Il Sole 24 Ore - 12.09.2019

(Joyce) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 12 Settembre 2019 21


Norme

Tributi

Provata su mila bilanci


l’efficacia degli indici di
segnalazione della crisi di

impresa elaborati del Cndcec.


Giovanni Negri
—a pagina 

Crisi di impresa


L’allerta Cndcec


intercetta


la metà


delle insolvenze


Dell’educazione civica a


elementari, medie e superiori se
ne riparlerà forse da gennaio

 se si troveranno i fondi.


Claudio Tucci
—a pagina 

Istruzione


Slitta l’avvio


dell’educazione


civica: si studierà


dal 2020/21


Proposta CsC contro l’evasione:


sconto carte e tassa sui contanti


CONFINDUSTRIA


Credito di imposta del %


al cliente che usa sistemi


di pagamento tracciabili


Commissione del %


sui prelievi eccedenti


i . euro al mese


Alessandro Galimberti


Mentre il tema dell’emersione


dalle cassette di sicurezza rimane


di costante e cogente attualità,
come a ogni cambio di governo (si

veda Il Sole  Ore del  settem-


bre), dal Centro studi di Confin-
dustria arriva una proposta per

modificare i comportamenti dei


consumatori italiani, i più affe-
zionati al contante in Europa.

L’approccio “disincentivante”


del Centro studi è articolato in
due momenti: premialità fiscale

per il cliente che sceglie la mo-


neta elettronica (o il bonifico
bancario), restrizioni alla fonte

per chi preleva troppo contante


agli sportelli.
Per cercare di allineare l’Italia

al numero medio di transazioni
annuali pro capite in moneta elet-

tronica (la media Europea è ,


Finlandia al primo posto con ,
Olanda seconda con , Germa-

nia terz’ultima con  davanti a


Grecia, , l’Italia ultima con )
la proposta del Centro studi di

Confindustria è di creare un cre-


dito di imposta del % al cliente
che paga con carte di credito, de-

bito e prepagate nominative o


con bonifico bancario. Il consu-
matore paga il prezzo pieno ma

accumula un credito che verrà


contabilizzato e comunicato dal-
la banca di appoggio della carta

di pagamento. Ovviamente resta-


no escluse le carte non nominati-
ve in quanto non associabili ad

alcun codice fiscale.


Il beneficio per il consumato-
re/cliente sarebbe comunque dif-

ferito al momento della dichiara-


zione annuale dei redditi con il ri-
conoscimento del credito fiscale

(detrazione) perché lo “sconto”


non viene applicato al momento


del pagamento.


Nel calcolo dell’impatto sulla
finanza pubblica, i primi due anni

avrebbero un effetto negativo -


dovuto allo sconto fiscale, non del
tutto neutralizzato dal gettito ag-

giuntivo - che si invertirebbe sta-


bilmente però dal terzo, sulla ba-
se di un aumento standard previ-

sto del % sul montante “elettro-
nico” complessivo (+ miliardi

l’anno per  anni).


Il gap di finanza pubblica, per
restare alla proposta di Confin-

dustria, potrebbe essere colmato


già dall’inizio con l’altra misura
“disincentivante” dei liquidi, vale

a dire il prelievo alla fonte sui pre-


lievi eccessivi di contante dagli
sportelli atm/bancomat.

La soglia mensile, secondo il


Csc, potrebbe essere fissata in
. euro, oltre i quali la ban-

ca/gestore dovrebbe trattenere


il % sulla richiesta di erogazio-
ne di contante. La soglia è indi-

viduata per esentare, di fatto, il


% dei correntisti italiani dalla
“tassa sul contante” e per pena-

lizzare solo chi, comunque, mo-


vimentando cifre non trascura-
bili (e irragionevoli, secondo la

corrente di pensiero contraria


al contante) potrebbe determi-


nare un gettito alla fonte di ,


miliardi di euro già nella prima
annualità.

