assurda detenzione, e sono certo che saprai che sono innocente. Tu dalla Luce Eterna osservi e
conosci ogni cosa, quindi non mi devo giustificare né ti devo spiegare, però se credi che io stia
soffrendo sappi che non è vero, sto benissimo, ci vuole ben altro per affossare uno come me! Queste
ingiustizie mi fanno un baffo, anche perché chi mi conosce veramente sa come sono fatto io, che
sono una persona fin troppo per bene e forse per questo mi trovo carcerato. Stai serena, va tutto
bene, e poi lo sai perfettamente che il Buon Dio e la Madonnina ci vogliono bene tutti in famiglia e
mi proteggono continuamente. Stai serena e non stare in pena per me”.
Non ebbi bisogno di alcuna risposta perché, conoscendo il mio Signore, sapevo che in Paradiso non
esiste alcuna forma di sofferenza, paura, ansia, preoccupazione, e pertanto ero sicuro che mia madre
non avrebbe mai sofferto per la mia ingiusta detenzione. Magari avrebbe potuto, tutt’al più,
auspicare mie capacità di gestirla con saggezza e comprenderne il significato, riuscendo persino a
consacrarla a Dio.
Da quel giorno il mio obiettivo principale fu quello di trasformare un periodo di grave
mortificazione sociale nell’esatto opposto, rendendolo un percorso di rinascita e salvezza eterna.
Anche in onore di mia madre, di mio padre, dei miei Amori Infiniti.
Con questo nuovo auspicio nel cuore rientrai in cella ospedaliera soddisfatto e sereno, ripensando
anche alle attenzioni che mi avevano riservato i miei conoscenti, il medico e l’infermiere, nonché
gli stessi poliziotti, e fui ancor più consapevole che il Buon Dio continuava instancabilmente a
tutelarmi e proteggermi.
Senza il mio Signore tutto ciò che mi stava accadendo sarebbe potuto andare molto peggio.
Infondo è il nostro Amore innalzato a Dio che ci può rendere la vita un vero Paradiso anche se
siamo sotto la sferza, qualsiasi essa sia.