La Stampa - 08.08.2019

(Barré) #1
.

Lo storico negozio di abbigliamento


Taffelli non si arrende


A settembre riparte


da via Santa Teresa


Il nuovo piano GTT

Polemiche


sulle quaranta


fermate del tram


soppresse


Il Comune è pronto a cancella-
re quarantuno fermate per ve-
locizzare i tram. Ma molti citta-
dini non ci stanno. Le polemi-
che si concentrano soprattutto
sulla soppressione di due pen-
siline del 13 in via Le Chiuse e
corso Tassoni. Entrambe posi-
zionate vicine a punti sensibi-
li: la prima davanti all’Asl di zo-
na, mentre la seconda di fron-
te all’ospedale Maria Vittoria.
«E ora come la porto mia
mamma all’Asl?» sbotta Zaira
Zucconelli. «Soffre di disabili-
tà e muoversi è già difficile.
Ma con l’eliminazione di que-
ste fermate ci toccherà andare
in auto: e questa sarebbe la mo-
bilità alternativa pensata dal
Comune?». A Parella la tensio-
ne sulla viabilità è già alta do-
po che Palazzo Civico ha deci-
so di modificare le strade per
permettere il passaggio delle
piste ciclabili. Il taglio delle fer-
mate non fa che aumentare
l’insofferenza dei residenti:
«Dimezzano le strade e metto-
no le strisce blu per non farci
usare l’auto ma poi tagliano il
trasporto pubblico: come fac-
ciamo a muoverci?».
Situazione fotocopia nella
zona Sud. Qui il taglio delle fer-
mate toccherà la linea 4 e a ri-
metterci non saranno soltanto
i cittadini che si recano all’o-
spedale, ma anche chi deve
raggiungere le scuole e le uni-
versità, come l’insegnante Ma-
ria Ferreri: «La soppressione
della fermata Montevideo è
un danno per diversi istituti,
come il complesso scolastico
Pertini e la facoltà di Econo-
mia e Commercio, che si trova-
no proprio lì davanti».
Polemiche anche a Porta Pa-
lazzo, dove l’abolizione della
fermata davanti al mercato
della linea 3 e 16 creerà disagi
sia per i clienti che per i merca-
tari: «Già prima i mezzi erano
strapieni di gente - spiega Mar-
co Busconi, commerciante - A
rimetterci saranno i soggetti
più deboli come gli anziani,
che dovranno fare centinaia di
metri a piedi carichi di buste:
chi ha pensato questo scem-
pio?».. M. ROS.—
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ANDREA JOLY


Le serrande chiuse per oltre 4
mesi con la paura che sia per


sempre. Ma dopo la svendita di
fine marzo e il trasloco dai locali
di via Viotti 8, Taffelli è già pron-


to a rinascere. La nuova casa in
via Santa Teresa 15, un negozio


sfitto da oltre due anni a cui lo
storico marchio fondato 61 an-


ni fa da Roberto Taffelli ridarà
vita a partire da settembre. Con


il nome di sempre a cui si è ag-
giunto, come si può già notare
passeggiando di fronte alla nuo-
va sede nel pieno dei lavori, pro-
prio il 1958, l’anno di nascita
del negozio. Lo stesso del titola-
re Sergio Piscopo: «Nonostante
la mia età non ho ancora nessu-
na intenzione di andare in pen-
sione. Ho vissuto tutta la vita
per il marchio Taffelli e insieme
a mio fratello Franco l’abbiamo

fatto rinascere non senza sforzi
economici» racconta. «Il gusto
resta quello tradizionale, dai
tre bottoni ai pullover biscotti-
no che siamo stati i primi a pro-
porre a Torino, puntando però
anche su un jeans più attuale».
La merce deve ancora arrivare,
con i saldi di fine attività che
hanno svuotato il negozio pre-
cedente: «L’affetto dei nostri
clienti è stato importante, in via
Viotti abbiamo venduto fino
all’ultima cravatta e molti già
mi scrivono per sapere quando
riapriremo».
Da Taffelli si sono vestite tra
le altre, negli anni, famiglie co-
me quelle dei Nasi e dei Came-
rana, personaggi dello spetta-
colo come Chiambretti e calcia-
tori, da Causio a Pirlo passan-
do per Lippi:«Abbiamo sem-
pre vestito clientela di un certo

livello. Fin da quando ho lavo-
rato con Roberto Taffelli, tra-
sferendomi a Torino da Bene-
vento nel 1972: avevo appena
14 anni e ho imparato tutto da
lui, diventando prima socio e
poi continuando con i miei fra-
telli la tradizione su misura».
La chiusura dello scorso 31
marzo - principalmente per il ca-
ro affitti - è soltanto un ricordo.
La crisi non ha fatto sconti ai ne-
gozi di abbigliamento del cen-
tro, da Olympic a Sanlorenzo,
ma Taffelli ha saputo rinascere
subito: «È una bella scommes-
sa, perché la concorrenza dei
grandi brand e dell’e-commer-
ce continua a rendere le cose dif-
ficili per attività a conduzione
familiare come la nostra. Ma
crediamo nella moda su misura
e nel centro di Torino». —
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via nizza


