12 Martedì 22 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore
Economia & Imprese
de - una delle ragioni, per esempio,
per cui abbiamo preferito le bici ai
monopattini. Condiviso i dati con
la città, cercando di capire le aree
dove c’è più bisogno di biciclette.
Il business del bike sharing si
sta rivelando complesso dal punto
di vista della sostenibilità finan-
ziaria, vedi il caso di Ofo e Mobike.
In realtà abbiamo dei segnali mol-
to positivi dalle città dove siamo
già operativi.
In molte parti del mondo Uber
offre una moltitudine di servizi:
taxi, condivisione di auto private,
a New York persino i giri in elicot-
tero. In Italia dopo Jump qual è il
prossimo passo?
Oggi abbiamo le auto di lusso di
Uber Black, Uber Lux e Uber Van.
Abbiamo Uber Eats per la conse-
gna di cibo a domicilio già attivo in
città. E abbiamo la sperimenta-
zione con i taxi a Torino.
Quello dei taxi fino a pochi an-
ni fa sembrava un tabù per Uber,
specialmente in Italia. Come sta
andando?
Stiamo imparando molto lavo-
rando con i tassisti riguardo alle
specificità del loro lavoro. Il no-
stro obiettivo non è andare di
fretta ma costruire soluzioni ba-
sate sui bisogni dei clienti e dei
partner. E sul rispetto delle leggi.
Come avvenuto con gli ncc lo
scorso maggio. La legge impone
che gli autisti, tra un servizio e
l’altro, rentrino in rimessa e com-
pilino un foglio di via. Abbiamo
aggiornato la app, specie nella
parte dedicata agli autisti, per
permettere di fare la compilazio-
ne all’interno della app.
Questo solo nella sua versione
italiana, per adeguarci alle leggi lo-
cali. Restiamo convinti che ci pos-
sano essere soluzioni più innovati-
ve, per questo continuiamo a dia-
logare con le istituzioni per ag-
giungere valore alla app.
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Non sempre è stato così. Uber è
arrivata in Italia con le auto a no-
leggio con conducente (ncc) nel
ed è stata accompagnata da
manifestazioni dei tassisti, pole-
miche e manifestazioni di prote-
sta , fino al bando di Uber Pop.
Per quanto io sia responsabile di
Uber in Italia da soltanto mesi
(un cambio recente che ha riguar-
dato le prime linee del manage-
ment, ndr) posso dire che quella di
Uber Pop è stata una lezione im-
portante per la nostra azienda. Ab-
biamo imparato che per lanciare
un servizio bisogna collaborare
con le città, non partire e occuparsi
soltanto dopo delle leggi. Ci siamo
anche scusati pubblicamente a
metà dell’anno scorso.
In che modo avete collaborato
con l’amministrazione capitolina
per il lancio di Jump?
Abbiamo studiato la topografia
della città, le condizioni delle stra-
In Italia siete partiti da Roma,
avete intenzione di lanciare Jump
anche a Milano?
Ci sono diverse ragioni per cui la
nostra prima città per i servizi
Jump è Roma. Innanzitutto an-
che negli altri Paesi abbiamo
aperto nelle capitali. Inoltre a
Roma non c’erano operatori sul
mercato e ci siamo presentati in
conseguenza di una manifesta-
zione di interesse alla sperimen-
tazione del bike sharing con pe-
dalata assistita. Lavorando insie-
me alle istituzioni, perché questo
è il nostro approccio.
Luca Salvioli
S
i chiama Jump ma si legge
Uber. E da ieri è in Italia,
a partire da Roma. L’app
offre un servizio di bike-
sharing elettrico a pedalata assi-
stita. In altri paesi propone anche
monopattini elettrici, ma sembra
che in Italia la normativa ancora
non del tutto chiara sia tra gli ele-
menti che hanno indotto l’azien-
da ad aspettare su questo fronte.
Jump è stata acquisita da Uber
nel e il suo arrivo a Roma «è
un tassello importante del puzz-
le che vuole raccontare cos’è oggi
Uber, ovvero una unica app che
offre servizi di trasporto multi-
modale» spiega Lorenzo Pired-
du, anni, general manager di
Uber Italia.
Nei Paesi dove il servizio è più
avanzato, a partire dalle città cali-
forniane, all’interno della app ven-
gono offerti tutte le soluzioni di-
sponibili, dalle auto al monopatti-
no, fino al servizio pubblico.