Consapevoli del fatto che la


misura sui prelievi da applicare a
ciascun conto corrente potrebbe

essere elusa attraverso l'apertura


di più conti, il Csc consiglia di va-
lutare se, dal punto di vista opera-

tivo, si possa fare una misura


“nominativa”, aggregando più
conti sui quali il correntista fra-

ziona a scopo elusivo il montante


prelevato.
Il meccanismo di incentivo e

disincentivo proposto amplia no-


tevolmente il mercato della mo-
neta elettronica; pertanto, secon-

do Confindustria, si dovrebbe ri-


cercare un accordo con gli opera-
tori per limitare le commissioni

sulle singole transazioni, visto


che auspicabilmente aumente-
rebbero i volumi trattati.

Quanto ai risvolti di comunica-


zione pubblica della proposta sul-
la tassazione dei prelievi, Confin-

dustria ritiene «necessaria una


valutazione sulla “percezione”
dei contribuenti in merito a una

commissione sui prelievi: potreb-
be infatti essere percepita come

un primo passo verso la limita-


zione ai prelievi in caso di una de-
generazione della situazione eco-

nomica nazionale».


La proposta del Centro studi ha
subito provocato le prime reazio-

ni delle altre organizzazioni im-


prenditoriali, a partire da Con-
fcommercio. In un comunicato,

l’associazione sottolinea che


«l’impulso alla diffusione di si-
stemi elettronici di pagamento si-

curi e tracciabili va certamente


perseguita. Per questo bisogna
agire anzitutto sul versante della

riduzione dei costi che l’utilizzo


di tali strumenti comporta a cari-
co di consumatori ed imprese». In

particolare, a giudizio di Con-


fcommercio, «risulterebbe utile
un credito di imposta a favore de-

gli esercenti per le commissioni


pagate per l’accettazione di carte
di debito e di credito. Una tassa in

più, soprattutto in un momento di


perdurante stagnazione dei con-
sumi, non ci sembra francamente

una buona idea».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANTICIPAZIONE


IL SOLE 24 ORE
7 SETTEMBRE
2019, PAG. 7

Nell’edizione del  settembre


scorso, il Sole  Ore si è
occupato dell’ipotesi

di un doppio binario per


l’emersione dei contanti
occultati. Da una parte la

tassazione di una quota


variabile tra il  e il  per
cento del denaro nascosto,

dall’altra l’obbligo di


investimento in BoT
quinquennali a tasso zero per

la parte rimanente.


Il Sole 24 Ore Sabato 7 Settembre 2019 Primo Piano 5

Maximilian CellinoDal CERNOBBIOnostro inviato
Cina non fa eccezione: prima di rag-ciali, e quella attuale fra Stati Uniti etata maggiori sulle economie e sol-sperimentare effetti negativi di por-giungere una soluzione si dovranno«Etanto a quel punto si troverà la spintasiste uno schemale guerre commer-quale si sviluppanopreciso in base al
necessaria per arrivare a un accor-do». Sembra non lasciare spazio agrandi speranze Michelle Meyer,Head of US Economics Global Rese-arch di Bank of America Merrill Lyn-ch: il duello fra Washington e Pechi-no affrontato a più a riprese ieri a
Cernobbio durante le sessioni delWorkshop The European House-Ambrosetti è destinato secondol’economista a esercitare ripercus-sioni ancora più pesanti di quelle vi-ste finora, anche se non tali da spedi-re necessariamente l’economia Usa
nella recessione che tutti temono. dazi non si esaurirà con il prossimoround di negoziazioni appena fissa-to a inizio ottobre e probabilmentesopravviverà anche alla presidenzaTrump?Sta forse dicendo che il tema dei
Credo proprio di sì: quello in attonon è soltanto un confronto che ri-guarda il lato commerciale, ma unduello legato anche agli aspetti tec-nologici e che più in generale attie-ne al modo in cui le due grandi po-tenze, Stati Uniti e Cina, si devono
rapportare. Per questo motivo è na-to prima dell’avvento di DonaldTrump alla Casa Bianca e prosegui-rà anche oltre il ‹Œ‹Œ, che vi sia omeno un secondo mandato. I nego-

