Prima di andare via volle farmi visitare l’istituto Ecclesiastico ed io le risposi: “Suora io lo
conosco, qui ci sono stato alla scuola materna, ricordo benissimo ogni cosa!”.
“Ahhh bene, benissimo, bravo, allora ti faccio vedere la nostra Chiesetta interna dove sicuramente
non ci sei mai stato perché è riservata, e nessun ragazzino l’ha mai vista prima, saresti tu il primo e
forse l’unico, d’accordo?”, rispose entusiasta!
Io in maniera altrettanto entusiasta accettai, per cui mi prese per mano facendomi provare
un’accoglienza umana straordinaria: avvertii il suo affetto, ormai assolutamente sincero e
debordante, come quello di una donna, tra l’altro molto bella, che si comportava come una vera
sposa di Gesù sulla Terra, e per questo la inquadrai come una vera madre spirituale.
Mi condusse in una sorta di Cappella minuscola e molto silenziosa, realizzata in una stanza
dell’Istituto, ove entrava poca luce, infatti la Suora fu costretta ad accendere le luci che
illuminarono le piccole ma bellissime vetrate artistiche piene di colori.
Una volta entrati mi disse: “eccoci, cosa ti piace di più in questa Chiesetta minuscola? Osserva
tutto quello che vuoi e poi mi rispondi!”.
Io fui sorpreso per l’ennesima volta, quella Suora era un vulcano di emozioni, poi osservai
attentamente e risposi: “il Crocifisso e la statua della Madonna!”.
In effetti erano molto belli, ben lavorati, ad altezza d’uomo e quindi sembravano proprio reali!
Lei si commosse, lo ricordo chiaramente perché prese il fazzolettino che era nascosto in una tasca
del saio quasi inaccessibile, infatti ci mise molto tempo per riuscire a recuperarlo. Quando riuscì ad
afferrarlo fece finta di soffiarsi il naso ma io capii bene la sua verità, come lei intuì la mia situazione
quando mi soccorse mentre piangevo, per cui decisi di soccorrerla anch’io e le dissi con sincerità:
“Suora ti voglio bene, veramente, con tutto il cuore!”.
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