settembre di ogni
anno per non perdere il contributo.
Ma nella legge di bilancio attesa al
Senato non c’è solo questo. Perché
l’obiettivo è di non perdere lo slancio
negli investimenti locali riavviato ne-
gli ultimi mesi con i mini-contri-
buti e lo sblocco degli avanzi (+%
nella media nazionale secondo Ifel,
con punte del +% in Friuli Venezia
Giulia e +% in Emilia Romagna).
Per questa ragione, la manovra ri-
pesca e rafforza le carte giocate negli
ultimi tempi per vivacizzare la spesa
in conto capitale degli enti locali. A
gonfiarsi è in particolare il fondo per
la progettazione di interventi di mes-
sa in sicurezza del territorio delle
scuole e degli edifici pubblici, che ar-
riva a milioni nel per poi cre-
scere di anno in anno fino a mi-
lioni dal : per superare i deficit
progettuali della Pa locale si punta in-
somma sulla via finanziaria, anche
per supplire alla «centrale di proget-
tazione» pensata al Mef lo scorso an-
no ma mai avviata davvero. Anche in
questo caso i Comuni si devono sbri-
gare perché le richieste di contributo,
massimo tre per ente, dovranno es-
sere inviate entro il gennaio.
Per il , gli spazi di finanza
pubblica non possono offrire di più,
per cui alcuni programmi partiranno
dal . Solo allora arriveranno i
milioni annui per gli asili nido, e i
milioni necessari a far partire i piani
di «rigenerazione urbana», una re-
plica del piano periferie che negli an-
ni successivi vedrà crescere la pro-
pria dote prima a e poi a -
milioni annui.
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LA MELONI (FDI) ACCUSA
«Per il Governo
i commercianti
sono evasori»
«Nella relazione introduttiva al
decreto fiscale c’è l’ultimo delirio del
governo rossogiallo. Quando si parla
della norma all’inasprimento delle
pene per la cosiddetta grande
evasione, il famoso carcere ai grandi
evasori, c’è scritto testualmente che
questa norma “funge da monito e
deterrente a un comportamento
illecito diffuso in alcune categorie
del settore del commercio”.
Praticamente, il Governo mette nero
su bianco che i commercianti sono
degli evasori e che vanno ammoniti
con il carcere». Lo dice in un video su
Facebook il presidente di Fratelli
d’Italia, Giorgia Meloni.
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Messa in
sicurezza di
scuole ed
edifici pub-
blici: 85 mln
nel 2020,
per poi
arrivare nel
2023
a 200 mln
Il governo riduce la stangata
sulle auto aziendali: tasse al 60%
La manovra. Dopo una giornata di polemiche politiche e proteste del settore automotive la precisazione del
Mef: imponibile base al %, si sale al % solo per le vetture inquinanti, resta al % per elettriche e ibride
Maurizio Caprino
Luca De Stefani
Alla fine di una giornata di polemi-
che politiche e critiche degli opera-
tori del settore, mentre già le impre-
se iniziavano a fare i conti sul suo
impatto, la stretta fiscale sul fringe
benefit ai lavoratori dipendenti le-
gato all’uso privato delle auto
aziendali è stata allentata. Nella tar-
da serata di ieri, il ministero del-
l’Economia ha fatto filtrare la noti-
zia che nella bozza della legge di Bi-
lancio la stretta, che già si iniziava a
valutare nell’ordine dei milioni
di euro, sarà rimodulata.
Dunque, se nelle prime ipotesi
divenute pubbliche il valore tassa-
bile dell’uso privato del mezzo
aziendale saliva dal % al % del
costo chilometrico calcolato dall’Aci
nelle sue tabelle ufficiali su una per-
correnza annua di mila chilome-
tri, ora viene annunciata una rimo-
dulazione. Che non elimina la stan-
gata, ma la attenua per la maggior
parte dei dipendenti.
Per quanto è stato lasciato trape-
lare, la rimodulazione creerebbe tre
fasce di modelli.
Il passaggio al % viene lascia-
to solo per le «vetture superinqui-
nanti». Non è chiaro se questa
espressione sia riferita alle emissio-
ni nocive o a quelle di CO.
Nel primo caso, verrebbero pe-
nalizzati i modelli meno recenti, che
non rispettano ancora gli standard
emissivi Euro (le flotte aziendali
sono più moderne rispetto alla me-
dia del parco circolante, ma ciò non
toglie che abbiano ancora una quo-
ta rilevante di esemplari Euro ).
Nel secondo caso, si colpirebbero
i modelli anche recentissimi che
hanno consumi elevati (la CO, che
è “solo” un gas climalterante, è di-
rettamente proporzionale ai consu-
mi). E i motori a benzina verrebbero
sempre penalizzati più dei diesel.
Ci sarebbe poi una seconda fa-
scia di modelli – in cui rientrerebbe
la stragrande maggioranza delle at-
tuali flotte aziendali – che subireb-
be un aggravio più contenuto, ma
comunque molto sensibile. La quo-
ta di percorrenza per uso privato
tassabile, infatti, raddoppierebbe :
dal % al % (che secondo il mini-
stero sarebbe nella media Ocse) dei
mila chilometri.