Viaggio nell’ufficio fantasma

“L’anagrafe è chiusa da anni

e non sappiamo se riaprirà”

Allo sportello 200 mila euro di attrezzature: nessuna certezza sul futuro


REPORTERS

QUARTIERI


MATTEO ROSELLI


Il calendario segna ancora la


data di novembre 2017, il me-
se di chiusura a tempo indeter-


minato degli uffici. Gli sportel-
li sono ancora pieni di docu-


menti e faldoni impilati pronti
ad essere compilati a fianco di
pc e fotocopiatrici. E il led ha


impresso l’ultimo numero pas-
sato allo sportello. Nell’ana-


grafe di via Nizza il tempo si è
come fermato. «Potremmo ria-


prire già da domani - spiega il
presidente della Circoscrizio-


ne 8 Davide Ricca - Ma senza


l’ok del Comune siamo costret-
ti a tenere le serrande abbassa-
te». Una situazione paradossa-
le, nel periodo più difficile per
le anagrafi cittadine, che a fine
anno con la scure della «Quota
100» si ritroveranno in emer-
genza di personale. Questo
non capiterà nel territorio del-
la Otto, perché le due anagrafi
rimaste aperte - corso Corsica
e via Campana - hanno assorbi-
to i dipendenti di corso Monca-
lieri e via Nizza.
Basterebbe un segnale da
parte di Palazzo Civico per

riaprire quest’ultima, ma fi-
no ad oggi sono mancate del-
le risposte ufficiali: «Dopo
lunghi passaggi burocratici
siamo riusciti a portare via
soltanto le macchine per le
carte d’identità elettroniche»
continua Ricca. Mentre il re-
sto è ancora tutto dentro.
I macchinari potrebbero es-
sere utilizzati altrove: ci sono
computer e fotocopiatrici, ma
anche tanti armadi e scrivanie
impolverati. Il tutto per un va-
lore complessivo che si aggira
attorno ai 200 mila euro. E

non è tutto: «Stiamo pagando
ancora l’abbonamento ai servi-
zi digitali - dice Ricca -, tutto
perché il Comune non si è an-
cora degnato di dirci se questa
struttura verrà chiusa definiti-
vamente oppure no».
I primi a chiedere chiarez-
za sul futuro dell’ufficio sono
gli stessi residenti, che da un
anno e mezzo sono costretti
a fare oltre due chilometri
per raggiungere le altre ana-
grafi: «In passato abbiamo
lottato per tenere aperta la se-
de di via Nizza, vincendo la

battaglia grazie a oltre 600
firme. Oggi diventa difficile
ritentare, ma qui gli anziani
che hanno bisogno di un uffi-
cio per fare i documenti vici-
no a casa sono tanti».
Dal Centro Civico sarebbero
anche pronti a voltare pagina,
dando una nuova destinazio-
ne d’uso alla struttura. L’idea
sarebbe quella di creare un
centro d’incontro in un quartie-
re, Nizza Millefonti, dove man-
cano dei punti di aggregazio-
ne per gli anziani che spesso
trovano sollievo soltanto gra-
zie ai condizionatori dei super-
mercati. Ma anche questa pro-
posta è congelata in attesa di ri-
sposte da parte del Comune.
Una prima apertura sul te-
ma ha provato a darla il consi-
gliere pentastellato Aldo Cu-
ratella durante l’ultimo ap-
puntamento dedicato alla si-
tuazione delle anagrafi: «È un
problema che va risolto: biso-
gna organizzare una commis-
sione con la presenza degli as-
sessori competenti, per capi-
re qual è il piano di sviluppo
degli uffici anagrafici cittadi-
ni». Per ora rimane un propo-
sito. E nel frattempo un servi-
zio pubblico nevralgico conti-
nua a rimanere chiuso. —
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Sergio Piscopo nella nuova sede di via Santa Teresa 15

REPORTERS


  1. Nella sede dell’anagrafe di via Nizza il pannello a Led è fermo sul numero dell’ultimo utente servito un anno e mezzo
    fa 2. L’esterno degli uffici, che potrebbero diventare un centro d’incontro per gli anziani del quartiere Nizza Millefonti

  2. Macchinari e attrezzature, del valore di circa 200 mila euro, sono fermi da mesi ma potrebbero essere usati altrove


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Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24);
atrio Stazione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 20; corso Romania 460
(Auchan) dalle ore 9 alle ore 21; corso Vittorio Emanuele II 34 dalle ore
9 alle ore 20. Di sera (19,30-21,30): corso Belgio 97; corso Francia

1/bis: corso Traiano 73; piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sacchi
4; via San Remo 37; via Sempione 112. Di notte: piazza Massaua 1; via
Nizza 65; via XX Settembre 5; corso Vittorio Emanuele II 66 (aperta
fino alle 24,00). Informazioni: http://www.federfarmatorino.it.

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48 LASTAMPA GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019


QUARTIERI


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