ziati avranno soltanto una formadiversa, meno legati alle imprevedi-bili esternazioni dell’attuale presi-dente e auspicabilmente con mag-gior chiarezza sul modo in cui do-vranno procedere. Secondo lei è davvero questo il ri-
schio principale che pende sulle sor-ti dell’economia internazionale? Esistono altri elementi di incertezzaquali la Brexit o le tensioni sull’Irancon i suoi riflessi sul prezzo del pe-trolio, ma i pericoli legati al com-mercio internazionale rappresen-
tano certamente la sfida maggiore:per la loro portata globale e perchétendono non soltanto a rendere più
elevati i costi di produzione, ma ad-dirittura a influire sugli stessi pro-cessi infrangendo la dei tassi dei titoli di stato Usa sem-bra già preannunciare una reces-Intanto l’inversione della curva supply chain.
sione, ma la questione è molto di-battuta fra gli addetti ai lavori. Qualè il suo parere? Siamo sicuramente entrati nell’ulti-ma fase di un ciclo economicoespansivo, con le sue dinamiche ti-piche. I segnali di allarme non man-
cano, come il crollo degli indicatorisull’attività manifatturiera, e nonvanno certo ignorati. Occorre peròfare molta cautela nel dare enfasi aimessaggi inviati dalla curva dei tas-si, la cui forma subisce le distorsionidelle politiche monetarie espansive

delle Banche centrali. Anche perchéi nostri modelli di previsione non in-dicano al momento alcuna recessio-ne in arrivo il prossimo anno. sarà dunque essenziale nell’evitareuna nuova crisi? L’azione della Federal Reserve
Washington sta agendo con misureforse più preventive del solito, vistoche fino a questo momento non sisono viste evidenze concrete di unafrenata e sta quindi esercitando ilproprio ruolo in modo accorto. Macome tutte le banche centrali può
arrivare soltanto fino a un certopunto, oltre il quale servono anchepolitiche fiscali in grado di cambiarela struttura stessa dell’economiacreando l’opportunità per nuovi in-vestimenti. Molti la accusano di subire l’in-
fluenza politica di Donald Trump,che non perde occasione per attac-care anche frontalmente l’operatodel presidente, Jerome Powell. Anche se a volte risulta difficile di-stinguere le motivazioni che stannodietro ciascuna singola scelta, cre-
do piuttosto che la Fed tenda a ri-spondere alle indicazioni che arri-vano dal mercato. Sotto questoaspetto si può dire che reagisca an-che alle parole di Trump, ma in ma-niera indiretta: non penso che lasua indipendenza possa quindi es-
sere definita a rischio. prossimo …† settembre? Credo che assisteremo a un ulterio-re taglio dei tassi di ‹– punti base,come si aspettano i mercati. Non cisono le condizioni per una misura Cosa si aspetta per il meeting del
ancora più espansiva, che finirebbeprobabilmente per allarmare gli in-vestitori ed essere quindi contro-producente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dazi e tecnologia, è economica la «seconda guerra fredda»
Cernobbio. Per risolvere le crisi forse le armi delle banche centrali non bastano più, spazio per la politica Roberto Da RinNel confronto sulla situazione internazionale cresce l’allarme per lo scontro Usa-Cina
Dal nostro inviatoCERNOBBIORipartire o ricadere. Una ripresameno stentata di quella che alcunidati congiunturali mostrano oppu-re il pericolo di duplicare la crisi,
quella grave, che pareva superata.In bilico tra timidi ottimismi e velatipessimismi. Gli scenari globali sidefiniranno in funzione delle ten-sioni in corso, quella tra Stati Unitie Iran, tra Stati Uniti e Cina, la crisieconomica della Germania. Il Fo-
rum di Cernobbio ‹Œ˜™ parte all’in-segna delle incognite: i rischi di unprotezionismo diffuso, il “nodo mi-granti” che spacca la comunità in-ternazionale, l’allarme “populismo”e, last but not least, il nodo della cy-ber-sicurezza. La politica, la vecchia
ma autorevole politica, parrebbe es-sere l’àncora di salvezza per tutti. quella tra Stati Uniti e Cina - spiegaNiall Ferguson, storico alla Stan-ford University - con intrecci e pe-culiarità di ordine commerciale e«È una seconda guerra fredda,
tecnologico. Gli Stati Uniti hannobisogno di allarmismi e Trump hasaputo risvegliare questo spirito. Ilproblema è che non è facile da go-vernare, soprattutto perché la suarielezione non è scontata: Trump hail –Œ% di probabilità di essere rielet-
to, dipende dall’economia. Il nododei dazi tra Washington e Pechinosi rivelerà cruciale per determinareil prosieguo di un trend protezioni-sta o una svolta più conciliatoria».plesso: David Petraeus, presidenteUno scenario comunque com-
di Kkr global institute, una delle fi-gure più rilevanti nella Difesa ame-ricana del post ˜˜ Settembre, intro-

