Ero certo anch’io, infatti, che il nostro incontro non fu casuale, e che ciascuno di noi fu molto
importante per l’altro così diverso, delineandosi nuovi orizzonti sconfinati nella nostra Anima,
sempre bisognosa di accogliere linfa vitale dalle emozioni spirituali e di estendere i propri confini
oltre l’orizzonte visibile, fin dove può arrivare l’Amore di Dio, cioè all’infinito.
Ed io con il boss ebbi conferma che il nostro Signore ama tutti i suoi figli di un Amore immenso a
cui tutto è possibile. Ed a tutti concede la possibilità di redimersi.
Quando lo salutai prima di lasciare l’ospedale, un paio di giorni dopo la mia nuova Alba, gli
precisai che avevo riflettuto molto sulla storia che mi raccontò, quella degli uccellini che si
posarono sulle sbarre della finestra della nostra cella e dalle quali uno soltanto volò via, lasciando
l’altro solo in attesa, e gli dissi:” caro mio, ricordati il messaggio di tua moglie dal Cielo! Ti ha
voluto dire che devi vivere qui sulla terra, pur in attesa di ricongiungerti a lei quando Dio vorrà,
dando il meglio di te non solo ai tuoi figli, che tua moglie stessa ti ha lasciato in custodia, ma
anche a tutti gli altri che incontrerai nella tua vita perché tu hai un’Anima nascosta che è migliore
di quello che immagini, e d’ora in avanti la dovrai mostrare senza vergogna. Abbi Fede e vedrai
che un Miracolo potrà accadere anche a te com’è successo a tanti. Abbi Fede, io pregherò per te”.
Lui rispose con una profonda e commovente tristezza stampata sul viso: “speriamo che Dio non mi
tolga tutto proprio quando decido di crearmi una nuova vita, com’è accaduto con mia moglie. Io ho
bisogno di essere sostenuto, non più condannato. Tu mi hai sostenuto, mi hai accolto, ma stai
andando via anche tu dalla mia vita. Credo sia questo il senso di ciò che mi resta da vivere, fin
quando non morirò anch’io”.
A quel punto mi costrinse a rispondere con maggiore solennità: “ricordati che c’è qualcuno che
2000 anni fa ha perso la vita per noi, affinché noi ottenessimo il perdono dai nostri peccati.