Il Sole 24 Ore - 12.09.2019

(Joyce) #1

6 Giovedì 12 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


Politica


Sottosegretari, si tratta ancora


Conte: la squadra va chiusa subito


GOVERNO


Alta tensione nel MS.


In corsa anche due


ex ministre: Trenta e Lezzi


All’Economia dovrebbero


andare sia Castelli che


Buffagni, per il Pd Misiani


ROMA


«Sarebbe buono riuscire a completare


subito la lista della squadra per essere


attivi quanto prima», diceva ieri il pre-


mier Giuseppe Conte. E questa è l’inten-


zione, condivisa anche dal segretario del


Pd Nicola Zingaretti e dal capodelega-


zione dem al governo Dario Fracneschi-


ni: nominare i sottosegretari nel Consi-


glio dei ministri di oggi per non trascina-


re ancora liti interne che non giovano al-


l’immagine del governo. Lo schema è


quello di una ripartizione quasi parita-


ria: su circa quaranta posti - an-


dranno al Pd e - al Ms. Ma il puzzle


è complicato da incastrare, e le fibrilla-


zioni nei due partiti di maggioranza e


soprattutto nel MS, dove Luigi Di Maio


è molto attivo nel blindare i suoi, potreb-
bero far slittare le nomine. Nella squadra

pentastellata per l’Economia alla fine


dovrebbero entrare entrambi i conten-
denti: l’ex viceministra Laura Castelli e

l’ex sottosegretario alla presidenza del


Consiglio, con delega agli Affari regio-
nali, Stefano Buffagni, che però potreb-

be ricevere la delega pesante alle parteci-


pate. Tensioni anche per gli Esteri, dove
la conferma di Manlio Di Stefano (vicino

ad Alessandro Di Battista) scatena ma-


lumori. L’ex ministra della Difesa, Elisa-
betta Trenta, è in pole per diventare vice-

ministra all’Interno. Anche sul Sud l’ex


ministra, Barbara Lezzi, sarebbe dispo-
sta a tornare da sottosegretaria, ma cir-

cola con insistenza il nome del deputato


campano Michele Gubitosa. Per il Mit
l’ipotesi è del siciliano Giancarlo Cancel-

leri, per Innovazione o Mise si parla del


enne Luca Carabetta. Equilibri delica-
ti, tanto che Di Maio proprio ieri è torna-

to a promettere un’accelerazione sulla
riorganizzazione interna. Quasi una

promessa di ricompensa per i delusi.


Anche nel Pd è “guerra” tra correnti.
La ripartizione interna sarà fatta secon-

do i risultati delle ultime primarie: alla


maggioranza del segretario Nicola Zin-


garetti circa il %, alle minoranze il re-


stante %. Quindi alle minoranze do-
vrebbero andare  o  caselle: tra i nomi

che si fanno quelli di Emanuele Fiano


(probabile vice agli Interni) e in quota
più strettamente renziana di Anna

Ascani (Cultura o Istruzione), Simona


Malpezzi (anche lei Cultura o Istruzio-
ne) e Luigi Marattin come sottosegreta-

rio all’Economia laddove lo zingarettia-


no Antonio Misiani sarà quasi sicura-
mente il vice di Roberto Gualtieri in

quota Pd. E se Lia Quartapelle è in pista


per essere vice agli Esteri, il Pd conqui-
sta almeno una casella a Palazzo Chigi

(dove Conte vuole tenere la delega ai


servizi e Riccardo Fraccaro quella alle
Riforme) con un sottosegretario a cui

andrà l’Editoria: in pole Andrea Martel-


la o Walter Verini. Nella rosa Pd anche
Roberto Morassut (possibile delega su

Enti locali e Roma Capitale all’Interno)


e l’assessore allo Sviluppo della Regione
Lazio Andrea Manzella (possibile dele-

ga all’energia al Mise), entrambi molto


vicini a Zingaretti. Che potrebbe portare
al governo anche Lorenza Bonaccorsi,

sua assessora alle Pari opportunità.
—Em. Pa

—M. Per.


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Dubbi di Zingaretti sul proporzionale


Emilia Patta


Due passetti indietro sulla legge
elettorale. E di conseguenza due

passetti avanti per la data dell’ ulti-


mo sì al taglio del numero dei parla-
mentari, che slitta di qualche setti-

mana: ieri la Capigruppo della Ca-


mera, dove era attesa la calendariz-
zazione della riforma-bandiera

voluta dal Ms per l’ultimo e defini-


tivo sì, ha deciso di riaggiornarsi al-
la prossima settimana.

