la Repubblica - 30.07.2019

(ff) #1

Così gli eredi del Tasso


fanno vivere il borgo


che inventò la Posta


Viaggio a Cornello dei Tasso dove i 20 abitanti lottano per non chiudere il paese


degli antenati di Torquato. Secondo la leggenda qui nacque anche il primo taxi


kIl corno
Un esemplare di corno
postale, strumento musicale
a fiato che veniva utilizzato
dai corrieri per segnalare
arrivi e partenze alla stazione

dal nostro inviato
Paolo Berizzi

CORNELLO DEI TASSO (Bergamo) —
Per arrivare nel paese della po-
sta si percorre una mulattiera
che si snoda nel bosco, accanto
al terreno da pascolo di una scu-
deria: è la Via Mercatorum, la più
antica strada della Valle Bremba-
na lungo la quale si svolgevano i
commerci con la Valtellina. In
fondo al sentiero si apre un porti-
cato monumentale, cento metri
di acciottolato, le arcate in pie-
tra, il soffitto in travi di legno.
Qui, tra botteghe, gerle, attrezzi,
pile di zoccoli ferrati, viveva il
mercato e da qui partivano i ca-
valli e le carrozze impiegati in
quello che diventerà il vanto - in-
ciso nella storia - di questo borgo
medievale sospeso su una roccia
sopra il fiume Brembo. Il primo
vero e moderno sistema di servi-
zio postale. Merito della famiglia
Tasso, quella che diede i natali al
letterato Torquato Tasso (“Geru-
salemme liberata”). Un clan di in-
stancabili e potenti imprenditori
valligiani bergamaschi che da un
minuscolo paese costruirono un
impero: una multinazionale euro-
pea di servizio di consegna. Addi-
rittura meglio, dicono, per rete
ed efficienza, di quanto fecero i
persiani, i cinesi, i romani che
sotto Augusto divennero gli ante-
signani dei postini.
Come funzionava la Posta dei
Tasso? Semplice. C’erano delle
informazioni da trasmettere, e lo-
ro le recapitavano. Con puntuali-
tà, a prezzi imbattibili. Iniziano
con la fondazione e la gestione
della Compagnia dei Corrieri del-
la Serenissima (collegamenti sul-
le linee Venezia-Milano e Vene-
zia-Roma); poi, dopo il 1460,
prendono in mano le Poste ponti-
ficie. Un altro ramo del casato,
partendo dalle comunicazioni
postali tirolesi, nel 1516 si fa ap-
paltare dalla monarchia asburgi-
ca la gestione esclusiva delle po-
ste imperiali. Risultato: in Euro-
pa i Tasso diventano la posta. Per

definizione. Qui arriva la secon-
da curiosità custodita da Cornel-
lo dei Tasso e dai suoi attuali ven-
ti abitanti (fino a pochi anni fa
erano 35). Sulle carrozze che tra-
sportavano la corrispondenza a
volte venivano accolti anche dei
passeggeri. Questo servizio (il
trasporto di persone su mezzi pri-
vati) diventa, di fatto, una delle
prime forme di Taxi. L’antenato
dei taxi gialli di New York, di
quelli neri di Londra, delle bian-
che auto pubbliche italiane. «Da
scaltri imprenditori i Tasso ag-
giunsero un pezzo di leggenda»,
spiegano al museo dedicato ai
Tasso e alla storia postale (è ospi-
tato al centro del borgo, all’inter-
no di una vecchia stalla). In ballo
c’è l’origine della parola “taxi”.
Da dove deriva? La questione è
controversa. Alle due versioni
più accreditate dagli studiosi - la
prima: da “tax” (costo), presumi-
bilmente coniato a partire dalla
parola tassametro, brillante in-
venzione del 1981 del tedesco
German Wilhelm Bruhn; la secon-
da: dal greco “tachus” (veloce) -
si è aggiunta l’ultima. È la versio-
ne che vede protagonista la fami-
glia tedesca Thurn und Taxis, ra-
mo germanico dei Tasso che, co-
me detto, gestiva il servizio po-
stale nel cuore del vecchio conti-
nente. Da qui la pre-
sunta riformulazio-
ne di “Taxis” in taxi.
Pensare che un così
ricco bagaglio di cu-
riosità e aneddoti
sopravviva (non sen-
za fatica) in un bor-
go abitato da venti
persone dove i servi-
zi pubblici sono
una trattoria, un
piccolo museo, un
B&B, una chiesa e
una scuderia, fa un
certo effetto. Ma for-
se il bello di Cornel-
lo dei Tasso - frazione del meno
isolato Comune di Camerata Cor-
nello - è proprio questo segreto.
«Abbiamo la fortuna di vivere in
un posto magico, ricco di cultura

