Libero - 24.08.2019

(ff) #1
■I Cinquestelle sono nel caos. Voglio-
no ancora Giuseppe Conte premier e in-
sistono sui loro dieci punti che il Pd do-
vrà accettare (il taglio dei parlamentari
sembra già cosa fatta) se vuole comporre
il nuovo governo giallorosso. Ma sono,
soprattutto, divisi. Alessandro Di Battista
è il primo a guidare la lista degli sconten-
ti grillini e perfino la renziana Maria Ele-
na Boschi l’ha capito, infatti ha dichiara-
to stizzita: «Mi auguro che tutti remino
nella stessa direzione sia nel nostro parti-
to che nel M5S. Spero che Di Battista
non lavori per far saltare una diversa,
nuova maggioranza».
Dibbanon è il solo grillino a chiedere
che l’intesa con il Pd passi per un voto
on line sulla piattaforma Rousseau, il soli-
to metodo usato dai pentastellati per fa-
re esprimere la base sulle questioni im-
portanti. C’è anche il siciliano Giancarlo
Cancelleri, ma soprattutto ci sono tanti
militanti che insultano i parlamentari
grillini sul web e scrivono: «Vergogna!».
«Se andate col Pd, entro tre anni spari-
te del tutto», avverte Angelo. «Ma taci,
non vi caga più nessuno, solo la Boschi
vi può raccogliere», gli fa eco Sauro. «Se
solo va in porto l’accordo e governate
assieme al Pd, con me avete chiuso, e

credo di parlare a nome di qualche milio-
ne di persone», rincara la dose France-
sco. E ancora: «Se hai le palle e non siete
attaccati alla poltrona, vai alle elezioni:
per voi sarà un suicidio ma chi c.... vi
vota più». Cresce la rabbia degli iscritti,
dei duri e puri che non vogliono inciuci
con il nemico di sempre. «Che delusione
infinita», tuona Salvatore. Mentre An-
drea tira in ballo il “fondatore” Casaleg-
gio senior: «Gianroberto si starà rivoltan-
do nella tomba e ben gli sta».
I più non accettano la virata dal giallo-
verde al giallorosso e pronosticano il peg-
gio per il Movimento. Pochi credono in
una nuova maggioranza con Nicola Zin-
garetti. «L’alleanza con il Pd vi scaverà
una fossa...», assicura Ernesto. «Ma dai
con il Pd, mi ricordo i vostri interventi in
camera contro il Pd e Renzi e ades-
so????», si chiede Elisa. «Vi parlo da ex
elettore se vi alleate col Pd. La gente non
ve lo perdonerà.. Io per primo!!! Attenti a
cosa fate», mette in guardia Vincenz
Ma stavolta c’è stato (la settimana scor-
sa) l’incontro a Marina di Bibbona con il
grande capo, Beppe Grillo, che ha dato
la linea e sentenziato: mai più con i tradi-
tori leghisti. Anzi, Grillo ieri ha rincarato
la dose e in un lungo messaggio ha nuo-

vamente chiuso le porte al leader del Car-
roccio e imposto Conte come premier
anche di un nascente esecutivo con il
Pd. Condizione che, però, il segretario
dei democrat Nicola Zingaretti intende
rispedire al mittente in ragione di una
discontinuità con il precedente esecuti-
vo. Dunque, che si fa?
C’è molta perplessità non solo tra i par-
lamentari M5S ma soprattutto tra la base
M5s sul Blog delle Stelle. Tanti identifica-
no il partito guidato dal governatore del-
la Regione Lazio come «il partito di Ren-
zi e della Boschi». Quindi, mai con loro.
Sono oltre 800 i commenti che si sono
accumulati nelle ultime ore sotto al post
che riassume i 10 punti lanciati dal capo
politico Di Maio, dopo le consultazioni
al Colle. I militanti temono di perdere la
loro anima, oltre alla faccia, in un patto
con il Nazareno. I più movimentisti, co-
me Di Battista appunto, vogliono se non
tornare con la Lega di Salvini, andare di-
rettamente al voto. «Se andassimo alle
urne adesso», sostiene l’ex deputato,
«prenderemmo valanghe di consensi».
Tanti militanti sono con lui: «Andiamo a
votare, meglio perdere con dignità anzi-
ché perdere la dignità con il Pd».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

segue dalla prima


RENATO FARINA


(...) di chiedergli reportage
di viaggio o riflessioni politi-
che, gli commissionerem-
mo un volume di quelli che
vanno forte in America: co-
me viaggiare gratis, vivere
spensierati, e poi puntare
con successo a un posto di
ministro o come minimo di
deputato.
D’accordo il titolo è lun-
go, ricorda i film di Lina
Wertmüller, ma la ricetta
della felicità comporta tene-
re aperte molte prospettive,
e il loro contrario. Con la Le-
ga ma anche no. Con il Pd
ma anche no. Andare al vo-
to, ma anche no. 1X2, ma
forse anche 3. Sembra esat-
tamente il racconto della vi-
ta passata, presente e futu-
ra del nostro simpatico ra-
gazzone. Ed è infatti pro-
prio questo il contenuto ge-
niale della scoperta politica
fatta dal popolarissimo Dib-
ba dopo giorni di meditazio-
ne trascendentale. «Il mio
pensiero è questo, è la pri-
ma volta che scrivo da gior-
ni», le dita infatti a un certo
punto gli si sono mosse da
sé, trascinate da una forza
soprannaturale, come quel-
le dei medium: fenomeno
paranormale di scrittura au-
tomatica come dai tempi di
Gradoli e della seduta spiri-
tica di Prodi non si aveva
più notizia. Ed ecco egli
non ci comunica una teoria
o una ideologia, ma una “vi-
sione”. Non a caso il nostro
uomo era in procinto di par-
tire per l’India probabil-
mente come reincarnazio-
ne di Sathya Sai Baba. Ha
scritto due volte su Face-
book la formula magica:
«Ho visto porte spalanca-
te». E chi ha da attraversar-
le per abbracciare la luce
che non si spegne? Lui! Ci
permettiamo infatti questa
traduzione non autorizzata
e un po’ volgare di tutto
questo rigirino psichedeli-
co: comunque vada io, Dib-
ba, poserò le mie chiappe
sul burro. Il punto è che Di
Battista ha pure ragione, ci
inchiniamo alla sua scienza
mistica da cervello in fuga
da Samarcanda.


