Internazionale - 28.02.2020

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ISRAELE
La terza
volta

Il 2 marzo gli israeliani tornano
alle urne per la terza volta in un
anno. Le due tornate precedenti
si sono concluse con uno stallo:
né il primo ministro Benjamin
Netanyahu né il suo rivale Ben­
ny Gantz sono riusciti a formare
un governo. Per conquistare il
voto dei nazionalisti, il 25 feb­
braio Netanyahu ha annunciato
che porterà avanti un contestato
progetto per la costruzione di
3.500 case destinate ai coloni a
est di Gerusalemme, in una del­
le zone più sensibili della Cis­
giordania occupata. Netanyahu
dovrà comparire in tribunale il
17 marzo per l’inizio di un pro­
cesso in cui è accusato di corru­

zione. “L’elettorato è più o me­
no diviso tra il sì e il no a Netan­
yahu”, commenta il Jerusalem
Post. Il quotidiano rileva che
“mentre in passato il voto era
accompagnato da una genuina
partecipazione, ora prevale un
senso di sfinimento. Le persone
temono un altro stallo e una
quarta elezione”. Haaretz con­
ferma che “i dati registrano un
calo d’interesse per questa tor­
nata rispetto alle precedenti” e
si prevede una bassa affluenza.
Secondo i sondaggi, la maggio­
ranza degli elettori voterà per lo
stesso partito per cui ha votato
le ultime due volte. Intanto nel­
la notte del 24 febbraio l’eserci­
to israeliano ha colpito obiettivi
del gruppo Jihad islamica pale­
stinese a Gaza e in Siria, dopo
che venti razzi erano stati lan­
ciati nel sud d’Israele.

Il 21 febbraio i conservatori hanno
rivendicato la vittoria alle elezioni
legislative di due giorni prima, segnate
da una forte astensione. Sono state le
undicesime legislative dalla
fondazione della Repubblica islamica
nel 1979 e le prime da quando gli Stati
Uniti hanno rinnovato le sanzioni sul
paese, colpendo duramente la sua
economia. L’affluenza ai seggi è stata del 42,5 per cento,
la più bassa dal 1979, anche a causa dell’esclusione, da
parte dell’organismo che controlla le elezioni, di circa
settemila candidati, in gran parte moderati e riformisti.
Ma secondo il quotidiano riformista Aftab-e Yazd, i
moderati “sono stati vittime delle loro divisioni interne”.
Alcuni infatti “si sono concentrati solo sull’ascesa al
potere, senza tenere conto degli interessi degli elettori”.
Il voto si è tenuto due giorni dopo l’annuncio della
comparsa nel paese del coronavirus, che secondo le cifre
ufficiali ha contagiato 95 persone e ne ha uccise quindici,
ma i numeri potrebbero essere molto più alti. Le autorità
hanno ordinato la chiusura di scuole, università, cinema,
teatri e altri luoghi culturali in 14 province, tra cui quella
di Teheran. ◆

Iran


La vittoria dei conservatori


Aftab-e Yazd, Iran


TOGO
Rielezione
senza sorprese

Il presidente Faure Gnassingbé
è stato rieletto il 23 febbraio per
un quarto mandato con il 72,3
per cento dei voti. Il candidato
dell’opposizione Agbéyomé
Kodjo, secondo con il 18,3 per
cento dei voti, denuncia brogli e
rivendica la vittoria. Faure
Gnassingbé arrivò al potere nel
2005 dopo la morte del padre, il
generale Gnassigbé Eyadéma,
che aveva governato il paese per
38 anni. “Gnassingbé dirigerà
almeno fino al 2025 l’unico pae­
se dell’Africa occidentale che
non ha mai conosciuto l’alter­
nanza democratica, con il bene­
stare dell’ex potenza coloniale
francese”, scrive il quotidiano
burkinabé Le Pays.

SUNDAY ALAMBA (AP/ANSA)


FADEL SENNA (AFP/GETTY)

SAHEL
Volontari
in Burkina Faso

In Africa occidentale non si fer­
ma la minaccia jihadista. Il 23
febbraio il Mali ha annunciato la
morte di tre soldati in un attacco
contro una base militare a Bam­
bara Maoudé. In Burkina Faso,
invece, è atteso entro la fine di
febbraio l’arrivo di seicento sol­
dati francesi per rafforzare la
missione Barkhane, che opera
nella zona dei “tre confini”, a
cavallo tra Mali, Burkina Faso e
Niger. Alla fine di gennaio il par­
lamento burkinabé ha approva­
to una legge che permette l’ar­
ruolamento di “volontari per la
difesa della patria”, scrive Le-
Faso.net. I civili che si offriran­
no volontari potranno essere
chiamati a svolgere missioni di
sorveglianza, raccogliere infor­
mazioni e a rispondere al fuoco
in caso di attacchi.

IN BREVE
Marocco Decine di migliaia di
persone hanno partecipato il 24
febbraio a una grande manife­
stazione a Casablanca (nella fo-
to) contro le disuguaglianze, la
disoccupazione e la carenza dei
servizi pubblici.
Egitto L’ex presidente Hosni
Mubarak è morto in un ospedale
del Cairo il 25 febbraio. Aveva 91
anni. Nel 2011, dopo aver gover­
nato per trent’anni, era stato de­
posto da una rivolta popolare.
Libia Il 25 febbraio il presidente
Recep Tayyip Erdoğan ha am­
messo la morte in Libia di due
soldati turchi, che combatteva­
no per il governo di Tripoli.

LESOTHO
Immunità
in dubbio

Il 24 febbraio il primo ministro
del Lesotho, Thomas Thabane,
80 anni, ha invocato l’immunità
di fronte all’accusa di aver fatto
uccidere, nel 2017, la moglie Li­
polelo Thabane, dalla quale
all’epoca stava divorziando. An­
che la nuova moglie del pre­
mier, Maesaiah, 42 anni, è accu­
sata dell’omicidio di Lipolelo
Thabane. L’alta corte del Leso­
tho ora deve decidere se Thaba­
ne può avvalersi dell’immunità.
In ogni caso, scrive The Post, il
premier dovrebbe farsi da parte
per evitare al paese una crisi po­
litica “imbarazzante”.

Lomé, 21 febbraio 2020
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