Un sovrappiù di riflessione, dun-
que, chiesta soprattutto dai demo-

cratici. Non perché non ci sia già un


accordo di massima tra Ms e Pd per
cancellare i collegi uninominali pre-

visti dal Rosatellum e tornare così a


un proporzionale puro, con la sola
correzione di una soglia di sbarra-

mento al  o %, con l’evidente scopo


di depotenziare la destra sovranista
di Matteo Salvini. Ma perché per il

Pd, nato a vocazione maggioritaria,


la conclamazione del passaggio a un
sistema proporzionale stile prima

repubblica è comunque un rospo


grosso da ingoiare. Come testimo-
niano gli appelli dei due fondatori,

Romano Prodi e Walter Veltroni, per
non abbandonare la strada del mag-

gioritario visto come garanzia di


«governabilità». Appelli ai quali il
segretario Nicola Zingaretti, cresciu-

to politicamente nella stagione mag-


gioritaria dell’Ulivo e del primo Pd,
è naturalmente sensibile: «Non si

tratta, ora, di essere contro o a favore


del proporzionale - spiega ai suoi -.
Si tratta di valutare bene e di discu-

terne tra di noi».


Insomma, serve un po’ di tempo
per metabolizzare la svolta propor-

zionalista e metterne a fuoco le pos-


sibili conseguenze politiche. Pesa, e
molto, il vento scissionista che spira

dalla parte renziana del Pd: l’ex pre-


mier Matteo Renzi parla con sempre
più convinzione del progetto di crea-

re gruppi autonomi (al Senato si trat-
terebbe di confluire nel gruppo mi-

sto) in vista della formazione di un


partito liberal-democratico più spo-
stato al centro. La dead line è la Leo-

polda del - ottobre. Ed è chiaro


che un sistema proporzionale senza
più obbligo di alleanze pre-elettorali

è la “cornice” ideale per il progetto


autonomo di Renzi. Ma è anche vero
che una soglia al  o %, soprattutto

al Senato dove il riparto sarebbe su


base regionale con collegi plurino-
minali, avrebbe comunque un effet-

to disproporzionale sufficiente a


scoraggiare i potenziali scissionisti.
Ad ogni modo Zingaretti ha mes-

so il freno a mano per poter fare i


necessari passaggi: la prossima set-
timana un seminario della segrete-

ria aperto ai gruppi parlamentari,


solo dopo una direzione per il via
libera. E il Ms ha concesso un po’

di tempo, ma non troppo: il taglio


del numero dei parlamentari, che il
Pd vuole legare all’accordo sulla

legge elettorale, non potrà aspetta-


re oltre dicembre.
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«Mi aspetto tecnici all’altezza


In M5S serve più collegialità»


L’INTERVISTA


CARLA RUOCCO


Per affrontare le sfide


della manovra necessaria


una squadra di competenti


Manuela Perrone


ROMA

«N

on mi sono mai can-


didata a un incarico


di sottosegretario
perché, seppur mi

ritenga una tecnica del settore econo-


mico finanziario per i miei titoli ed
esperienze, credo fermamente, come

suggerito anche da Beppe Grillo, che
bisognerebbe individuare tecnici in

grado di arricchire il capitale umano


del MS. Io ho gia un incarico politico,
oneroso e di grande responsabilità.

Alla luce delle sfide che attendono il


Paese, sui sottosegretari mi aspetterei
scelte di altissima levatura e compe-

tenza». A Carla Ruocco, come agli altri


presidenti delle commissioni parla-
mentari che mercoledì hanno tuona-

to: «Il MS non è un ufficio di colloca-


mento», sarebbe comunque negata la
possibilità di aspirare a una poltrona

di sottogoverno. I malumori per il ve-


to e per il metodo deciso dai vertici – le
rose di cinque nomi tutti del gruppo

parlamentare presentate a Luigi Di


Maio dai capigruppo nelle commis-


sioni – sono profondi.
Ruocco, che cosa contesta?

Il metodo è stato calato dall’alto e le


regole sono state cambiate in corsa.
Per alcuni (Nunzia Catalfo, ndr) il

passaggio dalla presidenza di com-
missione alla guida di un ministero è

stato possibile. E Di Maio si è comun-


que riservato la scelta finale, al di là
delle cinquine. La sensazione è quella

di un percorso già tracciato, che è il


motivo per cui mi sono tirata fuori
dalla corsa. Ma dobbiamo essere co-

scienti del momento.


La manovra all’orizzonte, in-


nanzitutto...


