Il Sole 24 Ore Giovedì 12 Settembre 2019 9
Economia & Imprese
Ferriera Trieste, i sindacati
fanno muro sull’occupazione
Matteo Meneghello
Dopo l’affondo di Giovanni Arvedi e
la richiesta del presidente della Re-
gione Friuli Venezia Giulia, Massi-
miliano Fedriga, affinchè venga isti-
tuito un tavolo al Mise - il titolare del
dicastero, il triestino Stefano Patua-
nelli, potrebbe convocare tutti gli
interlocutori già la prossima setti-
mana -,il dibattito sul futuro del-
l’area a caldo dell’ex Ferriera di Ser-
vola (le istituzioni premono per la
chiusura e l’imprenditore ha di fatto
dato il via libera a questa eventuali-
tà) si sposta sul fronte sindacale. E la
presa di posizione dei rappresen-
tanti dei lavoratori, che ieri hanno
incontrato le istituzioni è netta: la
priorità è l’occupazione.
«Abbiamo ribadito alla Regione -
hanno spiegato i rappresentanti di
Fiom, Fim e Uilm al termine dell’in-
contro con Fedriga - che bisogna tu-
telare i posti di lavoro: solo con que-
ste premesse si può pensare di chiu-
dere l’area a caldo». Per Umberto
Salvaneschi, della Fim, «bisogna
portare al tavolo l’imprenditore Gio-
vanni Arvedi, perché la situazione è
delicata. Non si chiude nulla se nulla
è già stato creato. Al momento dalla
maggioranza che governa la Regio-
ne c’è solo un programma politico
che non prevede un paracadute per
i lavoratori, noi ora dobbiamo an-
darlo a creare».
I rappresentanti del gruppo cre-
monese, secondo indiscrezioni, ave-
vano manifestato la disponibilità a
partecipare all’incontro di ieri, ma le
istituzioni non hanno ritenuto op-
portuno, in questa fase, allargare il
confronto. Ma è solo questione di
tempo, l’apertura di una interlocu-
zione con la proprietà è inevitabile
per chiarire le modalità e i presuppo-
sti di questa, per certi versi inaspet-
tata per altri no, «fase » dell’investi-
mento di Arvedi su Trieste.
«Abbiamo chiesto un tavolo re-
gionale - ha detto Marco Relli della
Fiom - per arrivare a un nuovo accor-
do di programma. In caso di dismis-
sione dell’area a caldo servono tem-
pi, metodi e soluzioni soprattutto
per quanto riguarda l’occupazione».
Il tema è centrale. «Il presupposto
dell’attuale accordo di programma -
spiega Mirco Rota, della segreteria
nazionale della Fiom - è che l’area a
caldo resti aperta, pur con l’obbligo
dell’imprenditore di rispettare i pa-
rametri ambientali e di investire nel-
l’adempimento degli obblighi di leg-
ge. Se si decide di uscire dall’accordo
di programma bisogna farsi carico
dei lavoratori e degli oneri connessi.
Durante l’incontro abbiamo ribadito
la necessità di rispettare l’accordo di
programma e proseguire con gli in-
vestimenti per fare in modo che Ser-
vola continui a produrre. La Regione
è per la riconversione e ha affermato
che darà priorità all’occupazione, ma
queste assicurazioni non ci bastano:
nessuno ci garantisce che ci sono po-
sti di lavoro per tutti, noi siamo con-
tro la chiusura. Ora dobbiamo impo-
stare una trattativa con la contropar-
te e per questo motivo siamo in atte-
sa della convocazione al Mise.
Il tavolo romano potrebbe essere
già convocato nei prossimi giorni,
anche se al momento non risulta de-
finita ancora una data in agenda. La
Regione, ha spiegato Antonio Rodà
della Uilm «ha ribadito la volontà di
andare al Mise la prossima settimana
coinvolgendo tutti i ministeri firma-
tari dell’accordo di programma, per
trovare nel Governo una soluzione
per la Ferriera. Abbiamo ricordato -
spiega - che l’attore principale è
l’azienda, che può realizzare un pia-
no industriale».