Dagli aggravi di tassazione ver-
rebbe salvata soltanto una terza fa-
scia, quella delle auto elettriche o
ibride, per le quali resterebbe il %.
Non è chiaro come verrà definita
ufficialmente questa categoria: teo-
ricamente potrebbero rientrarvi
anche le recentissime mild e micro
hybrid, classificate ufficialmente
sulle carte di circolazione come
ibride, ma con consumi ed emissio-
ni non tanto più basse rispetto a
quelle tradizionali a benzina.
Il ministero precisa che verranno
esclusi dagli aggravi i veicoli «uti-
lizzati a fini commerciali», che però
non erano stati mai toccati perché
almeno concettualmente non ven-
gono mai usati a fini privati.
In ogni caso, va detto che nelle
flotte aziendali attuali la premi-
nenza è ancora degli esemplari a
gasolio. Quindi la maggior parte
degli utenti ricadrebbe nella secon-
da fascia e subirebbe un prelievo
raddoppiato. Lasciando sul tappeto
l’ipotesi che per tutta la giornata di
ieri era stata allo studio delle im-
prese: dismettere le flotte aziendali
per passare al rimborso al dipen-
dente dei viaggi compiuto con
mezzi propri.
Sarebbe quel «salto indietro di
decenni che ci allontana ulterior-
mente dagli standard europei» e fa-
vorisce l’uso di mezzi più vecchi
(più inquinanti e meno sicuri), la-
mentato ieri in un comunicato con-
giunto Anfia, Assilea, Federauto e
Unrae (associazioni di case auto-
mobilistiche, concessionarie, no-
leggiatori e società di leasing).
Secondo le associazioni, si colpi-
sce un canale fondamentale del
mercato, peraltro composto per il
% « dai segmenti più bassi (ma vi
rientrano molti mezzi di servizio
non utilizzati nel tempo libero, ndr),
non certo da supercar». E si agisce
«in modo negativo anche sul mer-
cato delle vetture a zero o basse
emissioni, la cui diffusione è alla
base dell’ecobonus introdotto lo
scorso anno, contraddicendo la vo-
lontà del Governo di dare vita a un
“Green New Deal”».
Altra contraddizione “ecologica”
è il fatto che il Governo non ha an-
cora aggiornato i valori di deducibi-
lità, per le imprese, dei rimborsi
chilometrici per l’utilizzo dell’auto
personale per lavoro, fermi all’epo-
ca dei cavalli fiscali (legati alla cilin-
drata) e quindi non applicabili ai
motori elettrici (che non hanno ci-
lindrata), come il Sole Ore ha de-
nunciato il giugno.
Le imprese già dal stavano
valutando l’ipotesi di passare al
rimborso chilometrico, perché la
già limitata deducibilità e detraibi-
lità dei costi di acquisizione e utiliz-
zo delle auto aziendali era stata ul-
teriormente tagliata.
Con l’uso aziendale del mezzo
del dipendente, l’impresa può de-
durre, ai fini Ires o Irpef (nel limite
delle tariffe Aci), il costo sostenuto
per rimborsargli i chilometri per-
corsi durante le trasferte fuori dal
comune sede di lavoro, mentre in
capo al percettore (senza partita
Iva). E il rimborso non viene mai
tassato al dipendente, neanche se
supera le tariffe Aci.
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MANOVRA 2020
Le misure sulle
auto aziendali
rischiano di far
precipitare le
immatricolazioni
AP
LE IPOTESI IN CAMPO
La situazione attuale
Ad oggi un lavoratore dipendente
al quale è stata assegnata in uso
promiscuo una autovettura, sulla
base delle tariffe Aci che
individuano un costo
chilometrico per una percorrenza
convenzionale di 15mila
chilometri l’anno, si vedono
tassare il 30% del fringe benefit,
ovvero del costo chilometrico
moltiplicato per 15mila km.
Questo compenso in natura oggi
viene assoggettato, nelle buste
paga, alle imposte sui redditi, alle
addizionali regionali e comunali e
ai contributi previdenziali Inps
La prima ipotesi
Con la modifica prevista
dalla prima bozza del disegno
di legge di Bilancio 2020
il fringe benefit annuale
viene tassato al 100%
del costo chilometrico
moltiplicato per 15mila km.
Il costo sarebbe quindi più che
triplicato rispetto a quello
attualmente in vigore.
E potrebbe anche
avere conseguenze sulle
detrazioni ed eventualmente
sul diritto a percepire
gli 80 euro
del “bonus Renzi”
L’alleggerimento
Si sta forse pensando a una
rimodulazione che creerebbe
tre fasce di modelli. Il
passaggio al 100% viene
lasciato solo per le «vetture
superinquinanti». Ci sarebbe
poi una seconda fascia di
modelli - in cui rientrerebbe la
stragrande maggioranza delle
attuali flotte aziendali - in cui la
quota di percorrenza per uso
privato tassabile passerebbe
dal 30% al 60% dei 15mila Km.
La terza fascia sarebbe quella
delle auto elettriche o ibride,
per le quali resterebbe il 30%