Bisogna evitare gli aumenti del-
l’Iva, quota  e reddito di cittadi-

nanza peseranno per  miliardi nel


, la riforma del fisco con il ta-
glio del cuneo ha bisogno di ulte-

riori risorse, con il destino del bo-


nus  euro da decidere. C’è il mo-
nitoraggio delle entrate con le ri-

sultanze della web tax da verificare:


ci saranno i  milioni di euro pre-
ventivati? Il ministro dell’Econo-

mia, Roberto Gualtieri, avrà biso-


gno di una squadra molto compe-


tente. Spero si prendano decisioni


fondate su questo, al di là del gioco


alla playstation.
Una squadra di sottosegretari al

Mef la avete già avuta nei  mesi di


Governo gialloverde, con Laura Ca-
stelli viceministra e Alessio Villarosa

sottosegretario. Che cosa non ha


funzionato?
Le commissioni hanno sofferto una

grande mancanza di comunicazione


tra Governo e Parlamento, che invece
è cruciale, tanto più oggi con un Ese-

cutivo che è espressione di una inizia-


tiva parlamentare e frutto di una rea-
zione a una crisi che ha scongiurato

l’esercizio provvisorio.


Grillo aveva auspicato che i mini-
stri fossero individuati «in un pool di

personalità del mondo della compe-


tenza, al di fuori della politica». Non
è andata così. Pensa che con i sottose-

gretari si possa rimediare?


Me lo auguro, per il bene dei cittadini.
Il MS è scosso da spaccature e

scontri, Di Maio resta capo politico e
ha conquistato la Farnesina. Lei ave-

va giudicato duramente la gestione


del Movimento sin qui, parlando di
«demeritocrazia». Qual è a suo avvi-

so lo stato di salute del partito?


Sono stata sempre critica con l’uomo
solo al comando, che assomma più

ruoli, perché non rispecchia lo spirito


originario del MS. Mi auguro, se non
una discontinuità, almeno quella col-

legialità che non c’è stata neppure nel-


le scelte per formare il nuovo Governo.


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LAURA
CASTELLI
Viceministro
all’Economia
(M5S)

VICEMINISTRI E SOTTOSEGRETARI,INCARICHI IN ARRIVO


Laura Castelli, viceministro
all’Economia uscente dei 5 stelle,

potrebbe essere confermata


nell’incarico


STEFANO
BUFFAGNI
Viceminstro alle
Infrastrutture o
sottosegretario
all’Economia
(M5S)

Il deputato M5S potrebbe
diventare sottosegretario

all’Economia con delega alle


partecipate o viceministro al Mit


MANLIO DI
STEFANO
Sottosegretario
agli Esteri (M5S)

Il deputato M5S dovrebbe
essere confermato come

sottosegretario agli Esteri


anche nel governo Conte 2


FRANCESCO
D’UVA
Viceministro
alla Cultura (M5S)

Capogruppo alla Camera del M5S,


Francesco D’Uva potrebbe
diventare viceministro alla

Cultura


LUCA
CARABETTA
Sottosegretario
all’Innovazione
o allo Sviluppo
economico (M5S)

Il deputato M5S, classe 1991,


potrebbe diventare
sottosegretario all’Innovazione o

allo Sviluppo economico


ANTONIO
MISIANI
Viceministro
all’Economia (Pd)

Senatore Pd, responsabile


economia e sviluppo della
segreteria Zingaretti, potrebbe

diventare viceministro all’Economia


LIA
QUARTAPELLE
Viceministro
agli Esteri (Pd)

La deputata del Pd, già
componente della commissione

Esteri, è candidata per la carica di


viceministro agli Esteri


ANDREA
MARTELLA
Sottosegretario
all’Editoria (Pd)

L’esponente Pd potrebbe diventare
sottosegretario alla Presidenza con

delega all’editoria (ma è in corsa


anche il Pd Walter Verini)


EMANUELE
FIANO
Viceministro
all’Interno (Pd)

Deputato Pd, da sempre
impegnato contro fenomeni di

neofascismo, dovrebbe diventare


viceministro dell’Interno


RIFORME


Il Pd prende tempo, pesa


la possibile scissione di Renzi


Taglio parlamentari in stand by


CARLA
RUOCCO
Presidente
M5S
Commissione
Finanze
della Camera

VOLI DI STATO


Corte dei conti


archivia Salvini,


ma uso illegittimo


Nessun danno erariale, ma un uso
«illegittimo» dei velivoli che merita

una verifica da parte della procura
ordinaria (gli atti sono stati

trasmessi alla Procura di Roma). È


questo, in sintesi, il ragionamento
dei giudici della Corte dei conti del

Lazio che ieri hanno archiviato il


procedimento a carico dell'ex
ministro dell'Interno, Matteo

Salvini, sul presunto uso indebito


di  viaggi in aereo a bordo di
velivoli della Polizia e del Corpo

nazionale dei vigili del fuoco. I


giudici contabili avevano aperto un
fascicolo esplorativo a maggio,

dopo alcuni articoli comparsi sui


quotidiani. «Ha risposto la polizia
di Stato. È tutto regolare»: così ha

commentato Salvini.


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direzione scientifica
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