NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Infatti non ho scritto neanche una parola su certi soggetti deplorevoli, innominabili, più squallidi dei
peggiori nemici e quindi non degni neanche di menzione che è un concetto che presuppone un
minimo di considerazione. Si trattava pertanto di rifiuti esistenziali, non degni di altra definizione.


Escludendo dai nostri pensieri nemici e rifiuti esistenziali, quindi, riuscimmo a vivere il nostro
amore condividendolo con tutti coloro che ci amavano, soprattutto alcuni amici con i quali avevamo
in comune l’amore per gli animali e per la natura.


Con pari intensità combattemmo come soldati indomiti contro i nemici più acerrimi, infatti Anna fu
involontariamente coinvolta nella lotta contro la massoneria deviata che tentò invano di distruggere
anche la sua vita sociale e professionale ma io seppi difenderla strenuamente.


La battaglia più dolorosa, però, fu contro i suoi genitori che avevano sempre ostacolato il nostro
amore, e questo conflitto costò lacrime e sangue ad Anna, ed indirettamente anche a me nel vederla
soffrire così tanto. Il risvolto sentimentale fu inatteso e sorprendente, infatti invece di provocare la
fine del nostro rapporto, come i genitori auspicavano, quella persecuzione finì per unirci ancora di
più. Almeno fino a quel momento, perché in seguito le cose cambiarono inesorabilmente, proprio
durante la stesura finale di questo mio primo libro.
Restammo uniti sempre, “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza ed in
povertà”, come il migliore dei matrimoni, anche se non fu mai celebrato fra noi.
La nostra unione evidentemente avvenne nei Cieli, stabilita e celebrata dal miglior Sacerdote
dell’umanità, che ci fece sentire spesso la Sua Divina presenza nella vita di coppia, aprendoci la
mente e l’Anima all’Amore puro, quello che fa piangere di gioia.


Quella mattina, era quasi verso l’ora di pranzo, un appuntato scrutò dentro la nostra cella, mi guardò
fisso negli occhi ed all’improvviso disse: “dottore dai preparati che andiamo a casa!”.


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