NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1
Prima notte in cella

L’automobile della Polizia giunse a tarda notte al carcere e, mentre gli addetti sbrigavano la
documentazione per il mio ingresso, mi condussero in una cella molto piccola, soffocante, senza
alcuna presa d’aria, uno sgabuzzino carcerario chiuso con una porta di ferro al cui centro vi era
soltanto una piccolissima finestrina dalla quale riuscivo a malapena ad osservare gli uffici dei
poliziotti.
Era come una cella frigo, praticamente sigillata, più fatiscente di un tugurio, con le pareti tutte
scalfite, con diversi sfregi da cui emergeva la calce vecchia ed imputridita. Probabilmente era stata
devastata così da altri detenuti in preda a crisi nevrotiche, e nessuno l’aveva mai sistemata.
La porta era in ferro massiccio, molto pesante e spessa, quasi a tutta parete, anch’essa deturpata e
piena di ruggine.
Posai le mie mani sulla porta per tentare di tranquillizzarmi - visto che ero in preda ad un notevole
sconforto per la mancanza di libertà e per la forte sensazione di claustrofobia che induceva quella
cella frigo - ma era talmente gelida che le tolsi immediatamente.


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