Buona parte degli investimenti
spesati in questi anni da Arvedi su
Trieste è stata destinata alla messa a
norma degli impianti, ed è in questo
ambito che l’imprenditore chiede
una valorizzazione, vista la prospet-
tiva di chiudere e indirizzare le aree
verso un futuro di logistica integrata,
considerati gli approcci di investitori
cinesi con l’autorità portuale, che sta
conducendo una due diligence sul
valore delle aree nella loro interezza.
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ACCIAIO
Ieri l’incontro con Fedriga,
attesa per l’avvio del tavolo
di confronto al Mise
Italo lancia un nuovo piano
per 500 assunzioni al 2021
Celestina Dominelli
ROMA
Italo prepara nuove assunzioni in
vista dell’annunciato ampliamento
della flotta con l’arrivo, da qui ai
prossimi mesi, di altri convogli che
porteranno a il totale dei treni in
servizio. La società guidata da Gian-
battista La Rocca è infatti pronta a
inserire persone entro il
che andranno ad aggiungersi ai
candidati già individuati nella pri-
ma metà dell’anno. «Nel ab-
biamo inserito in organico nuo-
ve risorse - ha spiegato ieri il diret-
tore del personale di Italo, Alberto
Valenza, illustrando il programma
di selezione -. Ora questa ulteriore
campagna di recruiting triennale
per nuovi ingressi, di cui
già avviati, ha l’obiettivo di formare
e inserire in organico nuovi profili».
Le figure da implementare per le
sedi di Milano, Roma e Napoli, sono
hostess e steward di bordo e di sta-
zione, ma anche operatori di im-
pianto. «Ai primi - ha chiarito Va-
lenza - proponiamo un contratto di
apprendistato, mentre per gli ope-
ratori di impianto è previsto un pro-
gramma di formazione della durata
di mesi seguito da un contratto a
tempo indeterminato per coloro
che supereranno gli esami». Per
tutti questi profili, poi, c’è la possi-
bilità, ha precisato ancora il mana-
ger, di una crescita interna per di-
ventare train manager o macchini-
sti. «Le persone sono al centro della
nostra strategia - ha sottolineato
Ilaria Alfonso, responsabile selezio-
ni e comunicazione interna - tanto
che tra il e il sono stati
i processi di avanzamento dentro
l’azienda, di cui da personale
operativo a ruoli di staff. E investia-
mo molto nella formazione con
giornate di training che spaziano
dall’ambito tecnico alla sicurezza».
Nel dettaglio, Italo assumerà
circa persone nel prossimo tri-
ennio per le posizioni di hostess e
steward e saranno quelle for-
mate come operatori di impianto.
A questi innesti, poi, andranno ad
affiancarsi i preventivati per il
ruolo di macchinista e i per ri-
coprire incarichi di staff. Per sele-
zionare i futuri dipendenti, la so-
cietà ha intenzione di ricorrere a
una formula già rodata e incontre-
rà sul territorio i giovani che desi-
derano candidarsi. Così, dopo il
career day già organizzato a Roma
ad aprile, nuovi appuntamenti so-
no in programma a Milano (il
settembre e a febbraio) e a Bari (in
agenda a novembre).
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TRASPORTI
Ricercati hostess, steward
e operatori d’impianto
per Roma, Milano e Napoli
Design, Alessi riparte con capitali inglesi
Filomena Greco
TORINO
A poco più di sei mesi dall’apertura
di una profonda fase di ristruttura-
zione, che ha portato alla riduzione
di addetti, è arrivato il momento
del rilancio per la piemontese Ales-
si, azienda diventata negli anni si-
nonimo del design Made in Italy.