IL PREZZO SI ALZA

Analizziamo perciò con
un certo tremore il suo te-
sto inoltrato sui social, se-
condo due diverse chiavi di
lettura, come fanno i bibli-
sti con i meravigliosi affre-
schi dell’Apocalisse. La pri-
ma è quella letterale. La se-
conda è per gli iniziati o –
per dirla con il lessico di
Beppe Grillo – “gli Elevati”.
Scrive: «Tutti ci cercano»,
è l’attacco rossiniano da
Barbiere di Siviglia. Grillini
là, grillini qua, siamo i facto-


tum della città. Dopo que-
sta introduzione festosa,
egli spiega che il fatto che
tutti li vogliano, fa alzare il
prezzo della prestazione da
puttanoni della politica, è il
mercato ragazzi. Da studio-
so di scuola serale di Nicco-

lò Machiavelli: «Un potere
del genere è essenziale
sfruttarlo nell’esclusivo inte-
resse dei cittadini. Ciò che
penso nulla ha a che vede-
re con le ricostruzioni di
giornalisti sempre più con-
fusi».

Lui infatti è lucidissimo.
Ecco la prima ipotesi: «Io so-
no convito che andando al
voto adesso, presentandoci
compatti e facendo una
grande campagna elettora-
le, prenderemmo valanghe
di consensi. Perché Salvini

è molto più debole di quan-
to appaia e perché se si an-
dasse al voto il Pd ci arrive-
rebbe spaccato in 2,3 o 4
pezzi». Dunque sì al voto.
Sembra facile. Non biso-
gna cascarci. Un favoloso
«ciononostante», una paro-

la che Di Maio gli invidia,
prelude a una inversione
ad U: «Ciononostante e lo
dico da cittadino, non vor-
rei mai che la prossima leg-
ge di bilancio la scrivesse
l’Unione Europea e tale ri-
schio è altissimo votando a
fine ottobre». Dunque no al
voto.
Con chi governare allo-
ra? Il Profeta ha due forni
aperti: «Ho visto nuove
aperture della Lega al Movi-
mento e mi sembra una
buona cosa. Soprattutto
perché non mi dispiacereb-
be un presidente del Consi-
glio del Movimento 5 stel-
le». Viva la Lega? Ma anche
no. «Ho visto inoltre porte
spalancate da parte del Pd.
Zingaretti fa la parte di chi
pone veti e condizioni ma
in realtà ha il terrore che
Renzi spacchi il Pd». Avanti
Lega, avanti Pd, chi offre di
più? La politica è un’asta di
beneficenza dove chi incas-
sa sono le 5 Stelle da mar-
ciapiede. «Alziamo enor-
memente la posta sulle no-
stre idee e soluzioni per il
Paese. Via 345 parlamenta-
ri e via i Benetton dalle no-
stre autostrade. Chi ci sta?
La vaghezza lasciamola ai
professionisti del nulla as-
soluto. Il Movimento, pro-
prio come ha fatto ieri Lui-
gi, bada al sodo». Niente
idealismi, sopravvivere e in-
saccocciare. In perfetta li-
nea con il Beppe Grillo ulti-
ma versione.

SEMPRE IN SELLA

Fin qui però siamo alla in-
terpretazione testuale.
Ma qual è la chiave di let-
tura per iniziati o elevati? È
semplice. L’unico a cui qua-
lunque cosa accada gli va
da dio, è Di Battista. Win
win. Se si fa il governo con
il Pd, è ministro sicuro, ma-
gari agli Esteri. Lui si vede
già farsi largo con il mache-
te in Guatemala ad esem-
pio, o portare arance in Ci-
na come voleva Di Maio, of-
frendole ai Mandarini loca-
li, che sono pur sempre
agrumi. Se invece rientra in
gioco la Lega, come mini-
no si prende la Difesa, per
dare una mano ai guerri-
glieri del Chapas.
E se si vota? Dio non vo-
glia, ipotesi minimalista,
ma di sicuro che gli impor-
ta a Dibba? Non rischia cer-
to di uscire dai giochi, e fre-
sco come una rosa, dopo le
vacanze da turista, si riacco-
moda per cinque anni in
Parlamento.
Conclusioni amarissime.
Comunque sia lo Scrocco-
ne Felice incombe sul no-
stro destino. Una delle ra-
gioni per cui la morte non è
poi quella brutta bestia che
si dipinge.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Centinaia di commenti


La base 5Stelle in rivolta: vergognatevi


Tante critiche dei militanti all’asse giallorosso: sarebbe corretto chiederci un parere


SMANIA DI RIENTRARE


Dibba sogna il posto di Gigino per risorgere


Il guerrigliero grillino torna a farsi sentire. Non chiude la porta al Carroccio e neanche alla sinistra. Sa che comunque vada


per lui sarà un successo: se nasce un esecutivo qualsiasi è pronto a prendersi un ministero, se si va alle urne verrà eletto


Alessandro Di Battista è stato deputato del Movimento Cinque Stelle dal 2013 al 2018(LaPresse)

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sabato
24 agosto
2019

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