Le biciclette a pedalata assistita
Jump sono disponibili in città
degli Stati Uniti e in città in Euro-
pa. Il suo arrivo in Italia ha anche
un valore simbolico, perché rap-
presenta la volontà dell’azienda di
crescere nel nostro Paese dopo le
proteste e le sentenze che ne han-
no limitato l’offerta.
INTERVISTA
LORENZO PIREDDU
A Roma il via a un’unica app
che offre servizi
di trasporto multimodale
«Basta scontri con i tassisti
La nuova Uber riparte da Jump»
«Quella di Uber Pop è stata
una lezione importante
per la nostra azienda»
Mobilità condivisa. Ieri Uber ha lanciato il servizio di bike-sharing Jump a Roma
INNOVAZIONE
Vicenza insegna ai sauditi
la fabbrica automatizzata
Intesa tra Considi e Kacst
(Centro hi-tech di Ryiad)
per importare Industry .
Laura Cavestri
MILANO
Una fabbrica “intelligente” e “snel-
la”, automatizzata e flessibile in
Arabia Saudita, per produrre mo-
duli fotovoltaici inverter. Lo stabili-
mento entrerà a regime tra - me-
si, con l’ambizione di essere un
“modello” per creare – nel Paese –
quel tessuto manifatturiero ad oggi
quasi inesistente.
La collaborazione
Dietro al progetto, portato avanti dal
King Abdulaziz City for Science and
Technology (Kacst) – c’è la vicentina
Considi (una delle principali società
italiane di consulenza nell’Operation
& Innovation Management) attraver-
so il suo “braccio operativo”, la con-
trollata Mixa. Considi collaborerà,
quindi, con Kacst, con l’obiettivo di
costruire piattaforme industriali e
diffondere in Arabia Saudita la cultu-
ra di industria ..
«La collaborazione – ha spiegato
Isidoro Perillo, Ad di Mixa – è nata nel
attraverso una società di Dubai
sostenuta nell’organizzazione di un
laboratorio per la produzione di
energia rinnovabile. Nell’area, Mixa
si muoveva anche come società di
certificazioni dei sistemi di gestione
aziendale, che tra il e il ha
certificato quasi la metà delle azien-
de produttrici di inverter. Ci hanno
visto lavorare e si sono fidati. Da quì,
la collaborazione».
Saudi Vision 2030
Premessa di tutto è la cosiddetta
“Saudi Vision ”, il piano di svi-
luppo socio-economico approvato
dal Consiglio dei Ministri del Regno
ad aprile e che pone l’accento
sulle riforme strutturali, le privatiz-
zazioni e lo sviluppo delle piccole e
medie imprese. Con l’obiettivo di af-
francarsi dalla totale dipendenza
dal petrolio, elevando la quota del
business non-oil dall’attuale % al
% entro il prossimo decennio. Il
piano si articola su tre pilastri: lo
status del Regno come cuore del
mondo arabo e islamico; la determi-
nazione del Paese a diventare un
motore globale di investimento e
l’ambizione di diventare un hub
globale tra Asia, Europa e Africa.
In tutto sono sono i settori d’in-
teresse: energia; acqua; mobilità;
biotech; cibo; manifattura; media;
entertainment, cultura e moda;
scienze tecnologiche e digitali; turi-
smo; sport; design e costruzioni; ser-
vizi; salute e benessere; educazione;
vivibilità. L’Arabia Saudita punta ad
attirare investimenti del settore pri-
vato per , trilioni di riyal – pari a
miliardi di dollari – nel prossimo de-
cennio. Il solo Kacst dispone di un
Fondo per l’innovazione pari a ,
miliardi di dollari.
La formazione
«La collaborazione di durata plu-
riennale – ha affermato Perillo – si
svilupperà non solo attraverso l’alle-
stimento di una vera linea di assem-
blaggio dove studiare e testare la di-
gital transformation applicata ai pro-
cessi produttivi, ma anche alla for-
mazione di dirigenti e dipendenti
dell’Istituto sul Toyota Production
System», ovvero la filosofia produt-
tiva che punta a minimizzare sprechi
e sovrastrutture massimizzando la
produzione.
