Regno Unito, per esempio, è stato calcolato che
star seduti troppo a lungo provochi 50mila morti
l’anno. Gianfranco Beltrami, vicepresidente della
Federazione Medico Sportiva Italiana, sottolinea:
«Il movimento allunga anche la vita delle singole
cellule perché si oppone all’accorciamento dei te-
lomeri, i “cappucci” terminali dei cromosomi che
si riducono con il passare del tempo».
UNA BOTTA DI BENESSERE
«Quel che più stupisce però sono i tanti effetti
positivi sul cervello: il movimento aumenta per
esempio la quantità di molecole come BDNF o
NGF, che nutrono letteralmente le cellule cere-
brali, e il volume di aree fondamentali per la me-
moria come l’ippocampo», aggiunge Beltrami.
Fare sport, poi, incrementa il flusso di sangue al
cervello oltre che ai muscoli, contribuendo a ri-
durre il rischio di demenza e malattie legate ad
alterazioni del microcircolo; e per la gioia dei più
pigri, Gary Westbrook dell’Oregon Health and
Science University ha appena scoperto (in topo-
lini messi a correre su ruote da criceti, va detto)
che anche poco moto, l’equivalente di 4mila passi,
aumenta il numero di connessioni fra i neuroni
dell’ippocampo. Tutto questo migliora il funzio-
namento del cervello nella vita quotidiana: chi fa
esercizio fisico si adatta meglio ai cambiamenti,
ha più capacità di concentrazione e disciplina,
controlla meglio l’ansia. A tutte le età: Frédéric
Brière dell’Università di Montreal (Canada) ha
dimostrato che fare sport alle elementari si-
gnifica avere una stabilità emotiva maggiore da
adolescenti. Senza contare il cosiddetto “runner
high”, quella “botta di benessere” che si prova
prevenire sono oltre 35 e sono almeno 26 le dia-
gnosi con le quali scatta la prescrizione della cura
di sport, dal diabete all’ipertensione, dall’infarto
ai tumori. L’esercizio fisico fa bene alla salute di
cuore e vasi perché riduce colesterolo, pressione
e glicemia alta e quindi anche il rischio di infarti
e ictus, rende i polmoni più efficienti (e convince
a non fumare, perché per fare sport serve fiato),
rinforza ossa, muscoli e articolazioni scongiu-
rando fratture e artrosi; si prescrive pure a chi sta
combattendo contro un tumore perché aiuta a ri-
durre le recidive, per esempio in caso di cancro al
seno o al colon. Stringi stringi, fa vivere di più: lo
ha messo di recente nero su bianco Soren Brage,
epidemiologo dell’Università di Cambridge, che
seguendo quasi 15mila inglesi ha verificato come
fare attività fisica con costanza tagli fino al 29 per
cento la mortalità, anche se si comincia quando
non si è più giovanissimi e indipendentemente da
quanto si è stati sportivi nell’arco della vita. Nel
IN FORMA
Muoversi non vuol
dire solo fare sport
convenzionali: si
può mantenere in
attività l’organismo
anche in ambienti
non attrezzati,
come succede in
città (lo sport
chiamato parkour è
nato così).
Getty Imagesa
Il corpo umano