Ero convinto anch’io dei grandi rischi dal punto di vista sanitario però mi trovavo all’Alba della mia
nuova esistenza ed ero assolutamente certo che il Buon Dio non mi avrebbe fatto nemmeno sfiorare
dal virus, infatti capitarono diverse coincidenze in seguito, in tal senso.
La mole di eventi che realmente mi tenne a dovuta distanza dal virus fu eloquente nei mesi
successivi, ma fin dall’inizio dell’epidemia notai i primi segni, ad esempio la data di diagnosi del
primo caso in Italia che fu comunicato alla Tv il 19 febbraio ed io fui arrestato il 18 febbraio e
rinchiuso al sicuro, lontano dai cittadini possibili untori.
Molto curiosa e paradossalmente divertente - infatti Anna mi prendeva sempre in giro dicendo che
il Buon Dio mi stava vendicando verso l’umanità intera - fu la circostanza per la quale, dopo la mia
carcerazione improvvisa, iniziò per tutti, in tutta Italia e poi nel mondo intero, un periodo di analoga
reclusione, la quarantena, corrispondente di fatto ad arresti domiciliari per tutti! Infatti mi diceva
spesso: “visto? Finisci tu recluso ed il Padreterno ferma l’Italia intera! Tutti reclusi in casa!!”.
Mi fece sorridere ricordandomi che esisteva anche il detto “mal comune mezzo gaudio”!
Anna dopo le dovute raccomandazioni reciproche andò via, e ci salutammo con non poche
preoccupazioni impresse sul volto di entrambi, infatti io ero sereno per quanto riguardava me stesso
ma ero preoccupato che lei si potesse infettare, e lei viceversa era terrorizzata dal fatto che a breve,
sicuramente, sarebbe arrivato il virus anche in ospedale a Salerno.
Ma io ero sotto la protezione assoluta di Dio, infatti nei giorni seguenti capitò un’altra coincidenza:
pochissimi giorni dopo le mie dimissioni, ed il trasferimento in carcere, arrivarono i primi casi in
ospedale a Salerno, ed in seguito vi furono contagi anche tra medici che frequentavano il reparto
ove ero stato ricoverato io. Sembrava davvero che il Destino facesse di tutto per tenermi lontano dal
virus, per evitare che potesse anche soltanto sfiorarmi.