NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Così vivemmo momenti sereni anche se eravamo rinchiusi in carcere.


In realtà mi fecero sentire una sorta di docente universitario, mi scambiarono per un luminare della
scienza perché effettivamente ero ben preparato e riuscii persino ad appassionarli su varie materie
del vasto mondo della medicina e della salute!


Notai infatti che dopo tanti bei racconti da parte mia avevano più cura di se, si lavavano più spesso i
denti, le mani, il viso, ed avevano più cura del proprio corpo e persino del misero abbigliamento
utilizzabile in una cella carceraria.


Ben presto si sparse la voce, nel corridoio e fra gli altri detenuti, che c’era un medico alla cella del
transito, per cui molti venivano davanti alle sbarre per pormi domande sanitarie di ogni tipo e per
essere confortati su tante paure e dubbi che assalivano spesso i carcerati.


La nostra cella era l’unica del corridoio ad essere sempre chiusa a chiave, infatti gli altri detenuti
passeggiavano continuamente nel corridoio perché alloggiavano in quella definitiva.


Anche per questo i primi giorni di prigionia furono particolarmente stressanti ed i nuovi detenuti
erano sempre molto nervosi.


Il passaggio davanti alla nostra cella, con i saluti quotidiani ripetuti al mattino presto, dopo
colazione, dopo le terapie, dopo pranzo, dopo il riposo pomeridiano, dopo cena, era diventato un
culto irrinunciabile per i detenuti della sezione, come se vedessero in me un’autorità decaduta, ma
pur sempre un’autorità, con la quale condividere la carcerazione e soprattutto il desiderio di una vita
migliore. Le mie risposte ed i miei racconti, infatti, rasserenavo tutti.


Una sorta di processione quotidiana per passare a prendere non la benedizione ma un assaggio di
vita più serena e soprattutto più sana.

Free download pdf