A fine agosto la conferma del-
l’ingresso, come socio di minoran-
za, del fondo inglese Oakley, che
acquisisce il % del capitale per
una cifra che, nel suo complesso,
resta al momento riservata. Ieri un
comunicato della Alessi che spiega
i termini dell’operazione: «Credia-
mo che questa scelta, che rispetta i
criteri che avevamo definito all’ini-
zio del processo di apertura del ca-
pitale, possa portare all’azienda un
forte contributo di slancio e di
apertura, in particolare rispetto ai
mercati internazionali, di cui sap-
piamo di aver bisogno per cresce-
re». L’aumento di capitale messo in
campo dal nuovo socio sarà intera-
mente investito nella società, spie-
ga la nota di ieri pomeriggio, in
particolare «al rinnovo e al raffor-
zamento del canale retail, agli inve-
stimenti in comunicazione e alle
tecnologie digitali».
Parla di un partner allineato
con i valori dell’azienda l’ammini-
stratore delegato Marco Pozzo,
che spiega: «Lavoreremo ad un ri-
lancio commerciale del brand che
però fa leva sulla continuità della
realtà produttiva, parte dal dna del
marchio». Alessi compie anni
nel , per l’azienda si apre dun-
que una fase completamente nuo-
va, con un socio di minoranza e ca-
pitali freschi che saranno, spiega
il ceo, riversati completamente in
azienda. «Il capitale – aggiunge il
ceo – è destiato al piano di svilup-
po, che grazie alle competenze del
nuovo partner potrà scommettere
sulla creazione di nuove linee e
nuove categorie di prodotti più fo-
calizzati sui mercati esteri».
L’operazione segna «un momento
di discontinuità indispensabile
per affrontare i cambiamenti di
scenario che si sono registrati ne-
gli ultimi anni» sottolinea il ma-
nagement della Alessi che sottoli-
nea comunque la volontà di raf-
forzare l’identità del marchio, a
cominciare dall’attenzione al de-
sign e alla qualità.
A gennaio scorso risale l’annun-
cio dell’avvio della ristrutturazione
aziendale, in accordo con i sindaca-
ti e con l’Unione industriale del
Verbano Cusio Ossola, per tagliare
i costi strutturali. Sono gli addet-
ti usciti dalla produzione attraver-
so accordi volontari, portando a
il numero attuale di dipendenti
della società che nella nota diffusa
ieri annuncia la chiusura, con
mesi di anticipo, della procedura di
crisi. L’accordo sottoscritto a feb-
braio infatti prevedeva, oltre agli
esuberi, un periodo di otto mesi di
cassa integrazione straordinaria,
cig che si interrompe nel mese di
settembre e non a dicembre come
previsto in origine.
I sindacati hanno chiesto ai ver-
tici di presentare un piano indu-
striale dettagliato entro la fine del-
l’anno «contenente impegni con-
creti, interventi, investimenti che
interessano la riorganizzazione in
atto». Fondamentale per le rappre-
sentanze sindacali la continuità
produttiva e il futuro dello stabili-
mento di Crusinallo, e il riconosci-
mento che gli esuberi hanno co-
munque un impatto pesante su un
territorio come il Vco, un prezzo
sociale altissimo. «Manterremo
un’attenzione minuziosa su tutti i
punti strategici e sui futuri investi-
menti che nei prossimi mesi/anni
dovranno concretizzarsi». Un co-
sto sociale riconosciuto anche dal-
l’azienda che parla di «un passo ne-
cessario per il rilancio» e riconosce
comunque un esito positivo in una
fase assai complessa: «Siamo riu-
sciti a gestire una situazione diffi-
cile, la prima riduzione di persona-
le nella storia dell’azienda, ridu-
cendo al minimo l’impatto sulla vi-
ta delle persone».
Alberto Alessi continuerà a ri-
coprire la carica di presidente del-
la Alessi Spa, responsabile del
prodotto, della brand identity e
della design excellence. «Il ruolo
della famiglia – conclude il comu-
nicato diffuso ieri – sarà quello di
presidiare questa continuità, an-
che nel rispetto delle responsabili-
tà verso le persone e verso il con-
testo locale».
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La ripartenza di Alessi. Il design Made
in Italy nato sul lago d’Orta
FOTOGRAMMA
CASALINGHI
La storica azienda
di Omegna apre le porte
al fondo Oakley
IMAGOECONOMICA
Acquisito il % del capitale
Nessuna comunicazione
sulle cifre dell’operazione