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26 Le Scienze
Gran parte di quello che
sappiamo dello sviluppo e
dell’evoluzione dell’apparato
muscolare umano proviene
da studi di embriologia
avanzata realizzati su altre
specie. Ma ora un gruppo
di scienziati, coordinati da
Rui Diogo, biologo della
Howard University, negli Stati
Uniti, ha pubblicato la prima
analisi dettagliata che illustra
l’origine e le trasformazioni
dei muscoli di braccia e
gambe nell’embrione umano.
Le immagini tridimensionali,
ottenute grazie a una
tecnologia che permette
di visualizzare i muscoli
dell’embrione fino alla
tredicesima settimana
di gravidanza, hanno
confermato anche nella
nostra specie la presenza
di atavismi, strutture
anatomiche che si perdono
prima della nascita ma che
la selezione ha conservato in
altre specie.
Come spiegano gli autori
sulle pagine della rivista
«Development», questa
scoperta aiuterà a fare
chiarezza non solo sui legami
fra ontogenesi e filogenesi
(spiegando, per esempio,
perché alcuni muscoli
scomparsi molto presto dalla
storia della specie umana
compaiono transitoriamente
nell’embrione), ma anche
sulle dinamiche che guidano
lo sviluppo muscolare, dal
momento che alcuni degli
atavismi illustrati da Diogo
e colleghi sono gli stessi
che, in qualche occasione,
si presentano di nuovo negli
adulti con malformazioni
congenite. (SaMo)
Le tracce
dell’evoluzione
nei muscoli
embrionali
Come hanno fatto balene e
delfini ad adattarsi al mare?
Centrali termoelettriche e riscaldamento globale
Sappiamo calcolare quanta anidride carbonica (CO 2 ) possiamo ancora emettere per raggiungere l’obiettivo
di fermare il riscaldamento globale a 1,5 °C oltre la media pre-industriale. Occorrerà effettuare una rapida
transizione energetica, ma attualmente ci sono centrali a combustione fossile in funzione, in costruzione o
in fase di commissione già approvata. Ma che cosa succederebbe se tutte queste centrali rimanessero in
funzione per il loro intero ciclo di vita? Se lo sono chiesti Dan Tong, dell’Università della California a Irvine, e
collaboratori in un articolo pubblicato su «Nature».
Il risultati è chiaro: se dovessero funzionare tutte fino a fine vita, l’ammontare di CO 2 che possiamo emettere
per rimanere nell’aumento di 1,5 °C sarebbe superato, mentre raggiungeremmo i due terzi delle emissioni
ammesse per rimanere nei 2°C, come stabilito dagli accordi di Parigi nel 2015. In sostanza, per il primo
obiettivo è necessario che non vengano costruite nuove centrali a combustibili fossili e, probabilmente, che
qualcuna delle vecchie sia dismessa prima della conclusione del previsto ciclo di vita, o sia dotata di sistemi
di cattura e stoccaggio di CO 2. Comunque il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi dipende in
buona parte dalle emissioni di centrali non ancora costruite. Possiamo ancora correggere la rotta. (AnPa)
Quali cambiamenti genetici hanno permesso,
50 milioni di anni fa ad animali simili a lupi, gli
antenati dei cetacei, di trasformarsi in altri che
sembrano pesci? Lo ha scoperto una ricerca di-
retta da Matthias Huelsmann del Max-Planck-
Institut für molekulare Zellbiologie di Dresda,
pubblicata su «Science Advances», confrontan-
do il genoma di balene, orche e delfini con quel-
lo degli ippopotami, i loro parenti terrestri più
prossimi. È risultato che i cetacei hanno 85 geni
attivi in meno degli ippopotami, una perdita av-
venuta quindi dopo la loro separazione, che deri-
vata dall’adattamento alla vita in mare.
Fra i geni mancanti, alcuni sono collegati
all’attività polmonare, alla regolazione della pres-
sione del sangue e alla coagulazione, e potreb-
bero essere stati di ostacolo alle immersioni in
profondità. È «spento» anche il gene POLM, che
ripara il DNA, ma è poco accurato: in una situa-
zione in cui continui sbalzi di pressione e ossige-
nazione causano danni al DNA, forse faceva più
male che bene. E manca SLC4A9, che regola la
produzione di saliva, che in acqua non serve per
inghiottire il cibo. Infine sono stati inattivati an-
che i geni per la melatonina: i cetacei fanno ripo-
sare mezzo cervello alla volta, e l’ormone che in-
duce il sonno non serve. (AlSa)
Musat/iStock (
orca
); Westcowboy/iStock (
centrale
)