duce altre variabili determinanti, ilruolo della Russia, l’Iran, la Coreadel Nord. «È tornata la storia», dicePetraeus, anche se «genera turbo-lenze e volatilità, ma oltre ai tweet,vanno monitorate le politiche eco-nomiche vere, concrete».
di quanto il lavoro di qualificatissi-mi sherpa, che maneggiano dossierdi grande complessità, sia spesso vanificato da un tweet di Trump chein pochi secondi scompagina em-brioni di accordi, tessiture diploma-In effetti a Bruxelles si racconta
tiche di grande delicatezza. Ora pe-rò questa stagione potrebbe esseresuperata da una nuova modalità dicomunicazione internazionale. Pe-traeus si spinge a delineare dueesternalità positive, in caso di vitto-ria dei Democratici alle prossime
presidenziali americane: maggioripartnership e più attenzione ai di-ritti umani, due fattori che stempe-rerebbero alcune conflittualità. no scaturite interessanti indicazio-ni sul futuro delle relazioni tra i È dal “tavolo economico” che so-
“grandi”. Jin Liqun, cinese, presi-dente del Board di direttori dellaAsian infrastructure investmentbank, si spinge in un interessantedistinguo in merito ai conflitti com-merciali, certamente destabilizzan-ti: «Per Trump si tratta di una guer-
ra, per la Cina di una vertenza». Unmodo diverso di definire una ten-sione certamente aspra. Jin Liqundefinisce indispensabile l’approcciomultilaterale, che la Cina accogliecon grande favore. Va però chiaritoche è cambiato il mondo e il multila-
teralismo va reinterpretato. Leguerre commerciali hanno definitoil XIX secolo e quelle tecnologichecaratterizzano quello del XX secolo.

