NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Le privazioni e l’inizio della scalata alla Montagna di Dio


Il Buon Dio voleva farmi cambiare vita una volta per tutte, concedendomi prima di tutto la Grazia
di comprendere il senso della sofferenza, dono primordiale della Fede, per poi consentirmi di
ricostruire la mia nuova esistenza, mattone su mattone, ricordandomi sempre che la mia unica
pecca, riguardo alle Beatitudini, era stata l’assenza di “povertà di Spirito” e per questo motivo mi
stava denudando di ogni cosa.


Se da un lato mi sentivo un re quando il Buon Dio mi donava immensa gioia e sensazioni
paradisiache, ad esempio con i ricordi di un’infanzia meravigliosa, dall’altro osservavo la mia vita
in una cella d’ospedale - subendo quindi doppia afflizione, carceraria e sanitaria - ove regnavano
desolazione e nudità di ogni bene. Fortunatamente ero capace ancora di buon senso e buon umore
ogni tanto, infatti concludevo quelle tristi riflessioni, grottescamente, definendomi come il nuovo
protagonista della fiaba “il Re è nudo”.


In realtà la situazione era drammatica, perché avevo subìto nel tempo ogni sorta di privazione:



  • negli ultimi anni della mia vita mi era stato già tolto ogni bene materiale: automobile, moto,
    bici, casa, libri, ricordi, arredi, vestiti, persino i denti senza i quali a volte sembravo un clochard.
    E soprattutto ero costretto a vivere distante dai miei figli dai quali non mi sarei mai voluto
    allontanare.

  • Con la detenzione mi erano state tolte libertà, identità, stima, rispetto, amicizie, compagna,
    contatti con i figli, e viceversa provavo emarginazione, mortificazione, desolazione.

  • Nella cella dell’ospedale mi erano stati tolti persino i farmaci che mi proteggevano da 40 anni,
    risultando esposto ad ogni pericolo, ad ogni sofferenza, ad ogni dolore. Ed a grandi rischi!


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