«Infine – ha concluso Perillo – si
arriverà, poi, alla creazione di una
Academy Kacst che fungerà da ente
certificatore in ottica lean e digital
transformation direttamente sul ter-
ritorio saudita, dove verranno for-
mati a loro volta responsabili e di-
pendenti di altre aziende locali. La
partnership ha il fine ultimo di creare
un network di company saudite cer-
tificate, che condividano esperienza,
know-how e benchmarking con le
best practices europee. Infine, tra i
capability center in corso di realizza-
zione, stiamo collaborando alla crea-
zione di quello dedicato a lavorazioni
meccaniche e D printing».
«Nella sua attività di consulenza
alle aziende, Considi – ha sottolinea-
to Gianni Dal Pozzo, l’Ad di Considi –
sta cercando di promuovere un ap-
proccio originale all’Industry ., che
consiste nel porre al centro di questi
processi il coinvolgimento delle per-
sone, la loro creatività e la formazio-
ne di nuove competenze. Con le im-
prese del Made in Italy stiamo per-
correndo con successo questo cam-
mino e il riconoscimento che ci arriva
dalla partnership con il King Abdula-
ziz City for Science and Technology
è, per noi, motivo di orgoglio e con-
ferma che la via italiana all’Industria
. può essere valida ed esportata
anche fuori dai nostri confini».
Su questa forma di made in Italy
preme, però, la concorrenza estera:
statunitensi, svizzeri e tedeschi. E
come ha detto giorni fa il presi-
dente russo Vladimir Putin, in visita
a Riyad, il Fondo diretto d’investi-
mento russo e quello saudita (Pif)
hanno un plafond da miliardi di
dollari, per investimenti comuni.
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I NUMERI
427 miliardi $
L’obiettivo
Sono gli investimenti esteri che
l’Arabia Saudita punta ad attrarre,
nel settore privato, in 10 anni
1, 5 miliardi $
Il Fondo per l’innovazione
È il Fondo per l’innovazione di cui
dispone il Kacst (King Abdulaziz
City for Science and Technology)
50%
Il Business non-oil
È la quota di Pil non derivante da
petrolio che l’Arabia Saudita si è
imposta entro il 2030
16
I settori
Sono i settori di interesse su cui
l’Arabia saudita vuole sviluppare
competenze: energia; acqua;
mobilità; biotech; cibo; media;
manifattura;entertainment,
cultura e moda; turismo; scienze
tecnologiche e digitali; sport;
design e costruzioni; servizi; salute
e benessere; educazione; vivibilità
IN BREVE
PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Via ai bandi «Design
Europa Awards»
Aperti da ieri i bandi per le
candidature delle imprese ai
DesignEuropa Awards.
Organizzati dall’Euipo
(l’Agenzia Ue) con cadenza
biennale, le iscrizioni al bando
di concorso sono aperte fino al
aprile . I premi
comprendono due categorie
aperte alle candidature e alle
nomine: alle imprese piccole
ed emergenti e all’industria.
Oltre a un premio alla carriera
riservato ai progettisti. La
cerimonia di premiazione si
terrà a Eindhoven, nei Paesi
Bassi, il ottobre .
MEDIA
Verso la prima App
gestita dalle radio
Ieri a Milano è stato firmato il
contratto di licenza tra Player
Editori Radio (che raggruppa
tutte le emittenti radio
nazionali e locali tra cui Radio
) e Radioplayer Worldwide,
partner di dieci consorzi
nazionali nel mondo (Regno
Unito, Germania, Austria,
Belgio, Danimarca, Irlanda,
Norvegia, Svizzera, oltre a
Canada e Perù) per realizzare
la prima App gestita
direttamente dalle radio
italiane. Obiettivo, un accesso
più rapido e semplice a
streaming audio, offerta on
demand, podcast e contenuti
offline.
LORENZO
PIREDDU
General
manager
di Uber Italia
Pronti 80 milioni contro la cimice asiatica
NELLA LEGGE DI BILANCIO
Nella legge di bilancio il governo ha stanziato 80
milioni di euro per il periodo 2020-2022 in favore
delle imprese che hanno subito danni dalla cimice
asiatica. Lo ha annunciato ieri la ministra
dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, annunciando
anche la convocazione di un tavolo di confronto con
l’Abi per verificare la possibilità di fare una moratoria
sui mutui contratti dalle aziende più colpite