Un invito, quello della Cina agli StatiUniti, a mantenere sempre aperto ildialogo e la collaborazione. «SeWashington scegliesse altri interlo-cutori ne potrebbe pagare conse-guenze economico finanziarie. SeCina e Usa si dividessero ne paghe-
rebbero entrambi un prezzo alto».Si farebbero male da soli. i Grandi consentono spazi margina-li all’Europa, soprattutto con unaGermania che mostra criticità e sta-gnazione negli ultimi trimestri.Gli scenari globali e gli scontri tra
Christian Odendahl, capo economi-sta del Centre for European Reform,non nasconde che quella in corsonell’industria automobilistica siauna crisi secolare, non di struttura.Ed è l’intero “sistema Germania” aevidenziare difficoltà palesi: «Pochi
investimenti, ancora meno nel set-tore digitale, in quello delle infra-strutture e, polazione in calo demografico esempre più anziana».ziari che in passato si sono dimo-Il guaio è che i meccanismi finan-dulcis in fundo, una po-
strati efficaci per rilanciare l’econo-mia non è affatto scontato siano an-cora utilizzabili. In altre parole, sichiede Odendhal, «gli strumenti dipolitica monetaria sono ancoraadeguati? ». Il circolo vizioso è quel-lo dell’instabilità, squilibri finanzia-
ri, populismi in ascesa, mancato co-ordinamento delle politiche euro-pee. «Ecco perché, oltre alla finanza,ci vuole la politica; non bastano piùné i finanzieri né le istituzioni». E lasoluzione meno ortodossa, emersanel corso del dibattito, potrebbe es-
sere l’helicopter money che potreb-be garantire fondi Bce direttamenteai cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AFP Oggi a Cernob-bio. venti, anche quel-lo dell’ex segreta-rio di Stato Usa Hillary Clinton.Tra gli inter-

Fonte: Fmi

Variazione percentuale annua del Pil Eurozona

(^02) 2019 20201,31,6
468
Stati Uniti
2019 20202,61,9
Cina
2019 2020
6,26,0 Giappone
2019 20200,90,4
Le stime sulla crescita
L’INTERVISTAMichelle Meyer
. Bank of America Merrill Lynch
«Il conflitto non dipende solodalla presidenza Trump»
Michelle Meyer èEconomics GlobalResearch di BoA L’ANALISTAAMERICANA capo della Us
Merrill Lynch
L’Europa, alle prese con i proble-mi interna-zionali, il rallenta-
mento tedesco e la crisi auto
Per Jin Liqun (Aiib) è indispen-sabile
un approc-cio multila-terale
SONDAGGIO ASSIOM FOREX RADIOCOR
I trader scommettonosu Lagarde: per il 56%
non ci sarà recessione
Corrado PoggiLa navigazione dei mercati finan-ziari prosegue per il momento conil vento a favore ma all’orizzonte sistanno addensando alcuni nuvolo-
ni minacciosi come la Brexit, laguerra commerciale Usa-Cina e unapossibile ricaduta in recessione del-l’economia globale che, nell’opinio-ne dei più, dovrebbe tuttavia essereevitata grazie alle misure messe inatto dalle banche centrali e in parti-
colare dalla Bce guidata da novem-bre da Christine Lagarde. È quantoemerge dal sondaggio di agostocondotto da Assiom Forex tra i suoiassociati in collaborazione con Sole Ore Radiocorprima dell’incarico a Giuseppe Con- e chiuso pocoIl
