NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Il suo conforto fu davvero prezioso e, conoscendo la serietà assoluta della persona e del
professionista, non ebbi alcun dubbio sulla riservatezza che avrebbe garantito al nostro incontro.


Ma uno degli ultimi giorni di ricovero, purtroppo, dovetti eseguire una visita cardiologica nel
reparto specifico e, malauguratamente, incontrai due conoscenti, sia un infermiere che lo specialista,
infatti nessuno riuscì a nascondere il notevole imbarazzo! L’infermiere, che conoscevo dall’età di
16 anni, appena mi vide con le manette ai polsi ed una schiera di tre poliziotti alle spalle, arrossì
immediatamente, e nei primi istanti tentò di far finta di non avermi riconosciuto, infatti mantenne lo
sguardo sempre in basso verso i piedi della carrozzella! Lo stesso atteggiamento lo ebbe lo
specialista per cui, pensando di dover sdrammatizzare la situazione, avrei voluto dire loro,
scherzando, una roba del genere: “hei ragazzi, fate passare il nuovo Bin Laden! Visto che
schieramento di guardie tutte per me? Manco se fossi un terrorista internazionale!”.
Ma purtroppo non ebbi il coraggio di interpretare quella sceneggiata napoletana e permase
l’imbarazzo dilagante nella saletta medica!
Dopo qualche secondo trovarono loro il coraggio di salutarmi con un cenno del volto ed un sorriso
di circostanza che mi tranquillizzarono perché li interpretai come attestati di stima ed amicizia
nonostante la mia clamorosa condizione di carcerato! Subito dopo l’infermiere si rivolse ai
poliziotti che conosceva bene ed iniziò a scherzare con loro riuscendo, lui si, a stemperare la
tensione. Capii che quella giovialità fu un tentativo di togliermi dall’evidente imbarazzo e lo
apprezzai molto. Quando toccò allo specialista visitarmi effettuò ogni azione con assoluta
professionalità, senza alcun imbarazzo, anzi anche lui fece di tutto per mettermi a mio agio.
Alla fine della visita, dopo aver trascritto diagnosi e prescrizione nella mia cartella clinica, si alzò in
piedi, mi accompagnò alla porta, mi strinse la mano in segno di stima e comprensione, e
serenamente mi disse: “ti auguro con tutto il cuore di risolvere al più presto i tuoi problemi! Mi
raccomando mettici anche la tua buona volontà, e riguardati!”.

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