e di natura: è tutto quello di cui
ho bisogno», dice Eliana Gheza.
È la madre di Luna, cinque anni,
la più giovane abitante del pae-
se. Molti cornellesi col tempo
hanno preferito andare a vivere
altrove, in centri non distanti ma
più popolati, sempre qui in valle
Brembana: Camerata, Piazza
Brembana, San Pellegrino, Zo-
gno, San Giovanni Bianco. «Io so-
no nato a Cornello ma poi ci sia-
mo trasferiti», racconta France-
sco Camozzi, “Trattoria Camoz-
zi”, l’unico punto di ristoro, me-
ta di turisti e ciclisti. Lo spopola-
mento, dunque: il destino comu-
ne di migliaia di borghi italiani.
Ragiona Andrea Locatelli, sinda-
co 29enne di Camerata Cornello:
«Uno dei nostri obbiettivi è quel-
lo di continuare a valorizzare
questo gioiello nella speranza
che un giorno torni ad essere ‘vi-
vo’ come una volta».
Ogni anno 25 mila turisti sco-
prono il paese della posta e dei ta-
xi. C’è chi arriva quassù grazie al
trekking, chi alla mountain bike,
ci sono quelli che vanno a visita-
re la casa di Arlecchino a Oneta e
poi proseguono per i sentieri e

spuntano davanti alla torre cam-
panaria del 1100. Gli ultimi visita-
tori sono arrivati da Iran e Colom-
bia, oltre ovviamente a piccoli
flussi di europei, russi, america-
ni (CNN Travel ha dedicato un
servizio a Cornello). Come spes-
so accade, gli italiani i loro gioiel-
lini li scoprono per ultimi (eppu-
re Cornello è stato insignito co-
me uno dei borghi “più belli d’Ita-
lia”). Anche questo è un classico.
Ma chissà, ai Tasso forse sarebbe
importato relativamente: loro
pensavano e agivano in grande.
E da subito hanno guardato an-
che fuori dall’Italia. Hanno infila-
to l’Europa dentro la loro busta
delle lettere, per primi hanno ini-
ziato a trasportare sconosciuti a
bordo di mezzi privati. Gli autisti
delle carrozze non sbagliavano
mai strada. Sotto il porticato del-
la Via Mercatorum hanno allesti-
to una mostra, titolo “Viaggiare
con la posta dai tempi di Leonar-
do”. È esposta la prima guida di
viaggio al mondo: anno 1553. A se-
ra, lasciare Cornello dei Tasso e
accendere il navigatore dell’auto
mette un po’ di sottile tristezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

kLa rarità
Un Penny Black
esemplare
di primo
francobollo
emesso al
mondo,
datato 1840

ELIANA GHEZA

Da sinistra: una
veduta di
Cornello dei
Tasso; la
stampa
acquarellata
della carrozza e
rimessa di
posta; l’ingresso
del Museo dei
Tasso e una
lettera datata
18 giugno 1748
CARLOS SANCHEZ PEREYRA / ALAMY STOCK PHOTO

CARLOS SANCHEZ PEREYRA / ALAMY STOCK PHOTO

Il sindaco Andrea


Locatelli, 29 anni


“Ogni anno arrivano


fin quassù 25 mila


turisti. Vogliamo


valorizzare


questo gioiello”


. Martedì, 30 luglio 2019 Cronaca pagina^17

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