te per la formazione del nuovo go-verno che ha determinato un sensi-bile ribasso dello spread.Nel complesso l’ ̈˜% degli opera-tori ritiene che Piazza Affari conti-nuerà nella traiettoria vista in que-sto ‹Œ˜™: per il ©ª% degli operatori,
la Borsa rimarrà sostanzialmentestabile mentre per il ª ̈% gli indiciconquisteranno nuove vette. Per ilª–% i rialzi saranno compresi fra ilª% e il ˜Œ% mentre per un ulterioreª% sono da mettere in conto scattiancora più consistenti in doppia ci-
fra. Possibili ribassi sono inveceprevisti solo dal ˜™% degli operatoriAssiom Forex, percentuale che è co-munque in rialzo di © punti rispettoa luglio per via della situazione diincertezza scatenata dalla crisi digoverno di mezza estate. «Il son-
daggio registra un cauto ottimismoche sembra originato dall’aver evi-tato un ritorno alle urne oltre che
dalla speranza di una soluzione po-sitiva dello scontro commerciale fraWashington e Pechino – ha com-mentato il presidente di Assiom Fo-rex Massimo Mocio - Dal punto divista geopolitico resta in primo pia-no il rischio legato alla Brexit men-
tre l’economia americana pare es-sere stata fortemente sostenuta daiconsumi interni anche nel secondotrimestre. Pertanto, pur a fronte didati industriali europei previsti inpeggioramento, la maggior partedegli operatori tende ad escludere
una possibile prossima recessionein grado di far deragliare l’econo-mia mondiale».Nonostante i numerosi dati ma-croeconomici deludenti di questesettimane, inclusi quelli che riguar-dano la locomotiva d’Europa, la
Germania, il –¬% degli operatori hain effetti indicato di non temere unaricaduta in recessione. Per il rima-nente ©©% invece la fase di espan-sione è finita e le banche centralinon dispongono più delle armi ne-cessarie per sostenere l’economia
nel lungo periodo.Un elemento di garanzia agli oc-chi dei mercati è sicuramente rap-presentato dalla scelta di continuitàfatta con la nomina di Christine La-garde alla presidenza della Bce.Proprio la prospettiva di una Bce
ancora impegnata a lungo a fornireun sostegno sostanziale all’econo-mia dell’eurozona fa ritenere allamaggioranza degli operatori (–‹%)che lo spread sia destinato a rima-nere in maniera costante sotto quo-ta ‹ŒŒ punti con un –% che lo vede
fluttuare nella forbice di ˜ŒŒ-˜–Œ punti e un ©°% che invece lo collocafra i ˜–Œ e i ‹ŒŒ punti. Infine, per il©˜% il rapporto euro/dollaro rimar-rà stabile mentre rialzisti (il ‹°%) eribassisti (ª‹%) sostanzialmente siequivalgono.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’% ritiene che la Borsa continuerà nella traiettoria seguita finora nel 
Numero di transazioni in Italia con strumenti alternativi al contante.
Dati in milioni
DECORRENZA IMPORTO
IN EURO
-50,0%
2013
2018
32
ASSEGNI
CIRCOLARI
16
11,0%

