A causa della pioggia spesso ci imbattevamo in pericolose pozzanghere, ognuna delle quali avrebbe
potuto bloccare l’ambulanza lì dov’era, pertanto dovevamo schivarle come facevamo con gli alberi!
Era una situazione tetra, ma presi dal desiderio di soccorrere quella povera donna continuammo
senza indugio, facendo appello a tutte le forze fisiche e mentali a nostra disposizione!
Dopo tanti sobbalzi e manovre inaudite in mezzo agli alberi ed alla fanghiglia, riuscimmo a
scorgere la villetta, avvolta in una fitta foschia, che in realtà era una nuvola considerata l’altitudine
alla quale eravamo arrivati, ma si trovava in un dirupo preceduto da una discesa ove scorreva
impetuosamente una sorta di fiume in piena dovuto all’incessante pioggia!
Il pericolo di far scivolare l’ambulanza nel dirupo era troppo alto per cui decidemmo di lasciarla in
cima alla salita e di proseguire a piedi portando la barella con noi!
Arrivammo completamente inzuppati nella stanza ove c’era la paziente che clamorosamente era
ancora sotto crisi convulsiva!! In pratica noi impiegammo oltre mezz’ora per arrivare sul posto e la
paziente in tutto quel tempo era stata sempre in crisi! Ovviamente chiesi ai parenti se soffriva di
epilessia, in questo caso si sarebbe potuto trattare di “grande male” perché durava da troppo tempo,
ma loro clamorosamente negarono!
Era molto strano, doveva trattarsi quasi sicuramente di una grave forma di epilessia, però
considerato che non aveva mai avuto crisi convulsive in precedenza, come ci avevano appena
riferito - circostanza che comunque non la escludeva in ogni caso - pensai che probabilmente si era
sovrapposta anche un’altra patologia e chiesi ai parenti se la paziente avesse eseguito ultimamente
delle tac cerebrali, ed il mio intuito fu premiato in quanto mi precisarono che avevano scoperto da
pochi mesi la presenza di cisti cerebrali o ipofisarie, non seppero spiegare bene.
A quel punto praticai subito un’adeguata dose di diazepam per contenere la crisi convulsiva ed
attendemmo inutilmente segnali di risveglio della paziente che purtroppo non arrivarono, per cui
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