2013
2018
1.438
BONIFICI
1.295
La cifra massima no alla quale è possibile trasferire denaro contante
LE REGOLE
IL TREND

1 GEN 2016 2.999,99
6 DIC 2011 999,99
31 AGO 2011 2.499,99
25 GIU 2008 12.499,99
30 APR 2008 4.999,99
26 DIC 2002 12.500,00
1 GEN 2002 10.329,14
-38,2%
2013
2018
220
ASSEGNI
BANCARI
136
2013
2018
4.086
CARTE DI
PAGAMENTO
2.382
28,5% 71,5%

2013
2018
1.181
DISPOSIZIONE
D’INCASSO
919
31 MAG 2010 4.999,99
I numeri
QUOTIDIANO DEL FISCO

Mini Ires depotenziata in caso di incapienza del reddito
imponibile pur in presenza delle altre condizioni ri-
chieste, ovvero un utile di esercizio accantonato a ri-
serva disponibile ed un patrimonio netto “capiente”
rispetto al patrimonio netto al  dicembre .
L’articolo , comma , del Dl / prevede, infat-
ti, che la parte degli utili accantonati a ri-
serva agevolabili che eccede l’ammontare
del reddito complessivo netto dichiarato
è computata in aumento degli utili agevo-
labili dell’esercizio successivo.
Il riporto in avanti riguarda la sola
manifestazione di un’eccedenza di utile
(rimane, dunque, esclusa la possibilità di
riportare in avanti l’eccedenza di reddi-
to). Evento che può verificarsi in due casi
che possono manifestarsi anche congiuntamente:
) l’utile accantonato a riserva disponibile non
“supera” il limite posto dall’incremento del patri-
monio netto;
) l’utile accantonato a riserva disponibile non “in-
contra” un reddito d’impresa “capiente” nel medesi-
mo periodo d’imposta.
—Dario De Santis
Il testo integrale degli articoli su:
quotidianofisco.ilsole24ore.com
Il trasferimento di sede legale in continuità giuridica
non rappresenta un evento interruttivo ai fini del pe-
riodo minimo di possesso richiesto per l’applicazione
della direttiva madre-figlia e dell’accordo tra Ue e
svizzera.Il chiarimento arriva dalla risposta a inter-
pello n.  del , con cui le Entrate hanno analiz-
zato le conseguenze, in capo ad una società italiana
controllata da una società lussembur-
ghese, derivanti del trasferimento della
sede legale della controllante in Svizzera.
La controllata italiana evidenziava, in
particolare, che in conseguenza del tra-
sferimento di sede, il regime fiscale delle
distribuzioni di utili alla controllante
non sarebbe stato più regolato dalle di-
rettiva madre-figlia (direttiva //
Ue), bensì dall’Accordo tra Unione euro-
pea e la Confederazione svizzera sullo scambio auto-
matico di informazioni.
L’articolo  dell’Accordo prevede in proposito che
i pagamenti dei dividendi tra società figlie Ue e società
madri svizzere non sono soggetti ad imposizione fisca-
le nello Stato d’origine in presenza di determinate con-
dizioni, tra cui la circostanza che la società madre de-
tenga direttamente almeno il  per cento del capitale
della società figlia per un periodo minimo di due anni.
—Giacomo Albano
L’INTERPELLO
Il trasferimento
in continuità giuridica
REDDITI D’IMPRESA
L’incapienza penalizza
la mini Ires
QdF
QdF

MARKA
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Programma di Governo: bene l’inizio
ma più tutele per i professionisti

Al via il Governo Conte bis. I tributaristi
Lapet apprezzano, in modo particolare,
alcuni dei punti del programma predisposto
dal Presidente del Consiglio su temi che
l’associazione segue da tempo, solo per
citarne qualcuno: semplificazioni e welfare,
sburocratizzazione di un sistema economico
ancora legato a permessi e autorizzazioni
con una incidenza eccessiva sui costi
d’impresa e dei professionisti, equità fiscale,
lotta all’evasione fiscale. Entrando quindi nel
dettaglio degli interventi programmati dal
nuovo Governo, in materia di fisco e
semplificazioni
:
I tributaristi condividono l’urgenza di
intervenire con misure di deburocratizzazio-
ne e semplificazione amministrativa.
Scadenze incerte, adempimenti inutili,
farraginosi e spesso ripetitivi sono un mal
costume che puntualmente porta intermedia-
ri e contribuenti alla corsa contro il tempo
(vedi la questione relativa agli Isa ad
esempio). “In tutti questi anni, abbiamo più
volte evidenziato, nelle sedi istituzionali
opportune, la necessità di snellire gli
adempimenti dichiarativi – ha suggerito
Falcone - Ritengo che questo Paese vada
rilanciato economicamente e, per farlo, è
necessario che le imprese lavorino.
Semplificare e sburocratizzare sono le
parole chiave. Ancora oggi a carico degli
imprenditori si riscontra una forte burocrazia
che distoglie l’imprenditore dalla sua
mission: fare impresa”.
Lotta all’evasione fiscale:
“Apprezziamo l’intenzione di contrastare il
fenomeno dell’evasione fiscale, ma non si
può pensare di combatterla gravando
indistintamente tutti i contribuenti di ulteriori
adempimenti. Meno regole ma certe, meno
balzelli burocratici ma più compliance,
favoriscono l’adempimento spontaneo
dell’obbligazione tributaria. Una maggiore
chiarezza delle disposizioni normative può
portare ad una distensione dei rapporti tra
Amministrazione, contribuenti e consulenti. -
ha rimarcato il presidente - Occorre porre
fine alle continue aggressioni nei confronti
dei diritti del Contribuente. Per questo
continuiamo a sostenere l’urgenza di far
assurgere a rango costituzionale la Legge
212/2000. Una legge che avrebbe dovuto
riequilibrare i rapporti tra fisco e contribuenti
e rappresentare il riconoscimento di una
serie di garanzie nonché il diritto ad
un’informazione chiara accurata e semplice,
non può continuare ad essere calpestata.
Senza considerare che, l’effetto maggiore
della mancata attuazione dello Statuto è il
ricorso a comportamenti elusivi e di
evasione fiscale, generati dalla tradita
fiducia che, invece, dovrebbe essere alla
base del rapporto con il fisco. Il tutto a
svantaggio della trasparenza nei rapporti
con la Pubblica Amministrazione”.
Riforma della giustizia tributaria:
Improcrastinabile è per la Lapet la revisione
degli istituti al fine di rafforzare la coopera-
zione tra Amministrazione finanziaria e
contribuenti e costruire così un rapporto
fondato sul dialogo e sulla reciproca
collaborazione. In particolare, sulla revisione
delle disposizioni attinenti il contenzioso
tributario, i tributaristi ritengono in primis
necessario garantire un giusto processo
che, sulla base dei principi costituzionali,
preveda il rispetto dei requisiti di imparzialità
e terzietà del giudice. Per questo occorre
recidere ogni legame oggi esistente tra
Ministero, Agenzia delle Entrate e commis-
sioni tributarie. In merito alla riforma delle
commissioni tributarie, la Lapet ritiene
altrettanto fondamentale introdurre una
magistratura tributaria professionale e
togata. Non da meno è necessario ampliare
il novero dei soggetti abilitati a rappresenta-
re i contribuenti dinanzi alle Commissioni
tributarie, riaprendo le liste ora bloccate,
come pure ammettendo alla difesa altri
soggetti adeguatamente certificati, quali i
tributaristi. L'ampliamento dei soggetti, da un
lato risponde alle esigenze di riconoscimen-
to delle adeguate professionalità operanti
nel settore e dall'altro contribuisce ad
aumentare e migliorare l'offerta di servizi
professionali con innegabili vantaggi in
termini di riduzione dei costi della difesa
tributaria per cittadini ed imprese.
Welfare per le famiglie e i professionisti
Condivisibili le misure di sostegno alle
famiglie numerose e prive di adeguate
risorse economiche e a quelle con persone
con disabilità. “Rinnovo a tal proposito la
proposta del Fattore Famiglia. Attraverso le
nostre ricerche condotte fin dal 2014,
abbiamo dimostrato che, detassando le
famiglie più numerose è possibile incremen-
tare i consumi nei settori più importanti
(abitazione, elettrodomestici, automobili,
ecc.) e quindi sostenere il rilancio economi-
co. Apprezzabile altresì l’intenzione di
sostenere i giovani professionisti ed il
decoro della professione, individuando il
giusto compenso. Ai fini della definizione dei
parametri dell’equo compenso dei professio-
nisti di cui alla Legge 4/2013, i tributaristi
suggeriscono un ammontare non inferiore
agli usi rilevati e accertati con decreto del
Ministro dello sviluppo economico, anche
avvalendosi delle Camere di Commercio,
sentite le associazioni iscritte all’elenco di
cui all’articolo 2, comma 7, della Legge
4/2013. “Esprimendo i migliori auguri di buon
lavoro al Governo presieduto da Giuseppe
Conte, continueremo a dare il nostro
contributo professionale, così come abbiamo
sempre fatto, affinché siano messe in campo
tutte quelle misure rivolte a dare soddisfaci-
mento ai reali bisogni del Paese, soprattutto
in termini di sviluppo produttivo e protezione
del potere di acquisto, obiettivi questi fissati
nella stessa Costituzione” ha augurato
Falcone.
A cura dell’Ufficio Stampa Lucia Basile
ASSOCIAZIONE NAZIONALE TRIBUTARISTI LAPET

Associazione legalmente riconosciuta
Sede nazionale:
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